Riempire lo spazio e l'attesa






Non venite a dirmi che una stazione è un non-luogo, non vi fate sentire da me che vivo, da sempre, abbracciata a dieci binari, mi intristisco se cambiano la voce dell'annunciatore che dice "allontanarsi dalla riga gialla", perché è uno di famiglia, mi infurio ancora nelle giornate in cui si dice troppe volte "ci scusiamo per il disagio" perché davvero potrebbero risparmiarselo ché alle fasulle mortificazioni di trenitalia non crede nessuno.
Sono stata pendolare estrema, figlia di pendolare comune, ho due genitori che hanno lavorato in due stazioni diverse ma non erano dipendenti di trenitalia, ecco non ditemi che la stazione dove si piange, si ride, si freme, si bacia è un non-luogo, perfino una delle pagine peggiori della nostra storia è scritta in una stazione.
Tuttavia ecco che a Padova, città che si sta facendo più brutta e sporca da qualche tempo a questa parte, sta succedendo, proprio in stazione, una sorta di miracolo. Nello spazio che separa il binario 1 dall'atrio, una ditta che vende e noleggia strumenti musicali (la Bettin), e permettetemi di usare lo spazio per far loro pubblicità perché dio o chi per esso, li benedica per la trovata che hanno avuto, hanno piazzato un pianoforte a mezza coda, già uno spettacolo di per sé, sul pianoforte c'è scritto in italiano e in altre lingue SUONAMI, e da allora, solo raramente mi è capitato di sentire splin splin splin o fra martino campanaro, il più delle volte entrare in stazione significa poter assistere gratuitamente ad un concerto: ho potuto ascoltare musica classica, jazz, musica pop, una volta mi è toccato qualcuno che suonava Allevi, ma si può chiuder un orecchio. Molto spesso si formano cappannelli di gente estasiata. C'è una Signora Moldava che al suo Paese era insegnante di musica e che qui fa la badante che ogni pomeriggio nella sua d'ora d'aria va a suonare e le sembra di aver ritrovato dignità in quel suo potersi nuovamente esprimere. L'incredibile è che, nonostante il passaggio dei treni, quel punto, in cui di recente è stato ribassato il soffitto in seguito a riammodernamento della stazione, ha un'acustica bellissima e la musica ti accompagna per buona parte del sottopasso. Ecco un altro esempio di condivisione e utilizzo degli spazi sociali. In una città, la mia, che sta diventando odiosamente sempre più chiusa e presta ascolto solo ai mercanteggiamenti, ben venga la più bella ed utile forma di pubblicità che ci potesse essere.

Commenti

  1. che bella idea! anche a torino ne ho visto uno :)
    tutti i giorni abbiamo bisogno di ricordarci che la musica può uscire anche da qualcosa di diverso dai nostri smartphone

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  2. Ma che trovata meravigliosa! Si facessero tutti pubblicità in questo modo...viva la pubblicità :)
    p.s. Mai pensato che le stazoni siano non luoghi, luoghi di passaggio certo, ma luoghi per me sempre affascinanti, dalla stazione di MIlano centrale alla stazioncina di un metro per un metro del mio paesello.

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    1. mi conforta sapere che, nonostante trenitalia, le stazioni non hanno perso il loro fascino

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  3. E' proprio una "pubblicità progresso", ma per una volta quello vero, quello rappresentato di solito da devastanti disvalori.
    Mi fa piacere soprattutto che quel pianoforte a mezzacoda soffocherà le ipocrite scuse di Trenitalia, ovvero le patetiche motivazioni (succede anche questo e lo saprai meglio di me) di "guasti provvisori"...

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  4. Ma che bellezza! Come diceva il buon Calvino, bisogna sempre cercare, nell'inferno, quello che inferno non è :-)

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  5. Bella idea quella della ditta, anche se forse il loro intento non era proprio quello, ma mi piace pensare che dà voce a chi voce più non ha voglia di averla( in una stazione per lamentarsi ovviamente).
    La stazione era "il luogo" quando ero piccola, mi piaceva sognare sulla gente che ci viaggiava, sulle destinazioni ignote che i treni potevano percorrere(ero piccola e sognatrice). Poi ho iniziato a prendere il treno e i sogni iniziavano a svanire...
    Ora la triste realtà... " la Trenord" ,passaggi a livelli sempre abbassati per interminabili minuti, ritardi continui e persone ammassate come bestiame.
    Fortuna che ho smesso di sognare e che non ho bisogno di prendere un treno ;)

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  6. Una meraviglia! si riempissero tutti gli spazi vuoti in questo modo ci sarebbero più sorrisi.
    Facciamola questa pubblicità e neppure tra parentesi..... BETTIN
    Un caro saluto.

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  7. E chi l'ha mai detto che le stazioni sono non-luoghi!? Al contrario, sono luoghi di vita vera, quella fatta di arrivi e partenze. E un pianoforte che suona la colonna sonora di quegli arrivi e partenze e' perfetto.

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    1. non lo so se il suono arriva oltre il primo binario, ma per il binario 1 è davvero una colonna sonora

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  8. Stazione non-luogo? chi l'ha detto non mai aspettato o accompagnato qualcuno scendere o salire dal predellino. Poi, l'idea del pianoforte free è mostruosamente umana, direbbe Fantozzi.

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