Inclinazione alla pochezza




Occhi azzurri e lentiggini sul naso, una imperfezione del sorriso che lo rendeva particolare, battuta pronta e sguardo malandrino, mentre ti appoggiavi alla sua spalla, alle feste, quando arrivava il momento dei lenti, la sua camicia  sapeva sempre di buono, di appretto, ci sapeva fare e tutte noi andavamo in brodo di giuggiole quando venivamo invitate a ballare.
Non l'ho più visto da quando avevo sedici anni lui diciotto o diciannove.
Di lui mi dissero che si era sposato con la cognata di un amico comune.
Poi mi dissero "è un Peter Pan, non vuole crescere" e si stava allontanando da tutti quelli del giro.
Poi mi dissero "la moglie lo ha lasciato: crescere un bambino è un conto, ma a far crescere anche lui non ci è riuscita".
L'altro giorno incontro al supermercato una del gruppo di allora, ci si racconta del più e del meno, sua figlia sta ultimando i preparativi delle nozze, le amiche che ancora frequentiamo, gli acciacchi nostri e quelli dei genitori anziani.
Poi mi chiede se ho sentito di Peter Pan. "No cos'è successo?"
Mi dice che circa un mese fa lo ha incrociato per le vie del nostro quartiere, stava per attraversare per andarlo a salutare e lui si è tirato su cappuccio e bavero della giacca appena l'ha notata ed ha svicolato per una laterale.
Poi due settimane fa ad una cena con amici d'infanzia ha saputo che è ricercato, feccia della società, è uno di quegli omuncoli che truffano gli anziani, si presenta a casa di questi, dice che conosce il figlio "ma come non si ricorda di me?" li distrae e con un pretesto li deruba.
La polizia si è presentata dall'ex moglie chiedevano una foto.
La donna solo allora si è resa conto che nelle foto di famiglia non c'è mai: o faceva la foto lui o si allontanava con un pretesto.
A volte non si cresce perché si ha voglia di volare, a volte si pensa di essere furbi e si è solo morti dentro

Commenti

  1. Terribile scoprire che la persona con cui hai vissuto non era quella che pensavi. E' successo a una mia amica, il cui fidanzato aveva condotto una doppia vita per anni senza che lei ne avesse il minimo sentore. Agghiacciante.

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    1. Addirittura? Essere catapultati in questo modo in una realtà che si ignorava completamente (o non si aveva la forza di vedere, a volte) deve essere traumatico.
      Queste storie mi lasciano una grande amarezza ma, sono sincera, anche tanti interrogativi sul "perché" e sul "come" alcune persone si riducano così. Resto convinta che chiunque arrivi a questi livelli di pochezza non sia mai veramente felice, non senta mai l'animo leggero e non abbia più grandi sogni nel cassetto e me ne dispiaccio. Sento in qualche modo il peso di una...responsabilità sociale per queste sconfitte umane.
      So che sbaglio, perché siamo persone adulte e ognuno deve prendersi la responsabilità di ciò che è e di ciò che fa, ma non riesco a farne a meno.

      Amanda, grazie per questo bel pensiero allegro del venerdì.
      Sei un'amica ;-)

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    2. ci sono quelli che iniziano con una bugia e poi una dopo l'altra le bugie diventano la loro stessa esistenza

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  2. Mia suocera mi racconta sempre di un bambino che veniva nel negozio dei suoi, quando lei era piccola. Era sempre in compagnia del padre, che non perdeva occasione per umiliarlo: lo trattava da deficiente, criticava ogni cosa facesse, arrivava a insultarlo in pubblico.
    L'ha rivisto qualche anno fa, andando a trovare un'amica. Ha chiesto informazioni e ha saputo che era solo, mai sposato, e che nel palazzo era malvisto da tutti, non perdeva occasione per litigare o seminare zizzania, era in causa con mezzo condominio e si sospettava anche che facesse atti di vandalismo ai danni degli altri coinquilini.
    Certe volte mi rendo conto di quanto un uomo possa essere schiacciato dalla sua vita. Basta poco, un padre anaffettivo, un professore frustrato (e in entrambi i casi mi chiamo in causa e faccio un esame di coscienza).
    Certo, poi ognuno è responsabile delle proprie scelte, ma fino a che punto?

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    1. Io lo so che se non trovi un posto accogliente all'inizio del cammino puoi finire con l'andare per vie traverse, ma voglio pensare che non siamo condannati inesorabilmente dalle nostre origini (che poi quest'uomo ha un fratello che poveraccio vive una vita assolutamente normale ed onesta)e che a volte si usano i bachi della società per autoassolverci dei nostri comportamenti

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  3. un sogno spezzato... si senti il rumore dei cocci e fa parecchio male. la vita, una roba!!!

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  4. A me è successo con un compagno di classe con il quale per qualche tempo divisi anche il banco. Dopo qualche anno che lo avevo perso di vista, un giorno sfogliando una rivista mi fermai su un reportage che parlava della comunità di San Patrignano e in una foto riconobbi lui, uno degli ospiti, con la sua zazzera bionda e un sorriso un po' triste.
    L'immagine, del tutto inaspettata, mi colpì molto. Erano tempi in cui veramente la cosa peggiore che ti potesse capitare era di finire in una comunità di recupero ed io, ancora molto giovincella, non ero molto preparata ai colpi duri della vita. Non so se quel ragazzo ce l'abbia fatta, quando si è giovani si pensa tutti ad un futuro di risultati positivi e desideri realizzati senza sapere che la vita a volte devia di brutto e di quei giorni pieni di aspettative non rimane proprio niente. Tuttavia penso che si è sempre un po' artefici dell'imbruttimento della propria anima.

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  5. se si presentasse uno da me gli chiederò se conosce Amanda
    se rieponde di si non lo fò entrare.

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