Storie con la corona: la crociera

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Aurelio e Olimpia erano bambini ai tempi della guerra, ne hanno vissuto i dolori e le privazioni. Si sono sposati giovani, hanno fatto figli che hanno cresciuto con affetto e disciplina, poi si sono innamorati dei nipoti ed hanno sbracato: la disciplina si è trasformata in complicità. Stanno insieme da così tanto tempo quei due che i discorsi li tirano su un mattone ciascuno: se uno non interviene nel discorso dell'altro il discorso non scorre. Da un po' di tempo hanno iniziato a seminare per strada gli amici. Salutare gli amici non è una bella cosa, ti costringe a fare bilanci, a ragionare sul tempo che passa, su quanto ne resta. Aurelio e Olimpia si dicono però che sono stati fortunati, ci sono ancora l'uno per l'altra. Il bello di quel viaggio sta proprio in quello: farlo insieme. Al risveglio un caffè, dopo essersi guardati con un sorriso, due passi per fare la spesa, le discussioni su cosa cucinare per pranzo, un libro che Aurelio  - che ha già fatto le cataratte - legge a Olimpia - che è ancora in lista -,  nel pomeriggioi nipoti che  arrivano  dopo la scuola, a fare i compiti da loro, in attesa che i genitori li recuperino dopo il lavoro. I nipoti sono una fatica, ma anche un ancoraggio all'oggi e al domani. Gli hanno insegnato a "spippolare" su internet, a fare una videochiamata, chattano con loro sul gruppo della famiglia. Tutte le novità sono state apprese con stupore infantile e poi assimilate, anche se ogni tanto nel mezzo di una chiamata schiacciano tasti a casaccio e riescono a fare un tal casino con le app che Matteo, il nipote adolescente, deve passare ore a ripristinare tutto. Poi arriva il 2020, nozze di diamante, è tutto così tondo quell'anno, i figli hanno deciso di regalare loro una crociera e la cosa li emoziona e li preoccupa terribilmente, non sono mai andati oltre Sottomarina. Ma non sono passati che pochi giorni dall'inizio dell'anno che da Oriente  giunge la notizia di un virus fetente, si tratta tuttavia del virus più responsabile mai esistito: sacrifica solo chi è già in scadenza, ma loro non hanno bisogno di fare di conto per sapere di fare parte della categoria. Un po' la cosa li spaventa, ma per fortuna la bestia è lontana c'è ancora tempo per continuare a sognare e temere la loro personale avventura. Poi arriva la fine di febbraio e il virus si manifesta per il tiranno che è e decima partendo sì dagli anziani, ma assaggiando a caso diciotto medici, tre cassiere, due postine, un sindaco centinaia di persone. L'angoscia divora l'Italia, l'Europa, il Mondo. Aurelio pensa  che fortunatamente, a parte la spesa che i figli lasciano loro sul pianerottolo, non hanno altri contatti con l'esterno e possono provare a resistere, possono continuare a battibeccare, a svegliarsi con una carezza. Olimpia determinata asserisce che partiranno per la loro crociera, nessuno potrà fermarli. Aurelio la guarda perplesso e preoccupato, forse non gliela ammazzerà la bestia cinese, ma l'ha rapita il bastardo tedesco. Olimpia parte risoluta per il ripostiglio, torna con la sdraio da mare, la posiziona in salotto dietro alla finestra al sole, indossa il costume nuovo che si era comprata per il viaggio, azzurro come il cielo di primavera. Aurelio prende uno sgabello lo sistema accanto alla sdraio poi si infila anche lui nel ripostiglio, imbraccia la fisarmonica che aveva abbandonato da anni e raggiunge Olimpia e inizia a suonare , lei  sbadiglia, forse sognerà la crociera, forse quando si sveglierà l'incubo sarà finito. Si guardano e finalmente sorridono.

Commenti

  1. Cara… bellissimo… spero anche io che presto ci sveglieremo e l'incubo sarà finito. un abbraccio, Daniel

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  2. Guarda, i miei vicini, che hanno un bimbo di 5 anni e dovevano partire per un viaggio la scorsa settimana, hanno fatto più o meno la stessa cosa in giardino :D
    Ridere in faccia a sfighe e intoppi, beffarsi di loro, è il modo migliore per superarli!

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  3. La tentazione di rovesciare la sabbia del deserto in salotto, piantare la tenda e bere tè è fortissima, giuro!

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    1. Io invece mi arrampicherei su tetto per tornare ad avere uno sguardo dall'alto

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  4. bello leggerti come sempre, soprattutto in questi momenti. Mi hai fatto venire in mente i miei che vedo una volta la settimana lasciando la spesa sullo zerbino. Speriamo passsi presto questo incubo

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  5. Voglia di tenerezza. Adesso come non mai. Grazie Amanda.

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  6. Bello questo raccontare la triste realtà cercando di beffarla. Del resto scrivere, a volte, come insegna Allen, è cercare di rendere la realtà migliore.

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