La grazia del bello
Cima Ombretta col cappello di nubi |
Ci sono luoghi in cui si ha la certezza che la bellezza esiste. In cui si è consapevoli che la memoria non è in grado di contenere tutto lo splendore. Per i quali l'incanto si rinnova ogni volta.
Per luoghi così vale la pena di mettere la sveglia ben prima dell'alba, si accettano di macinare asfalto e chilometri, si calzano gli scarponi che giacevano inutilizzati da un mese e mezzo, consapevoli che l'indomani le gambe saranno dure come quelle di Pinocchio, perché ormai hanno perso allenamento, consci che però è un prezzo che vale la pena di pagare.
Il sentiero sale lieve fino alla bella piana sotto la maestosa parete sud della Marmolada, che in parte si nasconde sotto un cappelo di nubi, il pascolo è soffice e di un verde scintillante
Malga Ombretta sotto la parete sud della Marmolada |
Ancora in dolce pendenza si sale al Rifugio Falier punto di partenza di un giro alla forcella gemella a quella a cui puntiamo oggi.
Verso il Falier, si prega di aguzzare la vista per vedere il Rifugio |
Di qui la salita si farà erta, a tratti giungeranno a noi le voci dei rocciatori in salita sulla parete della Marmolada, avvolti dalle nuvole, il passo si fa via via più corto
L'erta salita alla forcella |
Non è ancora mezzogiorno quando io giungo alla mia meta: forcella Ombretta 2770. Per il 3/4 restano ancora 300 mt di salita fino alla vetta
Bivacco Dal Bianco sotto la Marmolada |
Panorama dalla Forcella verso il Rifugio Contrin |
Una famiglia di camosci, circa una decina tra grandi e piccoli, si sposta agilmente sul ghiaione sotto di me.
Finché il 3/4 si scalda salendo, il cielo si fa via via più coperto e sono costretta ad infilare micropile, giacca di pile ed antivento per scaldarmi, ed alla fine ad infilarmi nel bivacco, mi sono così messa a leggere il "libro di bordo" scoprendo così che i fratelli di Marco Dal Bianco salgono ancora una volta all'anno in forcella per ricordare l'alpinista morto alla fine degli anni 60, a cui nel 68 il bivacco è stato dedicato. Dopo circa due ore scorgo l'uomo in discesa sul tratto di corda fissa poco sopra di me, il tempo di un panino in bivacco e poi il freddo ci costringe a battere i ritirata, la discesa sul ghiaione è rapida e incrociamo una grassa marmotta in fianco a noi che pare per nulla disturbata dalla nostra presenza.
Nei pressi del Falier un tappeto di genziane punteggia la discesa
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Il cielo inizia ad aprirsi verso il Pelmo
Pelmo tra le nuvole sulla via del ritorno |
Arrivati all'altezza di Malga Ombretta il sole ci degna della sua presenza, così ci sfiliamo gli scarponi, ci sdraiamo sull'erba soffice e ci facciamo una tazzona di yogurt di malga col miele
e facciamo nuove conoscenze
Rosi Herun al pascolo |
Per aspera ad astra
RispondiEliminaanche perchè devo0 fare giri strani per arrivare fin qui
ma ne vale sempre la pena.
Ciao.
Oh Nucci metti l'indirizzo tra i preferiti :), che ci posso fare, non so cosa ti si è incasinato, sempre quello è il posto delle fragole
EliminaImmagini molto suggestive, grazie per questi scatti, anche da parte di chi non può raggiungere tali altezze (soffo le vertigini, accidenti...)
RispondiEliminaNo le vertigini nooooooooooooooooooo :(
Eliminawow! E la tazzona di yogurt al miele mi pare la perfetta conclusione della gita :)
RispondiEliminayes e meno male che c'è stata, nonostante il prezzo assurdo, perché la cena.... meriterebbe un post a parte
EliminaSarebbe bellissimo poter fare un'escursione insieme.....un po' ho camminato con te in questo post....mitica Amanda!!
RispondiEliminachissà che non ci riusciamo prima o poi :)
EliminaOriana ha avuto il mio stesso pensiero. Anch'io stavo per scriverti che un giorno verrò a trovarti e ti chiederò di portarmi a spasso :-)
RispondiEliminavolentieri! Ma bisogna che porti il mio navigatore satellitare personale , il 3/4, in alternativa c'è il sistema delle briciole :D
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