Gnomica






Non eri tu
che amavi
leggere in video
anche le spoglie
più stanche
del mio fragile
pensiero digitato
sulla tastiera?
Illusa eri, io
ti dicevo
(e tu non mi credevi)
che era solo
il rumore dei tasti
a recitare
il meccanismo
del pensare.
Ora lo sai: è
la scienza del limite
il mio orizzonte.
Puoi lasciarmi
affogare
nei torpori di primavera
che svaniscono
al torvo incedere
dell'afa di prima estate.
E non dimenticare
che sempre esiste
un altrove,
che sempre la vita
vive a spese d'altra vita.
Conservati sempre
un pezzo
di quel dove
da consumare
nascosta,
con chi vuoi,
quando l'io
ti sfugge e tu,
divisa,
non sai dove andare
o tornare. O star ferma
per restare intera.
Fino a quando?


Enzo Golino

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