16 secondi




Ed era in quelle notti in cui doveva fare i conti con un senso immanente di fragilità che quei 16 secondi l'accompagnavano, stranamente non risultavano mai angoscianti, sembravano arrivare per dirle che loro c'erano e non la lasciavano sola nella notte senza sonno e senza sogni. La vecchia sveglia, volata troppe volte dallo stretto comodino, nel vano tentativo di zittirla prima che svegliasse l'uomo addormentato al suo fianco, o rifacendo il letto, aveva la lancetta dei secondi deformata, così giunta ad un certo punto del suo cammino, scandiva stentorea 16 o 17 battiti per poi tornare appena percettibile. Meglio che ascoltare il proprio cuore agitato. Di sedici secondi in sedici secondi mangiava le ore, riportava la luce. Gli occhi più segnati avrebbero aspettato un'altra notte ed un'altra chance per tornare a sorridere

Commenti

  1. Questo post meritava molta più attenzione.
    E la sua protagonista merita molta più serenità, che sicuramente troverà nel nuovo anno!

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