Il fratello di Sherazade








E quando il tamburo dalla testa tornò a scendere  nel petto ed iniziò a rallentare il ritmo, e quando tornarono a spartirsi gambe, braccia e bocche, e quando ci fu nuovamente un mio ed un tuo corpo, allora e solo allora scoprirono che volevano un modo affinché l'alchimia non svanisse col sudore.
E fu così che lei gli sussurrò all'orecchio "raccontami una storia e portamici per mano"
Così l'uomo cominciò a raccontarle del grande bufalo indiano che abitava in fondo alla sua via quando era piccolo e che detestava parlare; con quello una sera lui e la sua amica Martina si erano presentati al ristorante dove lavorava lo zio Artemio. Lo zio aveva sposato la "donnapiùbelladelmondo". Era bella e triste e cenava spesso al ristorante col suo primo marito il quale non si era mai accorto di lei anche se era il tipo che poteva rimanere incantato dallo splendore dell'unghia del quinto dito del piede sinistro di una donna che passava a sei metri da lui, una sola volta, e ne poteva intessere le lodi per giorni e giorni.
Una sera zio Artemio, dopo aver servito personalmente la cena al tavolo dell'inventore della senape,la vide entrare, bella e triste come sempre, si tolse il tovagliolo dal braccio, posò l'inseparabile notes delle comande, si avvicinò e le disse: "Permette un giro di vita?" Lei gli aveva sorriso ed ancora oggi potevi vederli girare occhi negli occhi.
Poi l'uomo le raccontò della Signorina Elisa del balcone di fronte a casa sua, bella anche se già matura: quando la signorina stendeva la sua biancheria intima, quella emanava un profumo buonissimo, che metteva il buon umore ai maschi del vicinato, compreso suo padre, e faceva ingelosire le donne, e tutte si domandavano che detersivo usasse, compresa sua madre; quando la Signorina Elisa si fece anziana, confessò a sua madre, che ogni tanto le faceva la spesa, che il segreto stava nel mettere petali di fiori di stagione nella zuppa e non nel detersivo con cui lavava i panni.
Poi le raccontò di quella volta che con i bambini del quartiere avevano brevettato la grattugia per nuvole basse, avevano scritto anche il libretto con le istruzioni e ne avevano venduti ben dieci esemplari: cuore di mamma, prima le donne del quartiere si erano viste sottrarre le grattugie di casa che in vita loro non avevano grattato altro che grana, al limite le più fantasiose qualche pecorino, ma solo quello romano, poi le avevano ricomprate con altra destinazione d'uso certificata, ma all'ora di pranzo erano già state demansionate.
Poi le raccontò di quella notte che caddero così tante stelle che non aveva più desideri da esprimere ed ancora  è in credito  di "esaudimenti".
Poi le disse: "Posso andare avanti per 1002-1003 notti o anche di più se avrai la pazienza di ascoltarmi, oppure possiamo fare l'amore di nuovo".........



Commenti

  1. tante storie, dentro una storia... e l'immaginazione vola.

    RispondiElimina
  2. Ma tu mi vuoi far avvampare d'ormone ahaha molto brava Amanda!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. io, avvampare d'ormone a te' non c'ho il phisique du role :D

      Elimina
  3. Il mio di ormone non si ricorda più la sua funzione originaria, per cui chiede un'altra storia.
    Aaaahhhhhhhhh!!!!
    Le mille e più notti di Amanda.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post più popolari