Incipit: Una vergine sciocca





Quasi tutti i giorni da bambina ero abituata a sentir dire da mio padre che era convinto di aver fatto un grave torto all'umanità non diventando impresario di pompe funebri. Secondo lui, infatti, se avesse scelto quel mestiere l'intera popolazione del nostro pianeta sarebbe immediatamente diventata immortale



Ida Simons. Una vergine sciocca. Rizzoli.Traduzione Laura Pignatti


Questo libro meriterebbe di essere letto anche solo per questo incipit straordinario. Ho scelto di postarlo oggi in occasione della "Giornata della memoria" perché la sua autrice Ida Simons, alias Ida Rosenheim, anche conosciuta come poetessa con lo pseudonimo di Clara Serena Van Berchem nel 1941 fu deportata dapprima a Westerbork e successivamente a Terezin e, sebbene sopravvissuta all'olocausto, la sua salute risultò così minata da quell'inferno che dovette abbandonare la sua attività di concertista - era un'eccellente pianista - si dedicò quindi alla scrittura e morì nel 1960 a 49 anni.


Una vergine sciocca (stolta per me che da piccola in chiesa sentivo parlare della parabola delle vergini sagge e delle vergini stolte ) è la storia di una adolescente, Gintel, studentessa di pianoforte con un padre poco adatto agli affari, sognatore, amante dell'arte con cui Gintel trascorre pomeriggi alla Mauritshuis, il museo di Stato dell'Aia al punto da esssere conosciuta da tutti i custodi, e una madre volubile, rissosa che ad ogni lite col marito, prepara le valigie e trascina la povera Gintel dalla nonna ad Anversa. Ogni volta il trasferimento viene salutato in modo ambivalente dai parenti di Anversa divisi tra la gioia di rivedere figlia e nipote e il dispiacere di dover sottostare ai capricci della donna. La Simons ci apre il mondo di Gintel: come ogni adolescente Gintel non si piace, chiede alla nonna se se abbia mai sentito di qualcuno che avesse cambiato all'improvviso il colore di capelli, la nonna risponde che "a quanto sapeva lei, era accaduto solo al conte di Montecristo dopo la notte trascorsa in una grotta in compagnia di un certo numero di cadaveri; quindi per me non c'erano speranze"; ha un'amica del cuore a scuola all'Aia, il cui padre che si autoinvia per posta esiti di profezie perché all'avverarsi delle stesse tutti possano complimentarsi con lui; ha dei ricchi vicini di casa ad Anversa che diventano fautori della sua crescita artistica e personale; zii cornificanti e zie cornificate; domestiche fedeli che sembrano stendere la loro ala protettrice ed in realtà risultano soffocanti; segreti da mantenere;  mendicanti grandi affabulatori ospitati a cena da rabbini secondo la tradizione ebraica, preoccupati delle proprie sorti al momento dell'arrivo dell'Angelo della Morte:
" Non preoccuparti (...) un cantore sciocco come te cascherà sempre in piedi, anche nel mondo futuro. Ai giusti converrà dare poco peso ai tuoi tanti peccati perché anche lassù sarà noioso come quaggiù, senza cantori, né folli, né poeti";  nonni ebrei ed antisemiti "capitava, tra i suoi coetanei. Ne ricavavano una soddisfazione relativamente innocente che alla generazione delle camere a gas non è più concessa". Ida Simons era decisamente una penna lieve e molto gradevole

Commenti

  1. Non sono tra i fans del giorno della memoria, che mi sembra essersi trasformato da "ricorrenza" a ennesima operazione commerciale. L’incipit del libro è straordinario, per il pianoforte ho un debole e qualche rimpianto; mi sa proprio che l'acquisterò!!

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  2. Lieve e molto gradevole. Aggettivi cosi' non fanno che invogliare a leggerla. Grazie per il suggerimento.

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  3. Lettura veramente interessante, e bel modo di non dimenticare ...

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  4. Davvero un bellissimo incipit. Sei sempre una scopritrice di ottimi libri :-)

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