Cat on the moon




E' ormai dimostrato da prove documentali che quella notte di luglio del 1969, mentre Armstrong faceva un piccolo passo per l'uomo, Aldrin muoveva il secondo, Tito Stagno litigava con Ruggero Orlando, i terrestri iniziavano a guardare alla luna con occhi diversi, c'era qualcuno che lassù di passi ne aveva fatti già migliaia per la felinità. Dato il periodo, la guerra fredda, i russi che si erano già giocati Laika, gli americani decisero di catturare il micio, di studiarlo attentamente, dopo un adeguato periodo di quarantena, e di secretare ogni prova della sua presenza sul satellite terrestre. Ora voi mi capite, immaginate che fine era stata riservata al felino al termine dei test. Tuttavia il gatto venne consegnato all'addetto che doveva disfarsene, quello portò a casa la bestiola perché ormai si era fatta l'ora di cena, e prima di infierire sulla bestiola pensò di mangiare un boccone. Fu così che il gatto venne visto dalla moglie dell'addetto, una gattara del Wisconsin che dopo il matrimonio si era trasferita in Florida con il marito e quella supplicò e, poiché erano sposini novelli, aveva frecce al suo arco, ed ottenne la grazia per il gattone, a patto che quello fosse portato nel luogo più lontano possibile. Allora la donna lo affidò alle cure della seconda cugina della madre, Tina Vinci, che, emigrata della prima ora, dalla lontana Italia, stava imbarcandosi in nave per fare ritorno al paesello, dove godersi i risparmi di una vita di lavoro.
Ora a quasi mezzo secolo da quei fatti c'è un gatto languido, che dimora nella stessa cittadina pugliese dove sbarcò il felino astronauta. Quel gatto morbido vive nel suo piccolo regno: casa e giardino. Del suo regno conosce ogni filo d'erba, ogni briciola dimenticata, ogni piega, l'ha esplorato e fatto suo in lungo ed in largo e se n'è fatto cantore. Il gattone soffre spesso per amore, per indole e per principio infatti fugge le battaglie con gli altri gatti, attende che sia la gatta e sceglierlo; per la gatta di cui si è innamorato si strugge, ma se quella non fa la prima mossa non è disposto  a scendere a compromessi per averla. Fa così non solo per le cose dell'amore, ma anche, e soprattutto per le cose del mondo; ché quello, il mondo, sa annusarlo e guardarlo con con occhi speciali, se vuole, ma il fatto è proprio volerlo. A volte infatti il gattone sfiora l'indolenza, anzi se ne riveste, aprendo solo l'occhio sinistro, e solo a tratti; ha ritmi lenti la sua vita per la necessità di riflettere, di assimilare. A tratti invece nelle cose della vita ci si butta a capo fitto sentendole scorrere come sangue nelle vene. Fu in una notte in cui l'amore l'aveva più ferito del solito, lasciandogli il pelo arruffato e in cui la vita pareva non riservargli stimoli capaci di condurlo fuori dal suo regno, che salì su di un albero del giardino e si mise a rimirare la luna che era piena e bella e pensò tra sè che lui da sempre viveva quaggiù come se fosse un gatto venuto dallo spazio. Si addormentò sul ramo e sognò di passeggiare nel satellite lontano, ignaro che la sua stirpe proprio da lì proveniva


AUGURI LILLUZZO

Commenti

  1. grazie :) non so che altro dire, sono commosso :)

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  2. Ma che auguri magnifici! Aggiungo i miei :)

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  3. Auguri Lilli ! Le cose della vita abbiano sempre un occhio di riguardo per te.....

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  4. Auguri,
    non troverò nessuna che mi farà degli auguri così belli,
    Il culo ce l'hanno sempre gli altri.
    Auguri ancora.

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  5. Auguroni Lillo, in colpevolissimo ritardo lo so, ma ancora belli caldi...

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