Il gemello di Gulliver
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Quello che non fu mai raccontato è che Gulliver aveva un fratello gemello che si chiamava Sulliver e mentre Gulliver era sempre in viaggio, Sulliver era un impenitente sedentario. Era giunto presso Minnitup da lattante insieme ad una zia per parte di madre che ben presto si stancò di accudirlo e lì lo abbandonò. Non mi chiedete perché i gemelli furono separati da bambini, né perché la zia scelse Minniput che, a dirla tutta non aveva caratteristiche idonee ad ospitarli, perché non amo riportare notizie da fonti non certe, quindi se e quando ne troverò documentazione, sarà mia cura rendervene edotti. Per ora vi basti sapere questo: Minnitup era anch'esso abitato da minuscoli abitanti come Lilliput, ma questi fin da principio capirono che non c'era da temere da quel lattante che che per i loro standard mangiava l'intera produzione di latte e fiocchi d'avena del paese e quando rideva con il gioco del cucù faceva tremare tutte le case del paese che se solo Minnitup si fosse trovata vicino al mare sarebbe scattata un' allerta tsunami. Tuttavia poiché gli uomini di Minnitup erano ottimi carpentieri e muratori e costruivano case solide e poiché tutte le donne del paese si erano innamorate di quel bebè grosso come un mammut ma morbido come il burro, Sulliver fu adottato dai Minnituppiani e crebbe insieme ai loro figli, ma infinitamente più di loro. Via via che Sulliver cresceva poiché era amabile, estroverso e simpatico a tutti, carpentieri e muratori di Minnitup oltre a costruire per lui case e mobili sempre più grandi, andavano allargando le porte delle loro case affinché i loro figli potessero invitarlo a pranzo. Così ancora oggi passando per Minnitup potreste ammirare le caratteristiche architettoniche locali: case
piccole ma con grandi porte ad arco al piano terra tramite le quali Sulliver poteva accedere con il capo ai loro Tinelli, pranzare o cenare con la famiglia ospitante, trattenersi in conversazione e giochi e poi tornare alla sua gigantesca dimora. Sì dice anche che dall'adolescenza in poi si decise in consiglio comunale che pranzi e cene diventassero comunitari e si tenessero a casa di Sulliver, dove fu allestita una mensa poiché, per quanto si allargassero gli archi d'ingresso, Sulliver era diventato troppo grande anche per quella soluzione e nessuno aveva cuore di lasciarlo mangiare in solitudine. Poi il suo fabbisogno alimentare divenne così grande che, per non lasciare in carestia l'intera Minnitup,fu costretto, con grande dolore per tutti, a lasciare il paese. Si racconta però che facesse ritorno ancora una volta l'anno e che i Minnituppiani dedicassero un mese intero a preparare una festa in quella che un tempo era stata la sua casa.
Auguri Babalatalpa, non me ne volere avevo troppo poco materiale per una storia dedicata ma volevo farti ugualmente gli auguri
Auguri a Baba.
RispondiEliminaE tu, cara Amanda, verrai citata per plagio da un antico blog... :-D
😁😁😁
EliminaAuguri al festeggiato e complimenti a te, che in questi tempi bui sei capace di fare doni bellissimi
RispondiEliminaSarebbe già un grande traguardo, un abbraccio
EliminaCara Amanda, carissima Amanda! Grazie di cuore! Un'amica burlona, per sdrammatizzare, ha detto che mi sarei ricordata di questo compleanno come di quel giorno del terzo Dpcm (che poi sarà stato il terzo? Boh... neanche controlliamo più).
RispondiEliminaGrazie a te, alla tua generosità e gli amici che incontro in questa casa accogliente. Hanno ragione nel dire che sei capace di fare doni bellissimi anche in tempi bui.
Un abbraccio.