Bologna 34 anni dopo



e poi come sempre Angela per tutti





dimenticare le strage significa ucciderli tutti un'altra volta




Commenti

  1. Stando qua è davvero impossibile dimenticare, c'è la crepa sulla parete della sala d'aspetto, c'è la lapide con l'elenco delle vittime, c'è l'orologio fermo alle 10;10. C'è gente che c'era e che ti fa accapponare la pelle a sentirla parlare.

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    1. io sto qui ma non voglio e non posso dimenticare lo stesso

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  2. Grazie, cara Amanda, per essere di quelli che non dimenticano; quest'anno l'hai fatto con una galleria di immagini molto forti ed incisive, tragicamente belle.
    Qui a Bologna, come dice giustamente Cri, è impossibile dimenticare: passano gli anni (ormai possiamo cominciare a dire le generazioni), ma la partecipazione della cittadinanza è sempre grande.
    Sono di ritorno dai miei appuntamenti irrinunciabili: il lungo corteo in via Indipendenza, la cerimonia nella piazza della stazione piena di gente, poi il corteo dei taxi verso la Co.Ta.Bo. (la nostra cooperativa) e la cerimonia in memoria dei tassisti vittime della strage.
    Il termine cerimonia, che evoca fanfare e discorsi retorici, in questo caso non rende la sincerità di questi momenti di condivisione, da cui si esce sempre fortificati. E coi tempi che corrono non è cosa da poco...

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    1. no, effettivamente non è cosa da poco, rasserena sul fatto che esista ancora un senso della storia comune e una coscienza civica

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  3. Anche noi oggi abbiamo commemorato, ognuno rievocando quel giorno con i propri ricordi e cercando di spiegare le proprie emozioni a Nicolò che ha 15 anni e che all'epoca era ancora nel profondo mondo dei sogni. Per quelle 85 vittime ci sarà sempre posto nel nostro cuore.
    Grazie Amanda.

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    1. devo confessarti che non ho ancora indagato cosa sappiano in merito i miei nipoti, non è ancora mai capitata l'occasione di parlarne insieme, la distanza mi impedisce la quotidianità, ma devo cercarla

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  4. Quando vado con qualcuno a Bologna (raramente, purtroppo) li porto sempre a vedere la crepa nel muro della stazione e gli racconto la storia, perché non vada dimenticata.

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    1. la storia qualcuno l'ha fatta per quelle 85 vite, l'ha fatta per noi, ma noi siamo la memoria, è un dovere

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  5. Senza parole Amanda. I pensieri, i ricordi...
    Ti abbraccio

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  6. Senza parole Amanda. I pensieri, i ricordi...
    Ti abbraccio

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