Fame d'aria e sete di giustizia
Così scrivevo sul vecchio blog il giorno di San Valentino del 2012 :
"16 anni di carcere per migliaia di morti passate e presenti e per quelle
che verranno in futuro sono un niente, resta il fatto che la sentenza è
storica, che finalmente a voce alta si è sancito che sapevano ed hanno
continuato ad accumulare miliardi mentre quelli che lavoravano per la
loro ricchezza morivano affamati d'aria e non solo loro, anche le mogli
che lavavano le tute da lavoro, anche i figli che abbracciavano i padri
che ancora indossavano la tuta, anche coloro che si erano fatti una
tettoia per riparare i polli, perché col tempo la tettoia si deteriorava
e piano piano le fibre iniziavano a spandersi in giro, coloro che
lavoravano in capannoni ricoperti di eternit, i pompieri che indossavano
divise ignifughe fatte di amianto, e soprattutto tutti coloro che
abitavano ed abitano vicino a quelle fabbriche, la gente del Monferrato
tra tutte. Quelle fibre mille volte più sottili del capello di un
neonato, con quei minuscoli arpioni che si insinuano e che abbracciano
pleure, pericardio, peritoneo, le splendide carte da pacco che avvolgono
polmoni, cuore ed intestino che così abbracciate diventavano corazze e
rendono impossibili gli scambi d'aria, la meccanica cardiaca, le
funzioni intestinali. Anche 20 anni tra l'inalazione e la manifestazione
dei primi sintomi: fiato corto, stanchezza, tosse, febbricola, dolori
di schiena sintomi così aspecifici da portare ad una diagnosi tardiva
poi via via la fame d'aria. Morire di fame d'aria è atroce, nulla potrà
ripagare tanto dolore, si potesse far provare a quegli assassini, anche
solo per poco, quella fame d'aria forse capirebbero che tutti i loro
maledetti miliardi sono carta straccia"
Ora la corsa alle prescrizioni facili anelate e ottenute per venti anni dall'uveitico per salvare le sue singole chiappe, hanno cancellato con un colpo di spugna il diritto al riconoscimento penale, oltre che civile per tante perdite. Distorsioni di un sistema corrotto, malato, cieco, egoriferito in cui la bilancia ha, ormai è assodato, due pesi e due misure. l'ultima vittima è deceduta meno di una settimana fa, una giovane donna che non aveva mai lavorato alla fabbrica, il cui solo torto è stato quello di nascere e crescere nel posto sbagliato. Può il reato disastro ambientale cadere in prescrizione quando il picco di morti per amianto è atteso tra anni?
In Italia la giustizia funziona alla rovescia, è risaputo, ma questa sentenza è davvero insopportabile. Pesa come un macigno ed insulta spietatamente la dignità umana. Vorrei che i volti di chi ha emesso questa sentenza fossero resi noti a tutti, la faccia devono mettercela.....
RispondiEliminami dispiace contraddire Alle ma in Italia la giustizia proprio non funziona purtroppo per noi.
RispondiEliminadobbiamo ringraziare il governo scellerato di berlusca che per salvarsi il culo ha fatto leggi del genere, la prescrizione, la depenalizzazione del falso in bilancio.... che paese di stolti!
a me viene sempre più il vomito... scusate l'immagine
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