Incipit: Dal ventre della balena




La sua permanenza sulla costa si concluse nella cella di un manicomio improvvisato, dove venne rinchiuso con il puzzo di pesce che da sempre emanava copiosamente dal suo corpo. Il Grande Bianco. San Giuda delle cause perse. L'orfano del mare. Sembrava abbastanza contento, lì dentro a grattare i muri con un chiodo. Mary Tryphena Devine gli portava pane e capelin essicati, che lui lasciava a riempirsi di muffa e a coprirsi di mosche per terra.
"Se non vuoi mangiare" gli diceva Mary Tryphena, "abbi almeno la decenza di morire".
Era bambina la prima volta che lo vide, e da allora era passata una vita. era la fine di aprile e il ghiaccio sulla baia si era appena sciolto. La maggior parte delle persone che abitavano sulla costa - irlandesi, inglesi della costa occidentale e indigeni di provenienza incerta - era accampata sulla spiaggia grigia in attesa di macellare una balena che era spiaggiata il giorno della festa di San Marco. Era un periodo di carestia: l'oceano non dava frutti, gli orti marcivano sotto la pioggia incessante e ogni inverno rischiava di sepellire tutti. Non erano balenieri e non sapevano come uccidere il leviatano, ma c'era qualcosa in quell'offerta inaspettata che impediva loro di avventarsi sulla balena prima che questa smettesse di respirare, nonostante la fame. Sarebbe stato come dissacrare un dono.


Michael Crummey. Dal ventre della balena. Neri Pozza. 
Traduzione Annamaria Biavasco e Valentina Guani


Questo libro dovreste leggerlo, dovreste leggerlo se vi piacciono i libri in cui c'è un bell'albero genealogico all'inizio, se vi piacciono quelle storie di famiglie alla Gabriel García Márquez, se vi piacciono le figure di donna alla Isabel Allende prima maniera, se vi piacciono i racconti stralunati e sognanti del Giardi, se vi siete sempre domandati come ci arrivò Giona nella balena, se vi piacciono i libri che raccontano di gente che vive in luoghi estremi in tempi in cui persino sopravvivere era un lusso,  se vi è piaciuto Cyrano, perché si parla di lettere d'amore scritte da chi non sapeva parlare a chi non sapeva leggere, dovreste leggerlo se pensate anche voi che "la vita non è altro che un gioco d'ombre e luci in cui vediamo quel che vogliamo vedere",  se vi piacciono le copertine che fanno sognare. Insomma fatevi sto piacere: leggetelo

Commenti

  1. Io me lo faccio sto piacere, anvedi !

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  2. Al momento sto leggendo, lenta e attenta, Moby Dick. Dal titolo direi che potrebbe starci bene in coda ;)

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  3. Ciao Amandina, ti lascio un saluto e parto. Ci risentiamo da oltreoceano :-)

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