Baci venuti da lontano
Immaginate di entrare in una stanza che non avete mai visto, in un quartiere della vostra città dove siete stati per due anni ogni mattina per andare al ginnasio ma che in realtà non conoscete poi tanto.
Immaginate di entrare in quella stanza da adulti, per motivi di lavoro ( la stanza è stata messa a disposizione per le visite dell'acquajeans ).
E' un lunedì gelido e finalmente trionfante di luce. Posate la borsa da lavoro su un tavolo e vi girate per cercare due sedie per fare accomodare il paziente e voi ed improvvisamente la vedete e non ci sono dubbi che sia lei, anche se avete un attimo di smarrimento ed avete la certezza che se è lì non può che essere un segno, un bacio, un abbraccio venuto da lontano, nel tempo e nello spazio.
Voi non la vedete da 28 anni, perchè allora fu lasciata da tutt'altra parte e sapete che quel guscio osceno ma robusto di formica anni 60, voluto espressamente da una persona che voi avete amato immensamente e che immenso amore vi ha donato, ha un cuore preziosissimo che è anche la Singer dei primi del 900 che vi è racchiusa, ma è soprattutto il cuore generoso di vostra nonna Erminia, la vostra infanzia, amandapiccola che si nasconde sopra il pedale quando gioca a nascondino, vostra sorella che cuce la tuta di Cioppo e poi i vostri vestiti da Holly Hobbie vivente , la nonna che apre la sua postazione e cambia elastici, cuce orli e rammenda, le chiacchiere tra Ortensia che stira e zia Linda che pulisce il riso.
E' lì in un angolo e temete che sia abbandonata, invece la aprite e la vedete nera lucida, ben oleata e con la corda del pedale bella tonica e pensate che è splendido che viva così una parte di loro, del vostro mondo e quell'abbraccio che fa scendere una lacrima, quei baci che arrivano da così lontano non potevano che giungere nel giorno più fulgido di questo inizio di inverno
La tua nonna Erminia mi ricorda sempre di più la mia nonna Elsa. Anche lei aveva la Singer.
RispondiEliminaQuanto belli sono i ritrovamenti che ti riportano alla mente un fiume di ricordi ed
RispondiEliminaemozioni piacevoli. Anch'io credo molto nei segni del destino.
La macchina da cucire di casa mia era invece una Bernina custodita nella sua valigetta....a quei tempi noi ci si muoveva spesso!
noi mai :)
Eliminaecco i ricordi ti sorprendono così all'improvviso e ti commuovono...
RispondiEliminaAnche a casa nostra c'era la mitica Singer, dove mia mamma cuciva la sera ed io la più grande, avrò avuto setto-otto anni, avevo il privilegio di stare alzata un po' di più ad ascoltare la radio con lei...
così è cominciata la mia dipendenza dalla radio..
Eliminala singer.. non sapevo come, ma ci giocare..
RispondiEliminaTrasmetti tangibilmente la tua emozione. Anche la stagione buia può offrire giornate di luce così intensa da ferire gli occhi, e il cuore.
RispondiEliminama sono ferite come quelle che si fanno i bambini cadendo, un bacio e passa tutto, e si può girare per giorni col cerotto raccogliendo baci
EliminaE i bottoni di tutte le forme e colori conservati nella scatola di latta dei biscotti Lazzaroni? Quella e' rimasta a casa mia come la Scatola dei Bottoni ufficiale da almeno 50 anni..
RispondiEliminala nonna usava le scatle di latta dei cerotti e quelle delle caramelle per la tose al ribes erano divisi per colore e dimensione, sono ancora a casa di mamma
EliminaAmanda.... mi si è aperto il cuore e il canale lacrimale, lacrimoso, piagnone.... mi scendono le lacrime... che ricordo meraviglioso. profumo di nonna, di casa, di amore, di .."tanto qui sono al sicuro"...
RispondiEliminagrazie passerotto, grazie
Sandra
a te Sandrina :)
EliminaMia nonna Nella (Annamaria), madre di mio padre, ne aveva una, comprata dalla sua famiglia nel 1903. Da piccola, ci si specchiava. Una settantina d'anni dopo, la prima cosa che io e i miei fratelli facevamo non appena entravamo a casa sua era correre verso la Singer e iniziare a pedalare: era questione di prendere il ritmo - anni dopo avrei scoperto che quell'attività aveva a che fare con l'entrare in risonanza. Ma la Singer di nonna Nella non era decorata come quella che vedo nella foto: più povera, più spartana.
RispondiEliminaOra è a casa di mia madre, non funzionante - viene usata come un simpatico mobiletto per le piante!
quella della foto è proprio la nostra nel giorno in cui l'ho ritrovata :)
EliminaE quella di mia nonna non aveva nessun mobiletto. Questo se l'era fatto fare tua nonna, giusto?
Eliminasì voleva una postazione di lavoro comoda, mia nonna aveva seri problemi di mobilità, aveva una gamba più corta dell'altra di 12 cm dopo una decalcificazione della testa del femore saldatasi malamente durante la seconda guerra, aveva dovuto rimanere ingessaata al bacino quasi tre anni con le bombe che le cadevano in testa
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