Diego



Alberto Giacometti aveva ritratto suo fratello Diego innumerevoli volte, egli stesso raccontava che ogni volta che iniziava a tratteggiare un volto in modo astratto finiva col dargli i lineamenti di  Diego.
Alberto e Diego avevano tredici mesi di differenza e l'arte la respiravano dentro casa, il padre Giovanni era un pittore post impressionista, vivevano in Val Bregaglia nel Cantone dei Grigioni, e non si sa se fossero l'acqua o l'aria frizzante, ma quello era un posto fertile per l'arte perchè pure chi non vi era nato ci metteva facili radici, come Giovanni Segantini che la raccontava, preferibilmente con la luce tersa, sia in estate che in inverno.
Alberto è pittore, ma soprattutto scultore e i suoi soggetti li riduce all'essenza, li scarnifica, li mette su gambe o zampe lunghissime, che non sono fili d'aquilone, ma piuttosto catene che vincolano al suolo l'eterea figura che non riesce a librarsi in volo ed assume così un'aura dolente.
Diego racconta che assisteva Alberto morente e vedeva i suoi occhi scorrere su di lui, come una carezza, come un pennello, quasi lo stesse dipingendo un'ultima volta

Commenti

  1. Ci sono certi artisti che purtroppo mi escono dagli occhi. Li ho visti tante volte che ormai li do per scontati, non riesco più a provare nulla quando li vedo. Ogni volta che vedo una statua di Giacometti sono contenta perché so che con lui non mi succederà mai. Posso vederle mille volte, quelle sue figurine tormentate, e ogni volta mi emoziono.

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  2. E io ovviamente nella mia ignoranza artistica non lo conoscevo..grazie Amanda...

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  3. bellissime le sculture, ti arrivano dritte dritte dove devono arrivare.....

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  4. Che bella la storia dei ritratti di Diego, è intrisa di amore fraterno. Interessante artista a partire dal suo volto così sofferto, le sue sculture sembrano mettere a nudo le emozioni. Mi piacerebbe vedere qualcosa.....
    Bellissimi anche i dipinti di Segantini, la terra d'oltralpe mi è molto cara :)

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  5. davvero interessante ed emozionante...

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  6. mi ha ricordato tanto la storia di questa canzone di bowie, che parla di suo fratello (rinchiuso in una clinica psichiatrica) a cui bowie era talmente affezionato da creare su di lui, imitandolo, il proprio personaggio lunare e non poco inquietante. la canzone è bella anche perché intrisa di viva commozione. è un lato dell'artista che difficilmente viene fuori nel resto della sua produzione.

    http://www.youtube.com/watch?v=G10Co3HB8kc

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