L'arte di casa
Ci sono quelli che si fannno fare l'ossario e poi c'era Peggy.
Ci sono quelli che hanno alle pareti il poster di un Monet, un Klimt, un Dufy e poi c'era Peggy.
E se uno pensa di entrare alla fondazione Guggenheim di Venezia e di arrivare in un luogo costruito per raccogliere le opere che una mecenate aveva acquistato nel corso di una vita, pecca in difetto, perché la casa Veneziana di Peggy era una casa con i tavoli, le sedie, il letto, come tutte le altre case solo che Peggy aveva addottato visionari, i sognatori, quelli in trip perenne che,nella pentola dell'LSD ci erano caduti da piccini, come Obelix era caduto in quella della pozione magica, aveva un'installazione di Calder in ingresso, che come direbbe Daverio (ultima parte della puntata) dialogava con un Picasso, un Kandinsky che giocava a fare il Klee, un Klee che fa se stesso, un Kandinsky nudo e crudo. Picasso che fa le figurine per i vetri di Egidio Costantini ,tutti blu, che Peggy mette in una teca di vetro davanti alla finestra che pigliano i riflessi verdi della laguna e quelli bianchi dei palazzi sull'altro lato del Canal Grande, c'è Chagall con omini e capre volanti, ci sono i vuoti e i pieni di Fontana, declinati in giallo, di nuovo Picasso che fa le caricature del Caudillo, c'è una sala con un divano in cui ti siedi in mezzo a pareti di Pollock e ti fai anche tu il tuo viaggio. Ci sono i desideri liquidi di Dalì , le antipape di Max Ernst, c'è la Maiastra di Brancusi; ci sono Balla, Mirò, Alberto Giacometti, Man Ray, Severini, Burri, Chillida, Bacon, Tanguy, Pomodoro e soprattutto c'è lui, il quadro che mi apre il cuore, che mi fa pensare all'idea di intimità: l'impero della luce di Magritte, ne dipinse più versioni, questa è la più grande del 1953. Molti discutono sul contrasto della luce del cielo e la luce della strada che sarebbe inquietante, sull'assenza di porte della casa (come se una casa non avesse quattro lati) per me è la pace
bellissimo! mi piacerebbe visitarla... forse un giorno
RispondiEliminagià è difficile provarsi i pantaloni con i pargoletti, ma vedere mostre e musei............ ;)
EliminaPensa a che cosa sia, abitare immersi in tanta... luce.
RispondiEliminain mezzo a tanta arte, a tanti privilegi, a tanto
Eliminala visita a questa casa vale il viaggio a Venezia senza contare il resto...
RispondiEliminaAnch'io voglio essere caduta nella pentola da piccina!
RispondiEliminaaccontentati delle mani di Glenn Gould!
EliminaLa luce del cielo non è per questa terra
RispondiEliminache può permettersi al messimo
un lampioncino fuori e una lampadina gialla dentro casa.
Brava.
ma qunto calore emana quella lampadina? secondo me stanno vivendo una bella storia in quella stanza :)
EliminaMa l'affittano la casa? ;)
RispondiEliminaPosso immaginare quanto vorrebbero al giorno... :P
:D
Eliminae .... luce sia!
RispondiEliminaQuando si dice "bella casa, siora!"
RispondiEliminadavvero! XD
Eliminala fondazione Guggenheim non la conosco, ma a Venezia ci ho lavorato tanti, tanti anni fa... avevo solo 22 anni, è una città forse difficile da vivere con l'umidità, l'acqua l'alta, ma è pura magia... il quadro l'impero della luce è molto bello a trasmette anche a me una sensazione di quiete, bellissimo post, ricco di arte... emozioni... e straordinari anche i vetri di Egidio Costantini, che non conoscevo.
RispondiEliminaSe può consolarti ci sono andata da poco anch'io per la prima volta e credimi ne vale la pena
Eliminaallora dovrò tornare... :) oltre ad un'occasione per vederla, sarebbe un po' un viaggio della/nella memoria [parlando di ricordi... ^ _ ^ ] perché da allora, sono passati ben 26 anni... e non ci sono mai più tornata a Venezia.
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