Cinque giorni, un'estate

Rifugio Bolzano-Schlernhaus




Sì lo ammetto non viaggiavo armata né di Sean Connery, né di Lambert Wilson, ma "solo" del 3/4 e non stavo in Engadina ma sulle nostre Dolomiti, nessuno si sfidava per il mio amore e non ero dentro ad una storia torbido-incestuosa. Ma sono stata per 5 giorni, in questa estate, in montagna e se anche Zimmermann non ci avrebbe trovato trippa per un film, lasciate che ve li racconti.
Siamo partiti mercoledì mattina presto, ma non prima dell'alba, almeno questa volta, statale e niente autostrada (è una scelta, non solo economica, che attuiamo ogni volta che il tempo a nostra disposizione ce lo consente) e ci siamo trovati quindi a mezzogiorno meno un quarto all'attacco del sentiero. Direzione Schlernhaus-Rifugio Bolzano. Partendo da Humes. Al Rifugio Bolzano siamo saliti diverse volte nei trentacique anni da quando dividiamo la nostra esitenza, per più sentieri, soli o in compagnia, ma quello che preferiamo per la salita parte da lì e prevede circa 1500 mt di dislivello per un totale di circa quattro ore e mezzo di cammino. Eravamo già partiti così tardi salendo da qui, perché il bello è arrivare al Rifugio nel tardo pomeriggio, quando la folla dei turisti di giornata comincia a calare, quando la dolomite del Rosengarten comincia a prepararsi per l'apoteosi del tramonto, sapendo che la prima parte del sentiero è nel bosco e che poi l'altitudine rinfresca l'aria e rende spedita la marcia pur nelle ore più calde, ma nell'estate più calda che non vuole morire, la prima ora di cammino è pari a fare una sauna con indosso, il piumino sopra la pelliccia di orsogrigio

Rosengarten non vedo
e mi perdo litri e litri di liquidi per strada e ho la certezza che il litro e mezzo di acqua che reco in saccoccia sia assolutamente inadeguato alle mie esigenze, nonostante i sali. Per fortuna dopo la prima ora di cammino, sappiamo, esiste una baita, per i turisti pigri, che hanno bisogno della scusa della passeggiata per riempirsi, senza crisi di coscienza di canederli, stinco di maiale, patate, strudel innaffiati da litri di birra, così con quel miraggio nel cuore, mi inerpico ugualmente

Vedo
Arrivati alla hutte, ci "caliamo" mezzo litro di acqua a testa e ripartiamo rifrancati e finalmente, dopo altre due ore e una buona dose di formaggio grana, che è la miglior benzina per me, svoltiamo dalla stretta valle e arriviamo in vista del Rosengarten, che gioca a nascondino tra nuvole che corrono veloci
e finalmente gli alti pascoli, dove sdraiarsi a riposare le gambe

e a guardare lo spettacolo delle nuvole, (qualcuna di troppo per i miei gusti), infatti lo spettacolo in technicolor del tramonto, questa volta è rinviato a data meno fosca da destinarsi.
Si cena, si canta tutto il repertorio della musica leggera italiana dagli anni 50 al 2015 grazie alla presenza di un gruppone di ragazzi (ma come le conoscono certe canzoni che potevano cantare le loro nonne?) e ci si ritira nella stanzetta a due letti nella depandance (chiamale depandance)

Depandance del Rifugio
e quando giunge l'ora X inizia la lotta per la sopravvivenza con il sacco lenzuolo a mummia, che già te lo dice la parola che è poco sano dormirci dentro, e che già ti fa fare la fine del maiale arrosto (che ti manca solo la mela in bocca) quando, in un giro a oltre duemila metri che si rispetti, la notte è gelida, ma se la notte pare di stare ai tropici come quest'anno, esci vinto, disfatto, arrotolato e cotto
Il mattino però ci ripaga del mancato tramonto pirotecnico ed il Latemar fa capolino dal mare di nuvole ed inizia la lunga interminabile discesa lungo la Bärenfalle- val d'Orsara (il nome italiano è sparito dalle carte alla facciaccia di quello spiritosone di Tolomei), e poiché scendiamo dal lato opposto rispetto a dove siamo saliti una volta giunti ai piedi dello Schlern tocca un mezzo periplo
 











per fortuna tutto in lieve sali-scendi, o piano, fino al ritorno ad Humes, verso le tre del pomeriggio, da dove il nostro giro era iniziato dopo aver svuotato la fontana del paese
a forza di bere.

La nostra vicina di casa


I fiori del nostro balcone, vista Schlern


Saliamo in auto e passando per Siusi scendiamo in Val Gardena e quindi da Ortisei risaliamo a Lajen, dove abbiamo preso alloggio, la gentilissima Signora che ci ospita, si rivelerà un'ospite perfetta.
Il giorno seguente, dopo lautissima colazione iniziamo a cercare un posto idoneo allo "svacco" ché: 

primo le ferie sono fatte anche per questo

secondo dopo due giorni a camminare fitto fitto, sono più bassa di cinque centimetri buoni e amanda cinque centimetri in meno non se li può proprio permettere.

Il problema in Sudtirol però è il seguente: tu vedi bellissimi prati rasati che neanche San Siro la sera della finale di Champions ha un tappeto erboso simile e quella è sicuramente proprietà privata, allora cerchi al limitar del bosco e lì la pendenza è tale che solo appendendo un'amaca tra due abeti lo "svacco" si rende possibile, salvo non precipitare a valle. Alla fine troviamo una baita chiusa che fuori ha un ottimo tavolo con panca e ci poniamo lì in vista Sasso piatto

Sasso piatto con nuvoletta sulla capa
Sabato si parte per una nuova zompettata, stavolta un'oretta di salita che ci permette di arrivare al Rifugio Firenze o Regensburg, se uno schiaffa lì il nome di una città d'arte ecco che si risponde col nome di un'altra città d'arte, la salita a quel luogo ameno sotto le Odle è quanto di più spettacolare si possa immaginare, il mondo si vede di lassù




il pascolo sotto le Odle



aerosol di mughi al sole sotto le Odle

 
caldo caldo caldo




Se vi sembra familiare è così, è il monte del tirolo da cui scendono i nani di famosi wafer: lo Schlern o Sciliar

Insomma una splendida vacanza, ma vi raccomando non forate di venerdì dopo le 6 e mezzo di sera su una strada di montagna se avete il ruotino sgonfio dopo 13 anni che riposa indisturbato nel bagagliaio, in Sud Tirol non troverete nessuno che ve lo gonfia, salvo un adorabile giovane albergatore armato di due puffi biondi che vi presterà il suo compressorino. In Sud Tirol chi lavora nel turismo è gentilissimo, ma generalmente non si tratta di persone molto elastiche, per esempio mai farsi venire fame dopo le 20 e 30, perché ve la tenete fino al mattino dopo. Può perfino succedere che se vi siete seduti al ristorante al giusto orario, avete consumato in tempo debito e siete lì che meditate se prendervi un digestivo al proibitivo orario delle 20 e 45 (razza di tiratardi che non siete altro!) arrivi la Frau con il conto e vi dica: "Vedete di pagare ed uscire perché me ne vado" ecco , per dire uno spagnolo in vacanza in Alto Adige non lo vedo proprio bene

Commenti

  1. Mi ha colpito il piede romano
    mi è piaciuto il resto.

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    1. certo che se uno vede un saluto romano in due gambe accavallate al sole, ha un po' una deformazione mentale!

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    2. Non è il saluto!!!
      Il piede romano è la forma delle dita del piede
      io per esempio ce l'ho greco, vedi qui sotto.
      http://www.occhiosulweb.it/10279/tutti-i-tipi-di-piede-e-categorie-della-personalita/

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    3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    4. veramente il secondo dito "dal vivo" è più lungo dell'alluce :D

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    5. Allora il piede è greco detto anche "da modella"

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  2. Ci sono stato in passato, da quelle parti, e confermo la rigidità sugli orari, cosa che conosco direttamente avendo la mamma sudtirolese di madrelingua tedesca. Nonostante sia qui da una vita, certe abitudini le sono rimaste. Comunque, per posti così, val bene una cena veloce ad orari tedeschi (e poi a letto presto, stanchi morti per le camminate, a progettarne altre).

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    1. la sensazione è che non ci sia spazio per il convivio, eppure, avendo lavorato per due anni in Sudtirol e avendo amici qui, io ricordo splendide serate con cene e caffè ammazza caffè ammazza ammazza caffè. Generalmente, salvo in pochi locali che sono "italianizzati" si richiede di finire di mangiare entro una certa ora perché poi la cucina chiude, ma non avevo mai visto sbattere fuori i clienti allo scoccare dell'ora X :D

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  3. È tutto un incanto che mi ha incantato.

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    1. non ti dico a me, ho passato un sacco di tempo con la bocca aperta per lo stupore, e come ho detto altre volte la bellezza è talmente tanta che la nostra memoria non la può contenere ,e la meraviglia si rinnova anche per posti già visti

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  4. Ecco poi c'è chi mi viene a dire che la vacanza ideale è stare sdraiati al sole su un lettino, a tempo indeterminato, sulla spiaggia, magari affollata e isterica, e che aver dovuto trascorrere pochi giorni sulle Dolomiti è come non aver fatto vacanza........e vestiti anche a lutto già che ci sei!!

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    1. io però a un giorno al mare a leggere, sotto l'ombrellone, un buon libro, accarezzata dalla brezza e a farmi una lunga nuotata mica ci sputo sopra sai ;)

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  5. Quando si dice sintonia....questo è il paradiso terrestre...(però tosta la Frau...)

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    1. la vedessi che tipa la Frau :D
      ha litigato con due tedesche il giorno prima, mi hanno detto, quindi non la si può neppure tacciare di razzismo, mozzica tutti allo stesso modo

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  6. Grazie del bel reportage, complimenti per la vostra organizzazione della vacanza e per quella massacrata iniziale: millecinquecento di salita continua nel pomeriggio non sono da tutti.
    Le immagini sono bellissime, e quell'inedito tocco sexy non stona certo con l'armonia estrema dei luoghi!
    :-) :-)

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    1. Oh Franz e questa volta erano 1500 di salita ma con la discesa il giorno dopo, mi è capitato di farne 1600 salita e 1600 discesa in giornata, e pensa che il 3/4 dice che non son più quella di una volta :D

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  7. Grazie per questa cronaca. Mi e' sembrato di respirare quell'aria.
    Quegli alti pascoli, ma cosa non sono?!

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    1. lassù è grazia pure, sono uno dei rari motivi per cui accetto di "non dormire" in rifugio :)

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  8. Sono troppo forti 'sti sud tirolesi! è vero, ti fanno mangiare con gli orari degli ospedali ma poi la serata diventa così lunga che sembra non finire mai. Ciao.
    ps. anch'io vorrei incontrare l'inventore del ruotino e non per fargli i complimenti.

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    1. la Frau ha chiuso il locale alle 9 meno 4 minuti, se il dopo cena così è lungo..... :(

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  9. Non fosse che mi metti l'ansia con sta storia della cena, ci andrei domani!! Bentornata a valle, cara

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    1. ti assicuro che se cammini tutto il giorno alla sera ti va bene di cenare con le galline ed andare a letto con i galli :D

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  10. la prossima vacanza mi metti in valigia e mi porti con te, il 3/4 mi sopporterà!

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  11. Stavo per dire che il dettaglio della cena gallinesca mi faceva passare la voglia di andare in Alto Adige (non è vero!), ma la tua risposta alla Cri mi ha fatto capire tante cose.

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