Primavera sui monti


Dalla Vedetta verso Cima Grappa


Si sale sull'amato Grappa, perché è vicino casa, un po' palestra per constatare che passi e respiri sanno cantare ancora ben armonizzati, un po' per evitare che se passa troppo tempo tra una gita e l'altra, il giorno seguente alla camminata ci si ricordi dell'esistenza di  muscoli dimenticati dal tempo del Grey e dalle tavole del Netter, un po' perché i luoghi dell'anima sono come gli amici ci sono al momento del bisogno. Poi la montagna cambia, con le luci, le stagioni, i profumi, non annoia mai nemmeno  un percorso che gli scarponi potrebbero compiere in solitaria ormai.

La fosca palude padana


La giornata è prevista calda e poiché il tratto del sentiero più erto è esposto al sole al mattino, prima delle otto siamo già sulla via, il lungo zig zag del sentiero militare nel bosco dopo poco è già afoso. Neppure gli alberi fitti proteggono dal caldo umido. Saliamo in silenzio, ognuno perso nei propri pensieri, la montagna con i suoi ritmi lenti e cadenzati spalanca finestre, i fili dei pensieri si fanno evidenti come le tele dei ragni in inverno, gelate dalla brina o scintillanti di rugiada. Alla fine del bosco lo spettacolo delle peonie selvatiche


Poi l'erto tratto fino alla Vedetta, fortunatamente le nuvole si rincorrono proteggendoci dall'inclemenza del sole. Imbocchiamo il sentiero delle meatte e un camoscio ci taglia la strada a pochi metri. Naturalmente non riesco a immortalarlo, sono sempre più dannatamente di corsa di  Bianconiglio. I camosci sono una comunità abbastanza numerosa in questa parte del Grappa. Passiamo il dolce traverso e le piccole gallerie a strapiombo delle meatte



Approdiamo al pian della Bala e saliamo verso Malga Val Vecchia. Un piccolo gregge di agnelli e capre con numerosi agnelli e capretti pascola protetto da un alto recinto forse elettrificato, da qualche anno il lupo è tornato sul Grappa e quindi è indispensabile proteggere le bestie al pascolo. Graziati da qualche nuvola percorriamo l'ultimo dislivello senza arrostirci i sentimenti

Dentaria cinque foglie


e arriviamo al Rifugio che affianca l'Ossario (più che un Rifugio una trattoria industriale, centinaia di coperti per le pance affamate dei torpedoni che salgono dalla cadorna o per i centauri scattanti in curva; ciclisti e camminatori generalmente sono più frugali)

Senza nuvole Cima Grappa non è Cima Grappa

La copertura si fa più fitta e preferiamo scendere di quota dopo pranzo per goderci un po' di tepore. Quando torniamo al recinto delle pecore, avvistiamo il corpo di un camoscio tra di esse, ha una vistosa ferita sul dorso e ci domandiamo come sia finito nel recinto e proprio mentre ci poniamo questa domanda la povera bestia si agita, è ancora viva, non ho alcuna copertura di rete e sono costretta a scendere a pian della Bala per allertare la forestale, non solo per il povero camoscio, per il quale temo resti  poco da fare, ma per il gregge e tutti quei piccoli, se qualche lupo ha attaccato il camoscio nelle vicinanze e la povera bestia in un estremo tentativo di difesa è saltato nel recinto, non è detto che il lupo non arrivi anche lì a terminare la caccia, dirigiamo verso la malga Archeson per sentire se il gregge è loro o se sanno chi sia il proprietario  ma non sanno nulla. Non ci resta che prendere il sentiero di discesa

Camedrio alpino

La lunga discesa ci riporta a valle, il cielo si apre


Arrivo alla macchina con lo stinco stanco e la testa felice

PS dimenticavo, se andate sui nostri monti in questo periodo, pantaloni lunghi, è ricominciata la sagra della zecca.

Commenti

  1. Si sa che su in montagna la primavera arriva dopo che in pianura, ma quando arriva è uno spettacolo anche lì e forse di più. Bella bella la chiusura con lo stinco stanco e la testa felice.

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  2. Perché non si può vedere l'anteprima del commento utile quando si inseriscono aggettivi in html?

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  3. La pace della montagna che si annoda con i tuoi pensieri, leggerlo è altrettanto rilassante

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  4. Concordo con Sandra: i ritmi del racconto sono perfettamente aderenti all'ambientazione!
    E complimenti per vostro esempio di sensibilità, nella deviazione per avvertire la Guardia Forestale.

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  5. Che panorama! Toccare il cielo con un dito.

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  6. Come racconti tu la montagna, Amanda! Ah come la racconti bene!

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