Asimmetrie



Quint Bucholz


Dietro l'orecchio sinistro di lui la donna posava i baci teneri dell'arrivederci -  poiché erano ormai giunti alla conclusione di essere incapaci di dirsi addio- e dietro a quello destro, quelli appassionati dell'amore e mai viceversa.
Dietro l'orecchio sinistro c'era più spazio, glielo aveva fatto notare lui stesso in uno dei loro primi incontri rubati.
Un giro e mezzo di cordone attorno al collo, durante il parto, gli avevano donato un colorito regale alla nascita e quella asimmetria, in questo modo glielo aveva sempre spiegata la sua mamma, che, a vederlo così blu e storto aveva versato molte lacrime e non aveva mai smesso di rammentargli quanto spavento gli avesse procurato.
E dopo che lui gliel'aveva fatta notare, la donna celebrava quella asimmetria ad ogni incontro con quelle speciali attenzioni.
Si erano trovati, e ormai i mesi si erano fatti anni, su una panchina della città di lui, su cui lei, turista, si era fermata ad imballare emozioni, e lui mangiava pizza e pagine di libri, convinto sostenitore di diete ricche e varie nella pausa pranzo. Lui l'aveva conquistata dissertando sulle mappe celesti che hanno in mente i pizzaioli nel disporre la mozzarella nella galassia di san marzano; lei perché quando rideva, rideva tutta dagli occhi alla falangetta del mignolo sinistro. 
Alla fine di quell'incontro si erano forniti le estremità di due gomitoli intrecciati a rete e con quelli si erano tenuti in contatto, è noto che le reti possono svuotare gli oceani, loro si erano semplicemente pescati reciprocamente.
Ora guardandosi negli occhi, dopo la battaglia dell'amore, vi leggevano ancora lo stupore di quel desiderio non ancora sopito e qualche piuma in meno e qualche ricamo in più, poi ripartivano.

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