Shining





Avevo scritto queste righe la scorsa settimana, poi al mattino ho saputo che Gabo si era avviato e ho sentito la necessità di scrivere per ringraziarlo; nel frattempo il vento è cessato e qui siamo tornati in palude, ma io queste immagini ve le voglio lasciare lo stesso.



I triestini che sono padroni del vento e dottori dei matti lo sanno che agita, i sardi che col vento si sono forgiati il carattere sono a conoscenza del fatto che può essere il complice del fuoco e divorare le foreste, ma per me, bestiola di palude che vive l'inverno stampato in scala dei grigi e l'estate dentro all'alito di un San Bernardo, il maestrale è luce, è scintillio. Poco mi importa se i capelli sembrano dentro ad una gabbia di Faraday ho sete di colore ed il mistral li porta con sè e mi trascina in un quadro di Hodler.
Di primo mattino l'aria spazzata porta fino a me le montagne, sembrano qui dietro casa, i contorni netti, allunghi la mano e le fai tue.
Al tramonto le inzuppa in una spremuta profumata di lillà.
Ma dopo il mezzodì, quando il sole dissolve i contorni, compare il sogno, la neve si è fatta nuvola, sparite le montagne su cui riposa inizia a danzare nel cielo

Commenti

  1. Amanda, mi perdo nei tuoi link!
    Anche a me piace il vento, qui sul lago diventa tutto di smalto.

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  2. Adoro il vento, mi dà la stessa sensazione dei fiumi, quella di portarsi via il brutto, il vecchio, il superfluo. E poi, da sotto il tetto di casa mia, si sente fischiare che è una bellezza!

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  3. se parliamo di vento dobbiamo parlare di Genova! qui 10 gradi possono essere 2 col vento.... qui ti svegli alla mattina col grigio e ti ritrovo a prendere il sole di pomeriggi... qui, come ieri, i 5 minuti arriva un temporale e in 4 torna il sole... qui si passa nei caruggi e si viene trascinati via... si guarda l'orizzonte e i capelli volano. E la mente pure...

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