Vita dura per gli angeli 5



Nick Fedaeff


Stamane Mansueto siede davanti ad una porta scorrevole a fotocellula, sulla porta c'è un cartello perentorio: INGRESSO VIETATO AI NON AUTORIZZATI, lui a dirla tutta un'autorizzazione potrebbe chiederla, ma preferisce stare con lei, è lì da ore e le tiene la mano, sente di essere venuto meno, per un anno intero, ai suoi compiti, pur avendoci provato con tutte le sue energie. Ha scritto interpellanze al suo superiore che non hanno avuto esito, le date fissate per gli incontri sono state sistematicamente rinviate, le lettere sono rimaste senza risposta, solo dei vaghi "le faremo sapere"; ha chiesto udienza al capo supremo, e quello si nega. Un giorno perdendo le staffe ha persino esclamato, paonazzo in viso: " Se volete testare le mie capacità cambiatemi incarico, tutte queste prove, questa poveretta non le può proprio reggere". La sua assistita l'avevano fatta scendere per una scala al buio, al freddo. La scala a tratti era ghiacciata, a tratti mancava persino di qualche piolo, a tratti era stata cosparsa di olio per essere più scivolosa e scendeva e scendeva, pareva non esserci neppure un pianerottolo sul quale posare entrambe i piedi per poter almeno rifiatare un attimo e, al momento, non se ne vedeva la fine. La donna, che all'inizio lo insultava dandogli dello sfaticato, lavativo, buono a nulla; che poi lo aveva perfino fatto oggetto di lanci di farina o impasti in cucina, ora stava lì seduta, gli occhi alla porta scorrevole e a vederla così, fragile come un pulcino e soprattutto muta, che si aggrappava alla sua mano, le nocche terree per la tensione, non la riconosceva proprio. E lui che a forza di starle vicino aveva imparato da lei ad imprecare, inveiva, a bocca serrata, contro il suo capo "Dovevate farla diversa se la volevate diversa, se volevate una che si piegasse agli eventi, dovevate costruire un prototipo di donna umile e remissiva, non dovevate "sbadilarla" sui denti ora che ormai non la si può cambiare!". Quella volta lì il suo superiore si era risentito ed aveva pure minacciato di cambiargli il nome e gli era perfino scivolato un "ad andare con la zoppa...." e lui aveva detto infuriato "Cambiatemi il nome e pure il lavoro, provateci voi a fare l'angelo custode ad un parafulmini!" ma subito dopo aveva pensato "E se me la togliessero davvero? Io senza questa forsennata non sono mica più capace a starci, non so come fanno a non capirlo tutti che a questa brontolona si può solo volere bene, per tutti i santi del paradiso!" e a quel punto era risuonato il rombo di un tuono in lontananza: un angelo custode che imprecava non si era proprio mai sentito. "E' inutile tuonare capo, io la scala la rigiro e la piazzo in salita, ché, farà anche fatica, in salita, ma questa alla fatica c'è abituata e non si è mai tirata indietro" oppure ve la spacco quella maledetta scala, me la piglio sulla groppa e volo via con lei". A quel punto risuonò una risata "Ma dove vuoi andare, Mansueto, che ormai stai sul quintale e mezzo e non voli nemmeno più da solo". "Ah è così? Volete la guerra? Propagandate la misericordia e vessate le poverette e i loro angeli custodi? Mi metto a dieta e vi faccio vedere io? In fin dei conti mangio per fare piacere a lei che cucina tanto bene, ma sono uno spirito, posso vivere di aria!" e per sottolineare tutto il suo sdegno gli si arrossarono le gote sferiche mentre posava i pugni all'altezza dei presumibili fianchi, dato il giro vita, che definire generoso è un eufemismo. Ora a guardarli bene quei due, fuori da quella porta scorrevole, su quelle seggiole che  risulterebbero scomode perfino se si trattasse di poltrone con la ribaltina, paiono più due innamorati che una povera donna in preda all'ansia e il suo angelo custode; il fatto è che però non lo vede nessuno, Mansueto, solo i suoi superiori e lei che, come sapete lo aveva "sgamato" dopo pochi giorni che gli era stato affidato l'incarico ormai due anni fa. I superiori di Mansueto, ai quali nulla sfugge, colgono una nota stonata nella situazione, e invece di pensare che a steccare possono essere loro che mettono in croce la donna (eppure di croci dovrebbero avere una certa esperienza ed una comprensibile ripugnanza) vedono in quell'attesa così affettuosa e raccolta sentimenti troppo "umani" da parte del loro dipendente, che trascendono lo scopo della sua missione.
Ora io so che l'attesa di oggi sarà lunga, molto lunga e so che sulla sedia dall'altro lato della donna rispetto a Mansueto, che non posso vedere, ci sono io a tenere l'altra mano, per tutto il tempo che servirà. Non so domani che sarà di quell'angelo dai sentimenti quasi umani e di quella donna, so che io non la mollo e se Mansueto vorrà un aiuto per rompere quella maledetta scala che non fa che scendere, quell'aiuto io vado a darglielo, oppure faccia questa dieta e se la porti via e continui amarla in quel modo poco angiolesco in cui la ama ora, alle donne così si può solo dare amore, quello vero, che scalda il cuore, che fa sentire protetti e interi, in qualsiasi frangente della vita


Auguri Sandrina, tutti quelli che servono

Commenti

  1. meno male che oltre agli angelli custodi ultraterreni ci sono anche quelli terreni. grazie passerotta. la tengo stretta questa mano e, maledizione, smetterà di scendere questa scala prima o poi, ca......o!
    ti voglio bene

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  2. Auguroni Sandra e un abbraccio... Chi meglio di me può capirti...un bacio

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  3. Ci sono anch'io cara, per gli Auguri e per qualsiasi altra cosa.
    Beccati questo abbraccio forte forte <3

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    1. grazie! me lo tengo tutto per me quest'abbraccio col cuore!

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  4. Oh, Sandra, non sapevo niente, sono andata a vedere su fb. Allora ti rinnovo gli auguri ma soprattutto ti abbraccio forte forte.

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  5. Auguri Sandrina
    beata te che hai chi ti fa degli auguri così belli

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  6. Auguri e pensieri positivi Sandra!

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  7. mi unisco agli auguri e alle splendide parole...

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