Giovanna e Silvana





A casa di nonno Valentino gli occhi erano spartiti mezzi e mezzi tra i 14 fratelli circa, mezzi azzurri, mezzi neri, qualunque fosse il colore sempre di fanali si trattava.
Valentino era della squadra occhi neri. Giovanna giocava nel ruolo di libero, i suoi occhi erano dei fanali di un grigio brillante. Giovanna, Antonia e Gemma dividevano la camera da letto e di giorno lavoravano nella locanda del loro fratello maggiore Valentino.
Nel periodo della mia vita in cui mi sono occupata di genetica mi è stato molto utile avere un albero genealogico intricato, mi risultava meno complesso stare ad ascoltare i pazienti che mi raccontavano della sorella della cugina che si era sposata con il cognato del fratello del nipote. Magicamente, dopo un unico ascolto, riuscivo, matita e carta alla mano, a creare un bellissimo albero che veniva allegato al DNA per la ricerca, con grande soddisfazione del paziente oltre che della sottoscritta.
Dunque nonno Valentino gestiva la locanda aiutato dal suo harem, nonno Valentino era sposato con nonna Erminia, lo sapete , ma nonno Valentino aveva per sorella Giovanna e nonna Erminia aveva per fratello Giulio e com'è, come non è, anche i due fratelli si innamorarono e ad un certo punto Giulio sposò Giovanna ed anche quello, miracolosamente, fu un matrimonio riuscito . L'unico problema è che passava il tempo e di figli non ne arrivavano, mancava solo quello a fare completa la felicità.
Giulio gestiva l'infermeria della stazione di Padova, Giovanna faceva la casalinga ed ogni tanto veniva ad aiutare nel locale del fratello.
Quando ormai pensavano di bastarsi in due arrivò Silvana che prese i fanali neri e fu l'apoteosi . Ma Giulio per essere un infermiere fumava davvero troppo e quando Silvana aveva solo venti mesi, rimasero nuovamente solo in due, la piccola Silvana e Giovanna, che vennero ad abitare con cognata e fratello. A questo punto non stupitevi se parlando di Silvana la chiamerò zia, cosa le mancava per essere sorella di mia madre? Dividevano lo stesso patrimonio genetico quello che era materno per una era paterno per l'altra e sono cresciute sotto lo stesso tetto, due madri ed un solo padre, gli stessi nonni, gli stessi zii.
Quando la vecchia casa venne giù con le bombe e fu ricostruita la nuova, fu ricavato per loro un piccolo appartamento nel sottotetto, dove ora vive mia sorella, rimasero con noi fino a quando Silvana non si sposò e si trasferirono entrambe a Vicenza.
Silvana se ne andò malamente, dopo aver cresciuto tre figli tutti muniti di fanali neri, prima di Giovanna, la sarcoidosi le seccò i polmoni, le tolse l'aria. Amava comprare i regali di natale con largo anticipo, se vedeva un cosa che le piaceva per una persona, la prendeva e faceva il pacchettino mettendolo da parte; chiuse gli occhi che fioriva la magnolia, a natale mi dissero di aver trovato un pacchettino per me.
Giovanna classe 900, ci lasciò nel 96, il suo più grande cruccio era di essere sopravvissuta alla sua unica adorata figlia, sono tutti insieme, i miei cari, nel piccolo cimitero alle porte di Padova nel paese dei miei bisnonni.

Commenti

  1. Io invece, figlia unica e con pochi parenti, con gli alberi genealogici sono un disastro. Però che tesoro la zia Silvana.

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    1. Era bellissima anche da adulta, piccina (meno di me comunque) ed aggraziata con due occhi enormi e ridenti

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  2. Anche io ho un albero genealogico complesso e capisco bene quel tuo capire a primo ascolto anche i peggio grovigli. Comunque mi hai un po' commossa, oggi.

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    1. se ti piaqcciono le storie di famigli seleziona Amarcord: sulle storie di famiglia vado alla grande :D

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    2. visto il numero di parenti, ci credo bene! :D

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  3. quando leggo delle tue saghe familiari mi torno sempre in mente..... famiglie allargate, zie che non sono zie ma tali saranno per sempre. mi perdo nella dolce nostalgia delle tue parole, sempre!

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  4. Bella la storia della tua famiglia, credo che andrò a leggermi i pezzi che mi mancavano! Bella la zia Silvana, forse ancor di più perché ha il nome di mia sorella, e non è un nome così diffuso.

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    1. è vero non è diffuso, io mi incanto per le Erminie e ieri al bar c'era un'amandapiccola, orientale per metà, bellissima per me è raro sentire chiamare il mio nome senza che venga chiamata io

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  5. Bella lì Manzè. Le storie dei tuoi parenti sono leggendarie.

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    1. Porco a noi le saghe stile Aureliano Buendia ci fanno un baffo :D

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  6. I miei parenti sono semplicemente troppi. E non mi metto a tracciare rami genealogici perchè non ci riuscirei, non conosco neanche la metà di loro e me ne importa di una percentuale molto minore. Non ho mai amato la "famiglia", la trovo una gran fregatura. Ognuno ha la sua storia.

    Però la tua storia è molto bella. Deliziosa la foto.

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    1. se io dovessi fare l'albero della parte paterna della mia famiglia mi perderei a livello nonni :)

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  7. probabilmente dovrei ascoltare maggiormente il parentado...

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  8. a me piace ascoltare le storie "vecchie" dei miei parenti, mia nonna in questo era la memoria storica si ricordava tutto era incredibile.

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