Oveto sudà


Non sorrideva solo in foto


Nonna Erminia era un'ottima cuoca, certo non aveva la dote della sperimentazione, ma le ricette classiche della nostra tradizione le faceva divinamente: baccalà alla vicentina e mantecato, seppie in umido con la polenta, sardele in saor, spezzatino in umido, fegato alla venexiana, oséetti scampai (spiedini in cui non c'era traccia di cacciagione); cipolline in agrodolce; risotti con gli ortaggi di stagione (risi e bisi, risi e succa (barucca, magnarla tutta par carità: era la filastrocca per far finire il piatto ad amandapiccola) bruscandoli, radicchio rosso, pesce, i fegatini; i sugoli (una specie di budino fatto con il mosto, la pinza massa bea (troppo bella) torta fatta con il pane raffermo, e la sopraffina torta di mandorle che ora non potrei nemmeno più mangiare, poiché mi sono sensibilizzata alla frutta secca, ma la cui ricetta è morta con lei con mio sommo rammarico, perché pur di tramandare tale sopraffina bontà alle persone che amo, l'avrei preparata senza mangiarla. Tuttavia pur cucinandoci le cose che più gradivamo, Nonna Erminia non era affatto una mangiona, ed era tendenzialmente una vegetariana ante litteram, vegetariana badate bene, non vegana perché lei di latte ed uova andava ghiotta, per un oveto sudà (uovo barzotto, ma ancor meno, appena, appena scottato con il rosso ancora liquido) avrebbe venduto l'anima.Viveva di quello e di caffè lungo fatto con estratto Elefante. Mangiava "cofane" di verdura cruda e cotta. Così quando  amandagrande va al mercato all'inizio della primavera e vede comparire sui banchi le cipolline e le zucchine novelle, non può fare a meno di acquistarle: è un imprinting; infatti appena il fruttivendolo aveva zucchine e cipolle novelle Zia Linda, che era la spesina di casa, le prendeva per la nonna, al suo ritorno a casa a Nonna Erminia ridevano gli occhi, pregustando la cena fatta di cipolle e zucchine lessate e condite con sale ed un filo di olio del Garda con o senza oveto sudà. Magari non le cucino neanche così, magari non ho capito fino in fondo cosa ci trovasse di così straordinario in quel piatto di verdure, so solo che appena le compro mi sento abbracciata e felice

Commenti

  1. L'amore delle nonne, che passa per lo stomaco e resta nella memoria.
    Mi piace troppo il modo veneto di chiamare i piatti... quel'oveto suda' e' stupendo.

    RispondiElimina
  2. Il segreto era tutto nell'olio del Garda, fidati ;)
    Scherzi a parte (ma non del tutto), ho una madre quasi ottantenne che cucina ancora così, quelle cose lì, o quasi ...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. confesso che lì ho tradito, sono passata al gusto più deciso dell'olio Salentino

      Elimina
  3. anche mia nonna era così: golosa di verdure e di zuccheri. la cosa che più le rincresceva era che invecchiando era diventata diabetica. ma i dolci li faceva lo stesso, per noi.
    bella invenzione le nonne, stupenda.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. la nonna Erminia non era, invece, neanche golosa di dolci

      Elimina
  4. eh le nonne.... la mia invece non sapeva cucinare perché avendo vissuto con sua madre che faceva da mangiare benissimo e poi con noi con mia madre che fa da mangiare bene... facevano le altre.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. spesso la passione per i fornelli salta una generazione, a casa mia è mia madre ad aver cucinato poco, niente

      Elimina
  5. Nella mia famiglia ne ha saltate due... oddio, ora che ci penso non è che la mia nonna materna fosse una gran cuoca, sapeva fare qualche piatto della tradizione, ma soprattutto cose povere. La mia nonna ferrarese invece era una regina della cucina opulenta, le sue lasagne non le dimenticherò mai, e ancora adesso rimpiango di aver smesso di mangiare carne a vent'anni e di essermi persa da allora in poi le sue sublimi lasagne. Oggi continuo a non mangiare carne, ma sono molto più laica: le sue lasagne le mangerei sicuramente!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ma la nonna ferrarese delle lasagne alle verdure non le poteva fare per mediare?

      Elimina
  6. Anche la mia famiglia ne ha saltate due! Mia nonna aveva così poca testa di stare ai fornelli che si era fatta il menu settimanale, così da non dover pensare a cosa cucinare (what's sperimentazione?!). Mia mamma ha alquanto seguito le sue orme... Paer che invece la mia nonna paterna fosse una gran cuoca, voce che non ho fatto in tempo a verificare :(

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dimenticavo: ma la scatola dell'estratto Elefante l'hai fatta tu o l'hai presa da internet? No perchè se ce l'hai...tutta la mia stima e un po' di invidia buona :)

      Elimina
    2. terribili i menù settimanali li trovo inconcepibili perfino nelle mense aziendali!

      Elimina
  7. uff intendevo la foto della scatola...oggi con le parole non sono in sintonia...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. la scatola dell'estratto Elefante l'ho trovata su internet e mi sono commossa

      Elimina
  8. Ma dov'è questa scatola dell'estratto Elefante che non la vedo?

    RispondiElimina
  9. Toccante questo ricordo di nonna Erminia. Grazie!

    RispondiElimina

Posta un commento

Post più popolari