Varie ed eventuali 5




E' un mercoledì mattina, tu stai facendo ambulatorio e la tasca del camice vibra a segnalare un messaggio, quando esce il paziente butti l'occhio al telefono e il mittente del messaggio ti fa trasalire: tua nipote , quella che ti è stata regalata per il compleanno 17 anni fa, non è che tu non senta le tue nipoti via furbofono, questo no, ma come è ovvio, a quella età, sei sempre tu a prendere l'iniziativa, poi loro, per ora, rispondono di buon grado, quindi suonano tutti i campanelli di allarme in contemporanea. Leggi il messaggio:
"Ehilà"
ancora più agitata dal contatto preso alla lontana rispondi:
"Come stai?"
Poi chiami il paziente successivo, alla fine di quella visita, butti nuovamente un occhio al furbofono che nel frattempo ha vibrato ancora:
"Mi manchi"
E qui nell'ordine pensi: Cosa sta succedendo ancora a casa? Cosa ha fumato? Che significa? Come fa a mancarti la tua decrepita zia che non vedi più di 4 volte l'anno ultimamente? E presa dall'angoscia prima mandi una faccina sorridente che non guasta per prendere tempo e poi ci aggiungi la minchiatona:
"Ma non sei a scuola?" 
Come se:
1) a scuola non usassero i furbofoni
2) essere a scuola significasse non avere possibilità di sballare
3) ti mancasse il terreno sotto ai piedi al pensiero che lei debba ricorrere a te così lontana in un momento di impasse.
Ma questo tuo cataclisma interiore dura un minuto cronometrato, il telefono vibra e c'è una scimmietta con le mani sugli occhi. E poi ancora:
"Scusa  era per un mio compagno"
Ecco povera vecchia scema, risolto l'arcano, molto più semplicemente, ci vuole una diciassettenne a ridimensionare le tue ambizioni di porto sicuro.

I cinesi non usano mai il cellulare posato all'orecchio, e non usano mai le cuffie, usano solo il viva voce ed essendo il cinese una lingua tonale e non esistendo quindi il sussurrato cinese, perché l'intonazione cambia il significato alle parole, in treno hai due cinesi che ululano al posto di uno. Gli africani invece sul regionale solitamente conversano, qualcuno di sano è rimasto al mondo a parlare di persona, e non sussurrano mai, non perché le loro lingue siano tonali, loro parlano sempre come se dovessero ascoltarsi tra Abuja ed il Veneto. Gli arabi amano ascoltare la loro musica amplificata per tutto il vagone. Gli italiani sulle frecce bianche scrivono incessantemente su tablet o notebook, sul regionale invece sul furbofono, la percentuale dei lettori da treno in dieci anni si è ridotta ai minimi termini, e non parlo solo di libri di carta. Ancora qualche italiano che faccia sapere a tutto il mondo i suoi fattacci personali, per ore, è rimasto, anche se pure quelli sono in calo, tuttavia se non vistoso come i lettori. I miei amici pendolari di dieci anni fa non pendolano più, o non al mio orario.

Commenti

  1. Ho visto, ormai parecchie volte, donne arabe con in braccio un bambino e il cellulare infilato nel velo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Chissà che casini sono già successi per sms indirizzati al destinatario sbagliato.

      Elimina
    2. sono noti matrimoni saltati per messaggi ad amanti inviati per errore alle mogli :D

      Elimina
    3. Presente, inviai al prof con cui facevo la tesi un "oggi non posso, sono a colloquio con quello gnocco del prof"

      Elimina
    4. ohi ohi e per fortuna non hai scritto: quello st@@@zo del prof

      Elimina
  2. Bello il furbofono, ci ho messo un pò a capire che era la traduzione di Smartphone :-))) ps io agli ululati ci sono abituata, il tripode comunica direttamente con la luna tutte le sere

    RispondiElimina
    Risposte
    1. a guardarlo in effetti quel 32° di lupo si intravede

      Elimina
  3. Ma dico io, ma la nipote non poteva fingere un secondo?! In fondo, le mancherai un pochino, no?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. preferisco che non finga nei sentimenti, davvero preferisco che sia stata sincera

      Elimina
  4. Ah ah ah!!! Io, che adesso mi crogiolo nel ruolo di zia preferita di una nipote che poi, tecnicamente, sarebbe di Francesco, sono onestamente terrorizzata da quel momento, che arriverà, oh se arriverà, in cui sarò messa da parte per far spazio "a un compagno" e a tutto il resto :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. già belli i tempi in cui la domenica mattina, quando andavamo a trovarli, venivano presto presto a controllare se eravamo svegli e ci raggiungevano nel lettone armati di ciuccio per farsi raccontare una favola e poi si riaddormentavano tutti abbracciati a noi

      Elimina
  5. Quindi a te basta vedere che cosa sta facendo uno con in mano un cellulare che capisci già da dove viene, Abano, Padova o Vigonza oppure anche Pechino e chissàdove. E pensare che i poliziotti chiedono ancora la carta di identità!
    Oggi mio nipote m'ha detto che vuole smettere di studiare
    domani devo parlare con mia sorella (la madre)
    Stanno in Belgio.
    Chissà come usano il telefono lì.

    RispondiElimina
  6. comunque, anche molte lingue africane sono tonali ;-)

    (scusa eh, ma con quel dottorato in linguistica preso 8 anni fa e mai più adoperato, debbo pur farci qualcosa...)

    RispondiElimina
  7. mamma mia... certo che sentirsi dire era per un mio compagno, povera zia

    RispondiElimina

Posta un commento

Post più popolari