I capelli di Rosalina

Giulia Pintus

Rosalina aveva capelli lunghi, neri e lucidi come la seta. Erano un'autostrada a quattro corsie di seta. Aveva conosciuto suo marito che erano ragazzini alle medie e poiché lui le aveva sempre detto che quei capelli erano "la sua bellezza" non li aveva mai tagliati e li curava in modo maniacale, lozione all'ortica, preparata in casa, shampoo all'olio di mandorle, impacchi e, salvo nelle giornate dei più gelidi inverni, li lasciava asciugare all'aria e al sole. All'inizio del loro matrimonio le bastava scioglierli perché lui si sciogliesse per lei. Gli anni erano passati, la routine della famiglia aveva spento la passione, poi i progetti comuni, poi il matrimonio lo aveva spento Arturo una mattina di inizio gennaio quando le aveva comunicato che se ne andava di casa, perché si era innamorato di Giovanna, una loro compagna delle medie che aveva ritrovato su Facebook. Rosalina, fino a quel momento aveva creduto all'amore eterno, aveva pensato che la sua storia con Arturo sarebbe durata fino a quando i suoi capelli avessero raggiunto il suolo, ma comprese bene, dopo qualche settimana che non c'era ritorno, era stata cieca, la nuova storia di Arturo doveva durare da tempo e lui l'aveva salutata solo quando era stato sicuro che non avrebbe trascorso da solo nemmeno un giorno. Così una mattina di febbraio Rosalina si si asciugò l'ultima lacrima , si mise davanti allo specchio e tagliò, non era Cho Cho San, i capelli sarebbero ricresciuti, lei non avrebbe aspettato il levarsi di un fil di fumo sull'estremo confin del mare, nell'aria c'era già profumo di primavera