La scelta
Ha 15 anni e una bellezza un po' spigolosa, lo sport che pratica fin da piccola l'ha aiutata a mantenere un minimo di armoniosità delle forme in quel pezzo di vita in cui tutto , ma proprio tutto canta stonato fuori e dentro di te, tutto cambia e sembra non appartenerti.
I capelli sono lunghi e dritti non più color del miele come quando era bambina, poco importa se le incornicerebbero il volto morbidamente ondulati, una legge adolescenziale non scritta impone che i capelli debbano essere rigorosamente sotto le spalle e dritti, tanto da poterci infilare le perle e quindi li punisce quotidianamente con la piastra.
Sta dicendo a sua madre, mia sorella, che Martina e Giorgia hanno già il biglietto per il concerto.
L'assedio è cominciato, lo sappiamo tutte e tre.
Dice anche che però i genitori di Giulia hanno già fatto sapere alla figlia che non si potranno permettere quella spesa extra, dice allora che, stando così le cose, non sa se a lei piacerebbe andare, sapendo che Giulia sarebbe esclusa.
Io ascolto, questo fanno le zie senza figli: ascoltano e archiviano in attesa che la madre faccia capire le sue intenzioni, ma lei continua a tagliare verdure, aspetta che mia nipote scopra le carte, per ora ha solo smazzato, tutti aspettiamo che gli altri vadano a vedere, ma per il momento si studiano le carte, come se il gioco consistesse proprio in questo: studiare semi e colori.
C'è un minimo di accenno ad un cambio di discorso; "piccola stai bluffando" pensiamo contemporaneamente io e sua madre, ha ancora molto da imparare come giocatrice ci sembra, ed infatti, dopo troppo poco tempo, per non permettere a due giocatrici più esperte di comprendere il suo gioco, rilancia tornando a parlare del concerto.
Da un anno segue questa band come un credo, una di quelle band costruite ad arte perché le ragazzine come lei inseguano il pifferaio in capo al mondo, una di quelle band che durano fino a quando uno dei 4 o 5 manzetti decide che farà fortuna "sgrollandosi" di dosso gli altri, una di quelle band che il più delle volte il manzetto non ce la fa, ma intanto le fan hanno raggiunto i sedici e mezzo e comunque non li avrebbero più seguiti, staccati i poster dalle camere, finiti i cori con la luce dello smart accesa al posto dell'accendino delle loro madri, tra dieci anni ci sarà la reunion e loro li guarderanno e trarranno le loro considerazioni sulle stempiature, le borse sotto gli occhi, i botox e i primi lifting dopo vari ricoveri in rehab delle loro ex star e si domanderanno da dove venisse tanto amore. Una di quella band in cui ogni amica del gruppo ha scelto di chi innamorarsi, alcune solo per esclusione:" perché scannarsi tutte per lo stesso quando siamo cinque noi e cinque loro?" Un pregio, fosse anche solo il ciuffo, il modo di muovere i piedi o l'occhiolino a favore di telecamera si trova sempre.
Finalmente il surplace finisce, la piccola capisce che deve prendere la domanda che aleggia sulle nostre teste e porla sul piatto, prende la rincorsa e finalmente sussurra:"posso andare al concerto?".
Sua madre gioca facile e sporco:"devi chiedere a tuo padre". La piccola ruffiana allora mi guarda di sottecchi ed io lo so che avrò pure esperienza come giocatrice, ma non ho mai padronanza della mimica facciale quando gioco con chi amo e mi scappa un sorriso.
Quello che so è che sono disposta a pagare per lei e per Giulia, se la spunterà con suo padre, perché la sua felicità da sempre è la mia. Quello che non so è che la piccola si deve essere esercitata di nascosto a giocare a poker, perché dopo tre mesi mi trovo coinvolta in una situazione kafkiana:sono in macchina diretta a San Siro con quattro ragazzine che cantano a squarciagola tutto il repertorio dei manzetti, che passerò la serata fuori dallo stadio perché è il loro primo concerto da grandi ed entrano da sole, che mangerò schifezze e berrò caffè solidarizzando con padri e madri nella mia stessa situazione aspettando che tutto finisca, che le recupererò distrutte e felici e afone, che le porterò a mangiare pure la pizza, che mi faranno vedere un milione di selfie e pezzi interi di video rubati, che sembreranno bambine e si sentiranno donne, che non cambierei la mia decisione scellerata per nulla al mondo pur di assistere a tanta gioia.
Scivolano via in fretta gli anni, i ricordi mai
Dedicato a mia nipote Cri che quest'anno ne fa 18, alla sua zia più brava che non sono mai stata io, alle madri, i padri e le zie che hanno aspettato con il terrore fuori da un concerto e che vorrebbero riavvolgere il nastro ma non si può, ma soprattutto alle madri e ai padri che da ora in poi dovranno decidere se rischiare ciò che hanno di più caro per regalare a quel tesoro un'idea di futuro
Che altro aggiungere Amanda. I figli di tutto il mondo dovrebbero essere stare in pace dai deliri dell'uomo adulto, invece in ogni angolo del globo i primi a rimetterci sono loro, spesso senza scuola, senza cure, senza cibo, maltrattati, vittime della follia umana che ancora esporta guerre, vittime della follia del terrorismo. Non impariamo mai, usiamo parole aggressive e compiamo azioni che sono ancora peggio. E' un treno impazzito questo mondo ma non da oggi, non da ieri da troppo tempo. E siamo sempre meno a cercare la via della convivenza, della pace, siamo sempre meno a parlare al plurale. E sono stanco.
RispondiEliminaE ci lasciamo prendere per stanchezza?
EliminaMai cedere alla stanchezza!! Abbiamo un sacco di cose da fare e da vedere :-)
RispondiEliminaGià
EliminaAnni e anni fa io e la mia amica, assolutamente impreparate, ci siamo fatte manipolare da un manipolo di quindicenni tanto adorabili quanto subdole.
RispondiEliminaEh si, eravamo noi l'anello debole della catena.
Siamo finite ad un concerto dei Take That... ho scelto un nome (jason se non ricordo male) e ho urlato tantissimo. Ho corso a perdifiato dietro all'autobus (che per le masse avrebbe portato lontano i beneamati) ben sapendo che era vuoto, sicuro.
a distanza di anni dico che sostenere un'ingenua illusione non ha prezzo.
Rompere l'illusione, portare orrore dove non dovrebbe esserci che gioia è disumano.
EliminaRicostruire non è mai facile, ma è un dovere.
Sottoscrivo tutto ma proprio tutto
Eliminaperò che zia "meno brava" porterà dentro di sé questa Cri!
RispondiEliminaNon lo so Leo, abitiamo distanti, ormai sono cresciuti ed hanno la loro vita, speriamo che resti un po' di tutto l'affetto
EliminaMa perchè te ti metti a scrivere ste cose
RispondiEliminache poi io m'accorgo che m'è mancata una zia!?
Mancata nel senso che è morta e non te ne eri accorto o nel senso che non l'hai mai avuta? 🤔
EliminaChe bel post!
RispondiEliminaOgni cosa ha il suo tempo.
Mi sa che fra pochi anni ci arriverò pure io con i miei due figli... buon tempo comunque!