Storie con la corona: il condominio

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Gli sposini del terzo piano non potevano proprio immaginare che ad appena tre mesi dal viaggio di nozze ci sarebbe stato il test "lascia o raddoppia" della loro esistenza comune: la quarantena. Ogni tanto li sentono sbattere le porte, urlare improperi, al sesto giorno è volato pure un piatto, poi però giungono inequivocabili segnali sonori di pacificazione e il condominio torna a respirare e a sorridere sornione.
Di fronte a loro vive Sonia che è giovane, single e pure infermiera. La vedono tornare stravolta, con gli occhi segnati da troppe ore di un lavoro massacrante e dalla mascherina, a volte la sentono piangere per la paura, la tensione, la solitudine. Hanno preso a lasciarle sul pianerottolo generi di conforto: un cestino di frutta, un vassoietto con tre pasterelle, un mazzolino di fiori del giardino, dei cioccolatini (sempre meglio dell' applauso delle ore dodici dal balcone che non sente se è di turno e che avrebbe scambiato volentieri con turni più umani e uno stipendio adeguato). Al secondo piano abitano i Siviero: il padre che lavora in un ortofrutta e che quindi continua ad andare e venire, la madre insegnante che quando non prepara video per le lezioni online deve montare la guardia armata al primogenito diciassettenne Riccardo che solo dieci giorni prima dell'inizio della quarantena si è messo con Silvia sua compagna di classe. Come sedare per settimane le tempeste ormonali adolescenziali? Giobbe era un pivello a confronto alla Signora Siviero che ogni tanto riacciuffa per la collottola Riccardo con un piede già fuori del portone. La piccola Emma invece ha già riempito tutti i balconi del condominio con drappi iridati di "andrà tutto bene" ne produce che ci vorrebbe un'industria tessile per starle dietro ( poi dicono che i bimbi sono sereni). Di fronte ai Siviero stanno Giorgio e Marcello, collaudata coppia gay, che sono anche i latori degli omaggi floreali a Sonia nonché spesini della Signora Mariuccia del primo piano, una vispa ottaseienne che vive asserragliata già da prima di tutti gli altri, data l'età. Le mancano terribilmente il circolo del burraco e le lezioni di Acquagym al centro anziani. In compenso ha deciso di affidare le passeggiate del suo Willy, un bastardino tredicenne che starebbe volentieri a casa, a Riccardo. L'ha fatto quando ha scoperto che Silvia, la fidanzatina, ha un cane e che vive a tre isolati da lì, la scelta è avvenuta tra un numero non trascurabile di candidati, a patto che restino a distanza guinzagli. I ragazzi hanno obbedito entusiasti di potersi almeno salutare di persona due o tre volte al giorno. Di fronte a Mariuccia il Sig. Giordano un gattaro che non ha mai invidiato tanto i proprietari di cani come ora, lui alle diciotto dalla finestra con la tromba suona il silenzio, tutti levano gli occhi al cielo e fanno le corna. Domani è un altro giorno.







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