Gomitoli










I sogni necessitano di un sognatore, a volte basta essere stanchi a sufficienza e non aver mangiato né troppo, né troppo poco e sistemarsi in un posto tranquillo ( ma anche non troppo) e loro, i sogni, arrivano e ti portano nel loro tempo senza tempo, dove tutto è molto bello o terribilmente brutto, senza colori o perfettamente  e luminosamente verniciato che non bastano due arcobaleni per descrivere tutte le sfumature che ti avvolgono. Ma poi il sognatore si sveglia e, se prova a raccontarlo, il sogno smarrisce i colori, vuol contare i secondi, i minuti e perfino le ore del nontempo e finisce coll'appiattire i moti delle budelle dell'anima e la bellezza o l'orrore del sogno sfioriscono.
Ma c'era un uomo che costruiva sogni di parole, eseguiva orditi preziosi, plasmava colori e bui profondissimi, sapeva scandire la fuggevole eternità onirica.
Si metteva lì con un blocco, ungeva un poco di pizza le pagine ed i sogni trovavano la loro giusta dimensione. Poi srotolava i sogni su una tastiera e la magia del sogno sognato si rinnovava.
L'uomo che sapeva costruire sogni di parole aveva però abbandonato la tastiera, spento lo schermo ed era sparito.
La donna che amava fare gomitoli avvolgendo bava di sogni, improvvisamente si trovò lì a metà di un sogno e non potendo procedere oltre, incominciò a tremare all'idea che non ci fossero più sogni, ma soprattutto iniziò a temere per le sorti del costruttore di sogni di parole. Lo cercava tra le maglie della rete ma niente.
Erano i giorni in cui la realtà a tratti si era fatta sogno, si pescavano i cefali già surgelati in laguna, le gondole erano state issate sui pattini e si spostavano sulla laguna più sinuose di Caroline Kostner, non si trovavano più carote perché erano tutte usate per i nasi dei pupazzi di neve. Ma lei non sapeva rinunciare ai suoi gomitoli di bava di sogni, perché quelli l'avevano fatta volare così lontano o vedere così vicino che aveva definitivamente abbandonato gli occhiali e vedeva molto ma molto più chiaro. E poi perché con quella bava di filo di sogni aveva imparato a ricamare piccoli racconti. niente di prezioso, niente di particolarmente colorato o complesso, ma quei piccoli racconti le scaldavano il cuore. Così la donna mise un annuncio scritto con il filo di quel gomitolo troppo piccino per costruire un racconto e l'annuncio diceva: disperso nel pack costruttore di sogni di parole, cuore rosso scarlatto, occhi verdi, lascia tracce che non bastano due arcobaleni per descriverne tutte le sfumature, chiunque ne avesse notizie è pregato di scrivere alla donna che non ha più gomitoli di bava di sogni per ricamar... finì il gomitolo, che non aveva neanche ultimato l'annuncio ed ora è lì che attende ed attende ed attende, le pare un'eternità che attende, ma nei sogni si sa il tempo è relativo



oggi sono in vacanza rileggetevi questo è consono al clima


 finisce l'incubo della campagna elettorale dipende da noi se l'incubo ricomincia martedì

Commenti

  1. non rimane che un nodo per legare un altro gomitolo ...

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  2. sono d'accordo con Giardy, annodiamo i fili e ricominciamo a sognare tutti insieme!
    ... la campagna elettorale? cos'è??????
    baci
    Sandra

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    1. Sono d'accordo con Sandra: cos'è?!? Io 'sta roba schifosa ho scelto di non vederla, quando posso evito di farmi avvelenare l'esistenza dagli altri.

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    2. il problema non è la campagna elettorale, il problema è cosa ci aspetta da martedì in poi

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  3. amanda che mi culli tra le tue parole lievi.
    mi devo scusare. avrei dovuto venire prima, e mettere un postit con il mio nome, qui.
    ma c'era giardi. a prendersi cura delle tue parole.
    giardi niere.

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    1. Giardi segue questa barchetta e la precedente da tempo, abbiamo scritto anche due racconti insieme,e quindi sì, si prende cura delle mie parole, ma siccome a me piace leggere le tua parole, se verrai a leggere le mie e te ne sentirai cullato sarà un piacere

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