Ripartire
Panorama dalla vetta del Weißhorn |
Dopo una sosta lunga un più di un mese, troppo poca neve per sciare e troppa per camminare, finalmente è tornata l'ora dello scarpone, così approfittando del fatto che per recuperare le recenti festività, mi dovevo trattenere più a lungo in Südtirol, mi sono fatta raggiungere dal 3/4 e, Oltreadige, dove non ci sono i "bestioni" troppo alti e ancora carichi di neve, siamo saliti sul Weißhorn (Corno Bianco).
La salita, partendo da Unterradein, prevede ad un certo punto l'affaccio sul Bletterbach un canyon, scavato dall'omonimo rio, dichiarato patrimonio dell'umanità dall'Unesco
Bletterbach |
La leggenda narra che tra Weißhorn e Schwartzhorn (Corno Nero), sul passo degli Oclini, vivesse il gigante Grimm, il quale scelse per sposa la bella Hilde sottraendola al padre che per riaverla chiese l'aiuto di un nobile della Val d'Ega che partì con altri cavalieri per cercare di salvare la fanciulla. Allora il gigante infuriato si mise a lanciare massi contro l'armata, tale fu la sua rabbia che, a furia di staccare massi, indebolì le fondamenta del Weißhorn che crollò sul gigante, sulla sfortunata Hilde e sui cavalieri, il loro sangue è la causa delle rosse venature delle pareti del canyon, queste favole nordiche sono l'ideale per gli incubi infantili. Lasciato il limitare del canyon si inizia la salita lungo un fitto mugheto, che data la mia limitata altezza in certi punti appare come un labirinto, immagino quale delizia debba essere passare in mezzo ai suoi effluvi in una tarda mattinata estiva. Il mugheto è anche l'unico pezzo del tragitto un po' impervio perché i fitti pini hanno rallentato lo scioglimento della neve rendendo ostica, fortunatamente solo per un piccolo tratto, prontamente aggirato, la salita. Si arriva in vetta e tutto intorno piove, ma noi siamo graziati e ci godiamo il paesaggio
La sosta è breve, farsi sorprendere lassù dal temporale non sarebbe piacevole, ma scendendo dall'altro lato il cielo si apre temporaneamente e ci consente di addentare il panino con lo speck profumato al ginepro, rifocillati riprendiamo la discesa
Ed è solo quando arriviamo alla prima malga che inizia davvero a piovere, ci prendiamo quindi un attimo di sosta per studiare la carta all'asciutto.
Ancora una volta veniamo graziati e il piovasco è di brevissima durata e si riparte.
Finalmente il sole ci degna di uno sguardo, e che sguardo
E quando ormai pensiamo di essere ad un'ora circa dalla fine del giro, la cattiva segnalazione di un bivio ci fa raddoppiare il tempo di percorrenza e prendere l'unica vera pioggia della giornata.
Microchiesa con tanto di panche lungo il sentiero |
Torniamo al maso dove siamo alloggiati giusto in tempo per una doccia prima di cena. La Signora Anna Maria ci rifocilla divinamente e concludiamo con un semifreddo al miele di pino delizioso. Non resta che un buon sonno. Il risveglio sotto un limpido cielo primaverile ci fa temere di aver scelto la giornata sbagliata per la nostra ascensione
Ma poi durante il viaggio di ritorno, di parecchio allungato per sottrarci al caos del raduno degli alpini di Trento, capiamo che le teutoniche previsioni del bollettino meteo della provincia autonoma di Bozen non avevano fallito neanche questa volta
Val dei Mocheni sotto le nuvole |
Ecco, stanotte sognerò un lavoro in Süd Tirol dopo aver oltrepassato prima il Rubicone (è d'obbligo in tutti i grandi progetti) e poi l'Adige.
RispondiEliminaGuarda, se non fosse per questo maledetto patentino di bilinguismo che sta lì sopra il capino, come la lama della ghigliottina su Maria Antonietta.....
EliminaPropongo una raccolta di firme per regalarti un gps almeno ci vediamo che giro hai fatto.
RispondiEliminaMa tu sai benissimo che il 3/4 la tracciabilità la ama solo per ciò che mette in tavola
EliminaDa bambino frequentavo con famiglia gli Oclini, dove si mangiava bene, con frittate indimenticabili ... a proposito di Trento, in questi giorni mi sono chiesto se una grande appassionata di montagna non è mai stata al Trento Film Festival (noi ci andiamo quasi ogni anno, pur non essendo patiti di montagna come te, anzi, quasi nulla, se non a livello intellettuale).
RispondiEliminaPer dirla alla Mallory "ogni passo di un'ascensione ha una bellezza in se stesso" ma il passo va fatto. Non dico che leggere un libro o vedere un film che racconta la montagna non abbia il suo fascino ma è la commistione fra l'infinitamente piccolo e la maestosità che ti si apre davanti agli occhi e sotto i piedi che bisogna provare, tutta la varietà dei colori, i profumi, il bilanciamento tra passo e respiro, ci sono film di montagna che ho molto amato tipo "cinque giorni un estate" di Zimmermann , e poi film come "il grido di pietra " o
Elimina"Everest" ma parlano di sfide alla montagna e tra uomini, di desiderio di conquista, non è il mio modo di viverla
Che voglia che ho di camminare...
RispondiEliminaQua trotto e basta, da lunedì a lunedi.
Uffffff
Uffffffffffffffff
EliminaPrima o poi Fra riuscirà a convincermi a giocarci un budget vacanza/gita lunga in montagna, e se ci riuscirà sarà sicuramente anche merito tuo! :D È che alla fine vince sempre il mare per me, spesso vince semplicemente il resto del mondo, forse perché l'unica situazione che mi dà le vertigini (adoro salire su torri e palazzi) e mi genera panico sono gli spazi alti e aperti.
RispondiEliminaNon sai quanto vorrei un po' di mare, perché io in una vita precedente sono stata animale acquatico me lo sento, quando sto in acqua mi sento proprio a mio agio. Ci sono percorsi (magari non quello qui sopra che per un breve tratto affaccia sul canyon) che sono fattibilissimi anche chi ha poca confidenza con il vuoto sottostante, pensaci
Eliminae come si fa con questa primavera pazza ad indovinare la giornata giusta? meno male che siete stati graziati. mi intriga molto il semifreddo al miele di pino, sappilo!
RispondiEliminaLe previsioni erano precise variabile in mattinata, piovaschi il pomeriggio. Il 3/4 , dice che usare le gemme di pino per fare miele è criminale, incide sulla crescita della pianta😠, ma lo abbiamo scoperto dopo come si faceva, in rete è un fiorire di ricette
EliminaLa variabilità del tempo, alla vigilia, è sempre temuta; ma poi, quando si è in ballo, spesso aggiunge sapore al già succulento menu sportivo/contemplativo.
RispondiEliminaBello il racconto, le immagini e la nuova copertina!
I temporali in montagna li evito come la peste, un po' di pioggia ci sta. Programmare giri di più giorni come i tuoi è ben altra faccenda. Grazie🤗
EliminaAlla frase "E' tornata l'ora dello scarpone" già mi veniva nostalgia... Come sempre, grazie. Grazie a te rivivo ricordi e emozioni (e mi sembra di sentire i piedi gonfi e le guance rosse).
RispondiEliminaAspetta che crescano un po' le pulci, poi in Canada le montagne non mancano!
EliminaChe nostalgia mi hai fatto venire.
RispondiEliminaNon sono una brava camminatrice (pigerrima), però sono contemplativa...
La montagna mi manca, comunque: il Renon è stata la regione dell'ultimo viaggio
(Quasi quasi vado a fare un giretto sull'argine).
Un saluto grande.
z.
Sai che sul Renon non sono ancora mai stata?
EliminaUn abbraccio Zena cara
Longomoso, Collalbo... quei posti lì, con un trenino ancora coi sedili in legno:)
EliminaMa te sei sicura che ste escursioni ti fanno bene?
RispondiEliminaNon sarebbe meglio ogni tanto una bella pennica pomeridiana con passeggiatina fino al bar a farsi un caffetino?
È che, vedi, camminare è un po' una droga
EliminaA furia di dire "prima o poi" arriverò a novant'anni...
RispondiEliminaChe può non essere un brutto programma 🤗
EliminaHo inviato il link del tuo post al coniuge. Perchè è vero che l'Alto Adige è distante ma, nel nostro piccolo, sarebbe giunta anche qui l'ora di ripartire...
RispondiEliminaPost fortemente motivante.
Ora se il südtirol non mi rinnova il contratto......😬
RispondiEliminaDa isolana e "marinara" questi spettacoli mi fanno andare in estasi. Prima o poi ce la farò anch'io, spero, a vedere dal vivo tanta bellezza.
RispondiEliminaBasta poco che ce vo'
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