Posto di guida
La macchina scorreva via, ad andatura di crociera, sapeva dove andare, ormai dopo anni di onorato servizio pareva decifrare da sola la voce della centrale operativa della CO.TA.BO.
Le vie del centro pronte per il Natale avevano lasciato il posto alle strade di periferia.
Lì chiaramente i segnali della crisi erano più evidenti, meno luminarie, addobbi più dimessi e quasi il rispetto del calendario che da anni era impazzito; all'inizio del nuovo secolo, del nuovo millennio l'onda dello spendi e spandi natalizio iniziava di anno in anno sempre con più anticipo, c'era voluta la mazzata epocale perché perfino il calendario ricominciasse ad avere il senso che gli era stato dato osservando il susseguirsi di albe e tramonti, giorni e notti, osservando la terra e le stagioni. E se sulle stagioni ormai non si poteva fare più affidamento, sulla durata di notti e giorni ci si poteva ancora scommettere. Ma era proprio in quel caos che l'uomo che cavalcava la macchina cercava la via per il benessere. Quando la centralinista indicò l'indirizzo, fatto un calcolo mentale sui tempi di percorrenza, la macchina scivolò veloce verso il punto in cui avrebbero prelevato il successivo cliente e quando arrivarono sul posto in realtà, nonostante l'ora tarda, trovarono solo due ragazzini. L'uomo al posto di guida accostò il fidato cocchio, abbassò il finestrino e rivolgendosi ai due disse: "Siete voi che avete chiamato un taxi?". I ragazzi stavano discutendo animatamente tra loro e non si degnarono di rivolgere lo sguardo al loro interlocutore, ma, quasi stizzito, quello biondo rispose "vede qualcun altro?" Il conducente del taxi allora disse "Viaggiate da soli?" Il brunetto allora si affrettò a ribattere "Evidentemente no, noi siamo due, più lei fanno tre persone e stia sereno verrà qualcuno a prelevarci a destinazione". L'uomo era dibattuto: lasciare quei due ragazzini da soli di notte in mezzo ad una strada non gli pareva una saggia idea, d'altra parte caricarsi due minorenni, senza che nessun adulto li avesse affidati a lui non lo faceva sentire sereno. Tuttavia fu proprio in quel momento che squillò il cellulare di uno dei ragazzi e quello esclamò "E' papà, per lei" e consegnò il telefono nelle mani dell'autista. "La prego di scusarmi" disse la voce nell'apparecchio "so che non è usuale chiedere per telefono di accompagnare i miei figli dalla mia ex moglie, ma io abito in un'altra città, abbiamo fatto tardi, abbiamo richiesto due taxi e se fossi rimasto ad attenderla avrei perso il freccia rossa che avevo prenotato per rientrare, faccia il piacere, li accompagni all'indirizzo che le daranno, lì troverà la madre ad attenderli, e stia sicuro che i ragazzi sono in possesso della cifra che serve per pagarle la corsa". L'uomo ancora incredulo caricò i ragazzi e partì in direzione dell'indirizzo meta del viaggio. I due avevano entrambi gli occhi incollati allo schermo del proprio smartphone, le cuffiette ben piazzate nelle orecchie, i pollici che smanettavano sulla tastiera virtuale, ma non smettevano di parlare tra loro in quello che all'uomo parve un codice segreto. Pareva di trasportare due alieni, e forse non era molto distante dalla realtà. A guardarli dallo specchietto retrovisore, seppure la luce fosse fioca, si rese conto che eccetto il colore dei capelli i due ragazzini erano identici non solo nei tratti somatici, ma per la stessa faccia irriverente e per le smorfie che facevano, in risposta alle situazioni che il videogame, con cui si stavano cimentando, presentava loro di volta in volta. ad un certo punto uno disse all'altro "Rocco i tuoi insegnanti sono andati alla manifestazione?" Senza minimamente distogliere lo sguardo dallo schermo e l'altro alla medesima maniera rispose "No sono tornati dalla piediferiferianipotino" e subito questo con i pollici vorticosi sulla tastiera "Dove ci toccherà passare il Santo Natale?" e l'altro "Sostare il Dannato Mortale? non saprei". A questo punto il conducente era addivenuto al convincimento di trasportare due marziani. Giunse quindi con un certo sollievo a destinazione. Quando accostò al numero civico indicato nel pezzo di carta che i ragazzini gli avevano consegnato, una figura femminile stava emergendo dal buio del'androne. Fu allora che il taxista riconobbe una persona a lui ben nota: Christine la sua amica che si materializzava nella sua esistenza immancabilmente a Capodanno, come una magia, ma non poteva credere che Christine gli avesse nascosto per tutto quel tempo l'esistenza di ben due figli e che li avesse cresciuti poi con le conseguenze che si erano rovinosamente palesate nel breve tragitto. Quasi intuendo i pensieri di Francesco, Christine scoppiò in una risata cristallina e gli disse "Se non fossi venuta io, non avresti trovato nessuno ad accoglierli, la madre che abita vicino a me, mi ha telefonato chiedendomi di venirli a recuperare perché lei, dimenticandosi che oggi era l'ultimo giorno che rimanevano con il padre, si era presa un impegno, a suo giudizio non procrastinabile, ed era uscita" poi piano sussurrandogli all'orecchio "Mi fanno pena, si sono creati questo loro strano linguaggio, fatto di contrari e questo loro mondo di videogiochi in cui essere finalmente il centro dell'attenzione". "In effetti non deve essere facile crescere con dei genitori così....." ribattè l'autista e non trovava un termine per definirli , "Assenti?" suggerì la donna. "La solitudine non è bella mai, figuriamoci a quell'età" dichiarò l'uomo. Christine, fece scendere i ragazzi e li fece entrare nell'androne dopo aver pagato la corsa, si fece quindi ancor più vicina a Francesco e gli dissse "A proposito di solitudine, sai che è vietato trascorrere da soli la sera del proprio compleanno?". Il taxista sorrise "Ma come fai a ricordartelo?" e lei con il più bello dei sorrisi gli disse "Sono un po' strega , non ricordi? Allora direi che tu torni al tuo turno, io mi occupo dei ragazzi e quando hai finito vieni qua sotto a prendermi, a patto che tu faccia uno strappo alla tua dieta per un giorno". Francesco avrebbe sicuramente trasgredito
Tanti auguri FRANZ
Tanti auguri FRANZ
... i compleanni vanno festeggiati in compagnia, e direi di sì... che sono trasgressioni che ci si regala volentieri, come resistere ad un invito così... sei veramente speciale, bellissimo racconto Amanda :)
RispondiEliminaadoro le streghe !
RispondiEliminaAmanda per i compleanni fa i fuochi d'artificio!
RispondiEliminaAuguri Franz!
Grazie Silvia, abbiamo un'amica davvero straordinaria!
Eliminami associo!
RispondiEliminaGrazie Ernest!
EliminaOrmai da qualche anno la sorpresa di un intero post (mica cotiche!) è uno dei momenti più attesi e più belli del mio compleanno.
RispondiEliminaMa quest'anno, cara Amanda, ti sei superata, con la tua capacità di linguaggio che punta dritto al cuore dell'interlocutore festeggiato.
E come alla vista di un meraviglioso film di Charlie Chaplin, ho riso di gusto e ho pianto calde lacrime, e il mio cuore si è scaldato di un dolce tepore.
Grazie, semplicemente, e di cuore.
p.s.: per la cronaca, stasera cenerò (piacevolmente) da solo in un ristorantino rigorosamente non vegetariano, ma domani, che ho un turno di riposo, cenerò in compagnia...
felice ti sia piaciuto, buoni festeggiamenti :)
EliminaMa tanti auguri Franz!! Anche se non credo ci saranno auguri migliori di quelli così preziosi di Amanda.
RispondiEliminaDue parole per te, bella Amanda: che bella l'immagine del benessere e grazie per avermi fatto scoprire un gran bel blog!
Grazie Cri, anch'io ho scoperto un gran bel blog... :-)
Eliminauna bella tela di ragno questa rete :)
EliminaTantissimi Auguri caro Franz ! Festeggia con lietezza come vuoi, con chi vuoi..... :)
RispondiEliminaE' vero, Amanda sa trovare ogni volta le parole fatte su misura per ognuno di noi e questo bellissimo racconto è proprio il tuo.
Grazie, cara amica Alle! :-)
EliminaAuguri, Auguri , auguri caro Franz, e spero che la cenetta non vegetariana sia stata comunque lieta e domani sera anche di piu' :-)
RispondiEliminaAmanda ormai sono un certo numero ...
Grazie, cara Maria Grazia.
Elimina...E non preoccuparti, che il cuore grande della nostra amica ha parole buone per tutte e per tutti!
.......................................................................... (senza parole!)
RispondiEliminain che senso? :(
EliminaScusami, non volevo essere ermetico, ma volte una cosa che ti sorprende ti lascia di stucco, senza parole: il testo che hai scritto, il tempo che gli hai dedicato, i diversi link che fanno intuire man mano certi tratti della vostra personalità ne fanno un racconto nel racconto, leggero e delicato come la vostra amicizia, credo. Beh! a questo punto faccio anch'io gli auguri a Franz. Ciao.
RispondiEliminaGrazie Leo!
RispondiEliminanon conosco Franz e sono pure in ritardo: ma tanti auguri lo stesso!
RispondiEliminaComunque graditi, Sandra!
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