Varie ed eventuali 18





  • Sabato mattina esco dal bagno ubriaca, no non mi sono trasformata in una casalinga disperata che si fa un gino tonico di nascosto al marito di buon'ora, semplicemente provo a togliere il calcare con l'aceto bianco e lo spruzzino e a volte, diciamo, esagero e mi autostordisco: ognuno raggiunge l'oblio come meglio crede



  • Ritorno sull'altipiano, dopo l'estate in cui non lo frequentiamo, dopo l'autunno tragico del burian, dopo mezzo inverno senza neve. Finalmente la neve è arrivata poca, quando la primavera sembra bussare alle porte, ma quanta basta per la nostra passeggiata nei boschi con gli sci ai piedi. Già, i boschi, o quel che ne rimane. Uno può essere preparato ai fatti, dalle immagini viste, da quanto ha letto, ma quando arriva nei posti che ama e a tratti stenta a riconoscerli il cuore manca un colpo e confesso che al pensiero che non avrò vita a sufficienza perché le cose tornino com'erano e che non basterà nemmeno la vita dei miei nipoti, ho pianto. Riconoscere i volumi delle montagne amate e poco dopo non trovare l'abete sotto il quale ti fermavi a rifiatare dopo la salita è come perdere un amico, perfino il capriolo che ti attraversa la pista sulla neve sembra troppo scoperto e vulnerabile. Poi come spiegarvi ; sembra che il vento assassino a rappresaglia di quanto l'uomo sta facendo incurante all'ambiente, si sia comportato come faceva la gestapo, è passato ha rastrellato cento abeti qui e li ha falcidiati, poi ha ricominciato la conta e dopo trecento metri ne ha abbattuti altri cinquanta. Perciò tutto appare come la bocca di un bambino alla muta dei denti da latte "spettinato", ma il sorriso sdentato del bosco tornerà smagliante solo tra cento anni.



Commenti

  1. Dopo queste foto e questo racconto straziante capisco perché ti sei ubriacata di brutto: sì, na bala trista, potremmo dire ...

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  2. Wow, quanta neve! Anch'io dopo le foto e la lettura capisco qualche bicchiere in più del solito.
    Un salutone e buona domenica

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    1. La neve in realtà era solo venti centimetri, poca, poca. Avrei dovuto prendere un bombardino in rifugio, invece dell'analcolico brulè di mele, in effetti 😀

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  3. Come le capisco quelle lacrime! Anche se la situazione era diversa, a me l'altro giorno è venuto da piangere perchè nel mio quartiere, in uno spazio che avrebbe potuto diventare un parco, dopo aver raso al suolo gli alberi che c'erano è sorto un terrificante discount (di cui ovviamente non c'era alcuna carenza in zona). Ho guardato tutto quel cemento, ho pensato a quello che avrebbe potuto essere e che non sarà ormai più e mi sono venuti gli occhi lucidi.

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    1. Quando la finiremo? Solo quando sarà finita?

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    2. E niente, i tuoi racconti, piu' delle foto, dell'altipiano straziano il cuore.

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