Stando qua è davvero impossibile dimenticare, c'è la crepa sulla parete della sala d'aspetto, c'è la lapide con l'elenco delle vittime, c'è l'orologio fermo alle 10;10. C'è gente che c'era e che ti fa accapponare la pelle a sentirla parlare.
Grazie, cara Amanda, per essere di quelli che non dimenticano; quest'anno l'hai fatto con una galleria di immagini molto forti ed incisive, tragicamente belle. Qui a Bologna, come dice giustamente Cri, è impossibile dimenticare: passano gli anni (ormai possiamo cominciare a dire le generazioni), ma la partecipazione della cittadinanza è sempre grande. Sono di ritorno dai miei appuntamenti irrinunciabili: il lungo corteo in via Indipendenza, la cerimonia nella piazza della stazione piena di gente, poi il corteo dei taxi verso la Co.Ta.Bo. (la nostra cooperativa) e la cerimonia in memoria dei tassisti vittime della strage. Il termine cerimonia, che evoca fanfare e discorsi retorici, in questo caso non rende la sincerità di questi momenti di condivisione, da cui si esce sempre fortificati. E coi tempi che corrono non è cosa da poco...
Anche noi oggi abbiamo commemorato, ognuno rievocando quel giorno con i propri ricordi e cercando di spiegare le proprie emozioni a Nicolò che ha 15 anni e che all'epoca era ancora nel profondo mondo dei sogni. Per quelle 85 vittime ci sarà sempre posto nel nostro cuore. Grazie Amanda.
devo confessarti che non ho ancora indagato cosa sappiano in merito i miei nipoti, non è ancora mai capitata l'occasione di parlarne insieme, la distanza mi impedisce la quotidianità, ma devo cercarla
Quando vado con qualcuno a Bologna (raramente, purtroppo) li porto sempre a vedere la crepa nel muro della stazione e gli racconto la storia, perché non vada dimenticata.
Stando qua è davvero impossibile dimenticare, c'è la crepa sulla parete della sala d'aspetto, c'è la lapide con l'elenco delle vittime, c'è l'orologio fermo alle 10;10. C'è gente che c'era e che ti fa accapponare la pelle a sentirla parlare.
RispondiEliminaio sto qui ma non voglio e non posso dimenticare lo stesso
EliminaGrazie, cara Amanda, per essere di quelli che non dimenticano; quest'anno l'hai fatto con una galleria di immagini molto forti ed incisive, tragicamente belle.
RispondiEliminaQui a Bologna, come dice giustamente Cri, è impossibile dimenticare: passano gli anni (ormai possiamo cominciare a dire le generazioni), ma la partecipazione della cittadinanza è sempre grande.
Sono di ritorno dai miei appuntamenti irrinunciabili: il lungo corteo in via Indipendenza, la cerimonia nella piazza della stazione piena di gente, poi il corteo dei taxi verso la Co.Ta.Bo. (la nostra cooperativa) e la cerimonia in memoria dei tassisti vittime della strage.
Il termine cerimonia, che evoca fanfare e discorsi retorici, in questo caso non rende la sincerità di questi momenti di condivisione, da cui si esce sempre fortificati. E coi tempi che corrono non è cosa da poco...
no, effettivamente non è cosa da poco, rasserena sul fatto che esista ancora un senso della storia comune e una coscienza civica
EliminaAnche noi oggi abbiamo commemorato, ognuno rievocando quel giorno con i propri ricordi e cercando di spiegare le proprie emozioni a Nicolò che ha 15 anni e che all'epoca era ancora nel profondo mondo dei sogni. Per quelle 85 vittime ci sarà sempre posto nel nostro cuore.
RispondiEliminaGrazie Amanda.
devo confessarti che non ho ancora indagato cosa sappiano in merito i miei nipoti, non è ancora mai capitata l'occasione di parlarne insieme, la distanza mi impedisce la quotidianità, ma devo cercarla
EliminaQuando vado con qualcuno a Bologna (raramente, purtroppo) li porto sempre a vedere la crepa nel muro della stazione e gli racconto la storia, perché non vada dimenticata.
RispondiEliminala storia qualcuno l'ha fatta per quelle 85 vite, l'ha fatta per noi, ma noi siamo la memoria, è un dovere
EliminaGrazie Amanda!
RispondiEliminaSenza parole Amanda. I pensieri, i ricordi...
RispondiEliminaTi abbraccio
Senza parole Amanda. I pensieri, i ricordi...
RispondiEliminaTi abbraccio