Almeno chiedersi





Ci sono tombe in cielo fatte di fumo
tante hanno misure piccole
portano solo nomi illeggibili
sono però nel cuore delle stelle
conservano la cenere degli uomini
i loro corpi mutilati e offesi
madri svuotate di bambini a sangue
c’erano scarpe a tonnellate
fuori dai forni
occhiali una montagna
e ceste di capelli
prima d’essere fumo venivano spogliati
d’identità e di pelle
se ne fecero oggetti e paralumi:
chi scuoiava, conciava, a chi pareva logico
fare d’esseri umani suppellettili?
più delle sentinelle
dei cavalli di frisia
del gelo e della fame
li uccise chi
non vedeva orrore
in quei bambini denutriti
strappati dalle braccia delle madri
chi non provava pena
per i corpi indifesi nella neve
e che li raccoglieva
per gettarli nei forni e nelle fosse
quelli per cui la strage fu normale.
Di quelli ancora è pieno il mondo
brandiscono randelli
e vorrebbero forni da sfamare


Cristina Bove

Commenti

  1. Qui da noi attualmente c'è più richiesta che offerta di umanità.

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  2. Vorrei però che si arrivasse a un momento in cui non ci sia più l'urgenza di ricordarlo, con il pensiero che se ce lo dimentichiamo potrebbe anche succedere di nuovo (è successo di nuovo, succederà di nuovo).

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    1. io credo che la storia non si impari solo sui libri e che finché ci sarà qualcuno da ascoltare che quell'orrore l'ha vissuto sia un dovere prestare ascolto al dolore inflitto da uomini ad altri uomini; spetta a ciascuno ragionare da uomo e non nascondersi nel branco capace di programmare orrori di tale portata o dietro al dito del "non sapevo"

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  3. Amanda, eccoti. Questi giorni le cose che pubblichi sembrano sempre scritte per me, quindi grazie.
    la storia è anche questo, imparare perchè non si facciano piu quegli errori, e possibilmente nemmeno altri.

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  4. senza memoria, tutta, non c'è futuro

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  5. una pagina dolorosa, scritta da esseri disumani, ma purtroppo con la complicità di molti. Tutti sapevano, ma era più comodo ignorare.

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    1. a volte mi domando cosa si possa definire veramente umano e cosa disumano

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  6. Considero il dovere della memoria parte di me. Non solo perché ricordare significa conoscere ed auspicare che certe atrocità non debbano più ripetersi, ma anche per un senso pieno di rispetto per le singole vite umane soppresse senza pietà, senza colpe, senza sapere, senza futuro. La nostra storia passa anche attraverso la storia di quelle persone. Non posso abbandonarle, ma mantenerne vivo il ricordo in me e portarlo tra gli altri.

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  7. Ricordare è un dovere, ma non capisco e non capiro' mai l'esistenza dei negazionisti , come possono pensare che tutto questo che è successo sia stato inventato? basterebbe fare un giro in uno dei campi di sterminio e là troverebbero la contabilità del campo e un bell'archivio , possibile che non sia ritenuto sufficiente? è terribile!

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