La sensale fallita











Ad un certo punto della sua, della mia, della nostra esistenza, Monica decise che doveva trovarmi un “moroso”.
Correva l’anno 1976, io avevo 13 anni, lei 11 e faceva strage di cuori, io no.
Monica è la cugina più simile all’idea di cugina che uno possa concepire nel proprio immaginario.
Escluse dai nostri fratelli maggiori che in totale erano quattro, cresciuti tenacemente insieme e disposti in formazione 1, 1, 2 : una mia, uno suo, due sue, generati in tre anni successivi, noi eravamo arrivate con ampio margine di distacco: io a 6 anni da mia sorella, lei a 6 anni dalle sue e facevamo clan.
Era un clan particolare io volevo “fare la grande” lei menava, perché la mia di sorella maggiore mi ignorava, ma i suoi gliele suonavano e lei aveva imparato l’arte della sopravvivenza.
Per anni abbiamo vestito da false gemelle perché ereditavamo dalle sue sorelle, i due anni di differenza, in quanto a dimensioni, credo si siano visti solo dal maggio del 65 al luglio del 66.
Così molto spesso ci sentivamo dire “uhhhh coma sono cresciute le gemelle” anche se quelle erano cresciute davvero e non ci somigliavamo per niente.
Abbiamo passato tutte le estati della nostra vita fino a 15 anni insieme ed anche molti weekend, perché lei amava dormire dai nonni ed io amavo molto andare a giocare da lei che aveva il giardino e 2 dolce forno, 2 ciccio bello, 2 lavagne coi gessetti, 1 Govannino ed 1 Giovannina ed inoltre a casa sua c’erano un sacco di schifezze tipo liquirizia, dolci da-conto-salato-del-dentista, patatine e porchezzuole piene di coloranti che da me erano vietate.
A luglio eravamo al mare insieme in due appartamenti dello stesso condominio, ad agosto dormivamo in due letti gemelli nella stessa camera dell’enorme casona dei miei zii in Valsugana.
Dai 2 ai 5 anni, ogni volta che ci incontravamo litigavamo, lei mi toglieva intere ciocche di capelli, io urlavo, lei veniva obbligata a chiedermi scusa, poi facevamo pace e poi piangevamo a strazzacore quando dovevamo separarci.
Dai 6 in poi litigavamo lo stesso ma ci divertivamo sempre un sacco.
Così quell’estate del 76 lei mi telefonò con un carico di gettoni dalla cabina telefonica sotto il condominio al mare e mi disse: “ho trovato l’uomo (faccio notare l’uomo) per te”.
Il povero disgraziato si chiamava Michele, aveva 12 anni, era un tipetto con una zazzera di ricci biondi, le lentiggini ed un sorriso che metteva voglia di ridere solo a guardarlo; ne combinava di tutti i colori.
Nei 15 giorni che intercorsero tra la telefonata ed il mio arrivo al mare non fece altro che sentire raccontare di questa cuginamanda e più lei raccontava di me, più lui si invaghiva di lei.
Quando arrivai, a me la situazione parve chiarissima, a Monica invece ci volle quasi un mese.
Ma fu un’estate splendida quella, noi tre insieme, i tuffi, gli scherzi, le passeggiate, le chiacchiere sul molo, quando me ne andai finalmente lei capitolò.
Poi l’estate seguente, sui monti, fu la volta di Gianni e questo Gianni mi piaceva molto e forse, sotto sotto, anche io a lui perché sapeva intagliare e mi regalò una stella alpina che fece col coltellino sotto ai miei occhi, ma poi era timido e comunque quel peperino di Monica non lasciava indifferente nessuno e quindi non se ne fece nulla.
Penso di poter essere annoverata, ancora oggi, come uno dei suoi più grandi fallimenti perché ad un certo punto rinunciò, poi cominciarono le vacanze separate e poi le vite separate ed ora ha abbandonato la banca dove lavorava e la nostra città e vive in campagna con i successi della sua esistenza il secondo dei quali ha ormai l’età che avevamo noi all’inizio di questa storia

Commenti

  1. Anch'io adoro questi tuoi racconti, Amanda. Non avevo una cugina, eppure Monica la riconosco benissimo!

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  2. Mi hai fatto pensare alla mia Manu, anche noi passavamo estati e natali insieme (e il resto dell'anno a scriverci lunghe lettere), anche noi litigavamo fino a picchiarci e poi lacrimoni ogni volta che dovevamo separarci, anche noi andavamo in giro ad adocchiare "i fighi". Poi una decina di anni fa la moto del suo fidanzato l'ha scaraventata lontano. Troppo. Grazie per questo racconto, Amanda, e buon weekend

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  3. che tenere queste fanciulle....
    Monica ci aspetta ancora al suo agriturismo, dovevamo andare un week-end..

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  4. la cugina Monica ce l'hanno quasi tutti: io avevo il cugino Marco, più piccolo di me ma intraprendente parecchio... belle, sempre bellissime e languide le storie di Amandapiccola

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  5. Che bello, e mi sono andato a leggere i post passato che non avevo mai visto e mi hanno fatto sorridere in questa mattina piovosa del primo maggio qui a Milano.

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