Compendio su un modificatore di prospettive
That Fainting Thing |
Questa è la storia di un uomo che amava mutare le prospettive, era una sua attitudine fin dalla più tenera infanzia, quando abitava sotto le montagne e suo padre lo portava con sè a vedere il mondo dall'alto; facendo rientro a valle nonostante la strada fosse stata erta, e spazi infiniti si fossero aperti dinnanzi a lui, portando le luci e colori di un mondo più vasto, o forse proprio grazie a quel cambio di prospettive, lui si metteva a raccontare del piccolo mondo incontrato a metà salita, quando il bosco si dirada ed i sassi si fanno largo tra il verde, dove i mughi emettono i loro balsamici effluvi sotto il sole dell'estate piena e il sudore inizia a oliare le giunture.
Se quell'uomo andava al mare e vedeva le barche legate all'ormeggio, mentre gli altri guardavano le onde, i colori del cielo, o sognavano la rotta che avrebbe tenuto la barca, lui studiava la fattura della cima, la sua solidità, la sicurezza che la sua robustezza sapeva infondere che gli scaldava il cuore.
Il modificatore di prospettive girava da un pezzo in rete, leggeva e leggeva, ma quello che cercava era il post che ancora non era stato mai scritto, quello che avrebbe saputo raccontare ciò che lui andava cercando da una vita, quello che avrebbe raccontato ciò che da soli non sappiamo o vogliamo dirci.
E quando ormai credevi di sapere che avresti trovato quell'uomo ad osservare l'erba dalla parte delle radici, tornava a sorprenderti, prendentoti per mano e accompagnandoti a guardare il pianeta verde da una mongolfiera. Da lassù dopo averti convinto ad prendere nota dei dettagli più infimi del paesaggio ti invitava a descriverli usando quella parte di te che fino ad allora non aveva avuto occhi per vedere e lingua per raccontare, poi una volta tornati a terra ti porgeva una bilancia su cui consigliava di posare le tue parole e ti raccontava di come ci fossero giorni in cui dalla bocca ne uscivano solo di pesanti ed altri in cui erano lievi tanto da saper spiccare il volo. Ti faceva comprendere che a volte le trame che si imparano a tessere tra le persone e la vicinaza che quei fili sanno cucire, aiutano a bilanciare i pesi e a rendere l'esistenza stessa una coperta leggera che ripara senza pesare. Così da un po' aspetto che passi di qui, sdraiata in fianco ad un tombino da cui ho imparato, perfino io, a utilizzare punti di vista più obliqui
E quando ormai credevi di sapere che avresti trovato quell'uomo ad osservare l'erba dalla parte delle radici, tornava a sorprenderti, prendentoti per mano e accompagnandoti a guardare il pianeta verde da una mongolfiera. Da lassù dopo averti convinto ad prendere nota dei dettagli più infimi del paesaggio ti invitava a descriverli usando quella parte di te che fino ad allora non aveva avuto occhi per vedere e lingua per raccontare, poi una volta tornati a terra ti porgeva una bilancia su cui consigliava di posare le tue parole e ti raccontava di come ci fossero giorni in cui dalla bocca ne uscivano solo di pesanti ed altri in cui erano lievi tanto da saper spiccare il volo. Ti faceva comprendere che a volte le trame che si imparano a tessere tra le persone e la vicinaza che quei fili sanno cucire, aiutano a bilanciare i pesi e a rendere l'esistenza stessa una coperta leggera che ripara senza pesare. Così da un po' aspetto che passi di qui, sdraiata in fianco ad un tombino da cui ho imparato, perfino io, a utilizzare punti di vista più obliqui
oh, ma lui passa, sai, passa sempre.
RispondiEliminae il fatto che non lasci segni non significa che non apprezzi. significa solo che spessissimo trova che non ci sia nulla da aggiungere a quanto ha scritto amanda, lui poi è un ammiratore di piccola amanda, la bambina curiosa.
e si sente stranito nel leggersi attraverso occhi delicati come i tuoi, lui che sta sempre fuori dalle mischie, alle periferie delle cose, perché preferisce guardarle attraverso la distanza. Lui non ha le tue parole belle, lui lavora col fango e con i detriti dei pensieri raccattati qui e là, lui rimesta e niente di quel che scrive alla fine è davvero suo, ma è solo la trascrizione di quel che tu ed altri gli fate succedere dentro.
forse non ho imparato niente, ma certo ho nutrito una parte affamata, te la vedi la piccola amanda allungare la mano e nutrire un tombino?
(stupito e onorato, mi inchino, ringrazio.)
evidentemente in quel fango sa trovare sempre cose interessanti e parole per raccontarle :)
EliminaDeve essere davvero un essere interessante quest'uomo, anch'io starei lì ad aspettarlo.
RispondiEliminagiudica tu stessa clicca sopra a Red o alla didascalia sotto al'immagine e leggi :)
EliminaIn fondo, sotto alla fredda ghisa dei tombini, c'è un mondo parallelo.
RispondiEliminaparallelamente obliquo :)
EliminaVedere da prospettive diverse è una dote non comune
RispondiEliminachi l'ha è di certo persona di grande interesse
che a volte può diventare pedanteria,
cautela e guinzaglio corto!
o molto lungo
Eliminaben tornato :)
sì ci sono persone così, che entrano nella nostra vita in punta di piedi, e attraverso i loro occhi, sentire, percepire, riusciamo...impariamo a vedere oltre, scoprire punti di vista che fino ad allora ci erano ignoti,mondi obliqui, paralleli, e quando le incontri, è una fortuna, perché sanno impreziosire, ricamare la nostra vita.
RispondiEliminaaspetteremo che passi per vedere da un altro punto di vista....
RispondiEliminail punto di vista di Amanda peró é molto più prezioso. io non sono altro che un tizio alla finestra che si sporge contorcendosi per guardarsi da un po' più in lá. Col rischio di cadere.
RispondiEliminama vuoi mettere col passaggio di una nuvola fatta di specchio? vuoi mettere?
così mi sono immaginata con uno di quegli abiti fatti di specchietti degli anni 70 :D
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