Doris e Lana

Il piazzale della Stazione della mia città è da un bel po' un cantiere aperto, perciò succede spesso che un giorno uno prenda il bus da un lato ed un giorno da un altro e che si debba aspettare il mezzo pubblico sotto un sole implacabile su un marciapiede che ha posto per i piedi taglia 36 della sottoscritta ma che quelli taglia 45 del vicino ne siano contenuti solo per metà. In questo più totale delirio stamane scendono dal bus, sul marciapiede bonsai, una nonna con capelli dalla messa in piega laccata (data l'età della Signora la ritengo, a priori, responsabile di un pezzo di buco dell'ozono dato che avrà consumato dagli anni 50 in poi tonnellate di lacca spray) con al seguito nipote 8-9enne con ciuffo alla Veronica Lake e atteggiamento alla Lana Del Rey, già apprendista escort dell'oligarca-nano-dentuto-viagradipendente prossimo venturo di turno (per altro non escludo che data la demenza dei miei connazionali e la longevità di certi nani potrebbe diventare la escort anche di quello di semiturno ora) ma incapace di trascinare da sé il suo piccolo trolley. Ora capisco che alla nonna di trascinare il trolley della sciantosina micro magari non andasse molto, ma data profondità del lillipuziano marciapiede provvisorio la Doris Day stagionata mi piazza gli occhi addosso con sopracciglio sinistro arcuato, io non intendo scendere dal marciapiede per far passare il suo trolley, lei inarca ancor più il sopracciglio sinistro e batte la punta del suo piedone al suolo, poi notando che dietro di me avrebbe dovuto far scendere dal similmarciapiede altre 7 persone, scende lei seguita dalla Lolitina dall' aria mortalmente annoiata non prima di aver esclamato: quei piedi!