Primo tango ad Anversa




Il mio unico tango fu in una fredda notte belga. Ci andai per lavoro e la mia collega era una tanguera esperta ed appassionata; dovevamo fermarci lì un paio di giorni per un incrocio di dati nell'ambito una ricerca europea e la sera lei mi disse: "Abbiamo cenato, possiamo decidere di chiuderci in camera a leggere o puoi farmi un regalo". Le chiesi sorridendo di che si trattasse, mi disse: "ho stampato da internet dove si balla tango qui, mi accompagni?". Amo ballare, ma amo anche veder ballare, e lei sicura che non avrei rifiutato aveva messo le scarpe in valigia, accettai entusiasta e ci avviammo nella notte fredda alla ricerca della milonga sconosciuta, capimmo di essere nel posto giusto quando la musica ci diede il benvenuto. Era un club amatoriale, M. ci presentò e spiegò che eravamo in città per due giorni e che amava il tango, pagammo una consumazione, la ragazza al bancone chiamò uno dei ballerini e ci presentò, dopo due minuti e mezzo M. era già stata invitata dal più leggiadro ippopotamo tanguero che io abbia mai visto, fuori della pista mai avresti intuito tale grazia e sensualità e poiché M., allora ballava davvero bene, praticamente fu invitata a danzare da tutti gli uomini presenti in sala e non mi fu restituita che a notte fonda. Per tutta la sera fui invitata a ballare innumerevoli volte, a tutti dissi "Mi spiace non so ballare e non ho neppure le scarpe adatte". Ho visto le coppie più improbabili, quelle più eleganti, quelle che interpretavano uno struggimento, quelle che lo vivevano, quelle che non ballavano ma studiavano e non erano belle a vedersi, quelle che in un amplesso ci avrebbero messo meno tasporto, quelle per le quali l'alchimia non era scattata, ho visto ballerini scarsi incapaci di "portare" brave ballerine, ho visto ballerini così bravi che avrebbero sciolto anche un manico di scopa. Così arrivò lui, ballava divinamente, mi dissero poi che era un maestro di tango, pareva che ai suoi muscoli si trasmettessero carisma e grazia e come tutti venne a chiedermi di ballare e come a tutti risposi nel medesimo modo. Prese la mia mano posò il suo braccio attorno alla mia vita e disse "le scarpe non hanno importanza, tu chiudi gli occhi e lasciati guidare". Non sarò stata un grande spettacolo la notte in cui danzai l'unico tango della mia vita, ma per me Anversa è tango

Commenti

  1. Ah, ma che meraviglia! Quanto mi sono immedesimata!

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  2. Mi viene in mente la scena bellissima di Profumo di donna quando il colonnello cieco fa ballare il tango alla ragazza...se lo trovo su youtube ti metto il link così ti immedesimarsi ma sicuramente l'hai visto!

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    1. tante volte, ma ho un uomo negato per la danza

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    2. Grazie per il benvenuto, amanda.
      In effetti la maggioranza dei tangheri sono singoli o hanno relazioni piuttosto spaziose, ariose.
      Il tango in coppia è complicato da gestire ma non per gelosia o aspetti del genere, forse anche per quelli. Ma perché i ruoli, i tempi di apprendimento, l'evoluzione sono così diversi tra uomo e donna.
      Non ultimo perché le coppie hanno meno freni inibitori e, non di rado, fanno delle litigate energiche incolpando il partner dei problemi, del fatto che una passo non riesce, che c'è un equilibrio che manca, etc. .

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  4. Sará un caso (ma io al "caso" non ci credo) ma il tango da qualche mese mi torna a bussare spesso. Cone stanotte, tirnsndo a leggerti.
    Dovrò farne qualcosa, giusto questo pomeriggio cercavo un corso di tango nei miei pressi, il 'caso'?!
    :)

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    1. il tango ammalia o ci si va in coppia o ci si lascia tentare ;)

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