Incipit: Buchi nella sabbia







Nessuna situazione come l'opera è in grado di passare in un attimo dal commovente al ridicolo, se il destino ci si mette di mezzo.
Il fatto è che l'opera, già di per sé, è una situazione artificiosa, che si regge in piedi per miracolo, e che richiede a noi fanatici del bel canto una dose smisurata di capacità di astrazione. Non è facile commuoversi per un baritono che, una volta ricevuta una coltellata nel petto, intona una romanza a tutta gargana invece di stramazzare sul palco, come farebbe una qualsiasi persona beneducata qualora venisse pugnalata nelle reni. E ci vuole una robusta dose di concentarzione sulla musica per non mettersi a ridere di fronte ad un tenore settantenne che sta facendo il giovanottino innamorato, decantando la bellezza di un mezzosoprano largo quanto due contrabbassi



Marco Malvaldi. Buchi nella sabbia. Sellerio Editore


Ecco un nuovo romanzo "storico" di Malvaldi; dopo Pellegrino Artusi, Malvaldi stavolta mette Gianfilippo Pellerey, un tenente delle Guardie Reali del savoiardo bonsai,Vittorio Emanuele III,  ad indagare su un delitto avvenuto durante la rappresentazione della Tosca. Siamo nel 1901. Già la Tosca di suo sguazza nel torbido con questa fucilazione simulata e poi in realtà vera, qui stiamo addirittura dentro ad serie di matrioske in cui la fucilazione simulata che dovrebbe essere vera, ma simulata, in realtà è vera davvero. Così il Cavaradossi muore insieme al suo interprete Ruggero Balestrieri, tenore che bazzica l'ambiente anarchico carraraese. La Guardia Reale, presente a teatro per tutelare il nano regnante invitato alla rappresentazione del melodramma pucciniano, scelta non gradita alla casa reale perché pure il Puccini ha fama di essere vicino all'ambiente anarchico toscano, prende in mano le indagini sul delitto e tra duelli, partiture, cavatori carraresi di provata fede anarchica, jettatori di presunta fama, bellissime soprano dalla voce melodiosa e giornalisti sarcastici e votati all'oblio alcolico, giunge alla scoperta dell'assassino. Straordinari gli aneddoti su Puccini, Rossini, Mozart. un'altra deliziosa prova di Marco Malvadi



Commenti

  1. Mi hai convinto. Mai letto niente di questo autore e così ho guardato un po' qua e un po là. E dunque intrighi intriganti. Martedì devo andare in libreria e lo prendo.

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    1. una volta letto uno ti troverai a prendere anche gli altri, vedrai che delizia i racconti del Bar-lume

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  2. Vogliamo parlare della lettera di Puccini alla sorella dall'Egitto?
    In poche righe c'è tutto l'Egitto. Dalla a alla z.
    E' perfetta.

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  3. Non ricordo se ne abbiamo già parlato, ad ogni modo, io con Malvaldi ho un problema. Ero incuriosita, volevo leggerlo e mi trovai ad una presentazione. Mi sembrò troppo antipatico. Il ricordo di quell’incontro ha pregiudicato le successive eventuali letture. Ed è un errore, lo so. Dovrei superare il pregiudizio.

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