Anzi no
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C'era una volta un coccodrillo, anzi no, un alligatore, si diceva che mangiasse i bambini, anzi no, i dischi di vinile ( a volte come merenda anche i CD), che li saggiasse così compulsivamente che, fungendo uno dei suoi aguzzi denti da puntina meglio di una Pickering, quando apriva bocca, suonava come un jukebox nelle estati degli anni 70.
L'alligatore era cresciuto in una palude, come spesso succede agli alligatori, ma questa era una palude verde e nera, non un posto adatto a mangiatori di bambini, o di vinili, o agli spiriti liberi come veniva considerato lui, ma insomma uno mica se lo sceglie il posto in cui nasce, al limite prova a modificarlo a sua immagine e somiglianza. Così l'alligatore iniziò a nuotare su e giù per la palude, anzi no, la girò in bici, in cerca di altri con cui condividere le sue passioni, ma con scarsi risultati. Essendo quell'alligatore un tipo stanziale per lo più, aprì la finestra della sua casa in palude, e iniziò a guardare più lontano con un cannocchiale e a mandare segnali di fumo, anzi no, aprì delle finestre in rete e guardò molto, molto più lontano e mentre raccontava di sé e del suo mondo iniziava a conoscere altre bestiole, tipini che gli piacevano. Un giorno mentre gironzolava per la rete conobbe uno spirito che parlava sardo, anzi no, tedesco. Questo spirito più che parlare scriveva e scriveva e scriveva, anzi no, cucinava, anzi no cuciva, anzi no disegnava, anzi no ricamava anzi no organizzava, organizzava, organizzava e l'alligatore rimase estasiato da tanto fermento interiore che si concretizzava come il magma di un vulcano che diventa lava che passando, nel tempo, rende fertile tutto ciò su cui si deposita e andò a trovarla lontano per potersela portare vicino e si lasciò organizzare e cucinare e cucire anzi no, amare, l'unica cosa che lo spirito non domò furono le vertigini dell'alligatore, che essendo animale di palude, aveva paura di cadere in montagna, anzi no, forse in realtà temeva di volare, anzi no forse, in realtà, lo spirito ci riuscì, ma è tutta un'altra storia che forse vi racconterò un'altra volta.
Buon compleanno Alli
Mi sembra di conoscerlo... anzi no :D
RispondiEliminaAuguroni caro Alligatore!
RispondiEliminaBella storiella anzi no una bella favoletta... :-)
Cento di queste favolette anzi no cento di questi giorni.
La biografia dell'Alligatore in un racconto! E ci sono anch'io (logico).
RispondiEliminaPersa la sfida contro le vertigini, ne ho un'altra: convincerlo che non c'è freddo, quando c'è freddo. Mi sembra più facile, non so...
Auguri all'Alligatore che più invecchia, più ringiovanisce (meglio di uno spirito)!
🤔 perché mai uno deve non sentire freddo quando il freddo c'è?
EliminaPer risparmiare sul riscaldamento ahahaha 😆
Eliminameglio tardi che mai: auguri Alli Alli!
RispondiEliminaE che auguri siano.
RispondiEliminaAnzi no, augurissimi
Ally mi unisco al coro di auguri.
RispondiEliminaP.s. ho trovato la scatolina giusta per spedire il bicchiere :)
Ah, ah, ah, troppo, troppo bello questo augurio. Non ne avevo mai ricevuto uno così perfetto, puntuale, con tutta la mia vita dentro (almeno quella "pubblica" degli ultimi anni), ne sono impressionato e onorato Amanda. Scusami se arrivo solo ora, ma sto cercando di venire a capo di un post dedicato a quello che ho fatto in questo giorni di festeggiamento. Grazie di cuore Amanda e grazie a tutti per gli auguri!
RispondiEliminap.s.
Odio il freddo, quando c'è e quando non c'è. Sono un vero alligatore, e Elle lo sa!
Esiste la famosa livrea da alligatore a cipolla, funziona!😉
EliminaMa che bellissimo post di auguri! Eh sì è proprio Alli nostro :) Auguri in ritardo caro Alli!
RispondiEliminain ritardo ma tanti :-) auguri, Ally!:-)
RispondiEliminasono tremendamente in ritardo auguuuriiii
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