Silenzio elettorale



Uscito dal seggio l'uomo aveva deciso di fare due passi in pineta, dopo giorni di pioggia e pioggia, il cielo lasciava intravedere promesse di primavera, un cielo quasi atlantico, con nuvole maratonete che transitavano veloci, per nulla affaticate dalla corsa. Era perso nei suoi pensieri, quando, non seppe mai da dove, un enorme sciame di api o vespe (in certe situazioni la curiosità entomologica lascia il tempo che trova) giunse, assolutamente fuori stagione, ad oscurare i suoi orizzonti ed il ronzio si fece assordante. L'uomo spaventatissimo entrò in gara con le nuvole e diresse verso la spiaggia e di lì verso la darsena, ma nulla, forse la regina si era invaghita di lui e per quanto veloce lui andasse lo sciame gli era sempre addosso, alla sua destra vide un peschereccio attraccato e salì a bordo e scese la prima scaletta, aprì la prima porta che scorse e si trovo nella sala motore. Senza più aria nei polmoni, finalmente l'unico rumore che sentiva era quello del suo cuore che gli martellava in petto. Dapprima si accovacciò, poi si sdraiò e decise che sarebbe rimasto lì a rifiatare e a lasciare il tempo necessario alla regina di infatuarsi di qualche altro passante. E fu forse a causa dello sforzo o dello sciabordio che si addormentò. Improvvisamente fu risvegliato dal rombo del motore dell'imbarcazione, che insieme al forte odore di olio ed al rollio gli diedero un senso di nausea aprì la porta e risalì la scaletta, era in alto mare, l'aria fredda ed umida gli sferzò il viso, si guardò intorno, respirò quell'aria umida e salata con un senso di pace e finalmente vide l'uomo era tutto intento a ritirare una piccola rete. Gli si avvicinò e lo salutò "Buongiorno, mi scusi se sono salito a bordo a sua insaputa, mi creda posso spiegare, si trattava di un'emergenza" il pescatore, la cicca pendula a lato della bocca gli disse "Si goda il mare, lo ascolti e mi dia una mano con la rete, l'ho vista lì sotto, aveva bisogno di quiete, l'ho lasciata dormire, e poi ancora per poco siamo in silenzio elettorale, mi dia retta se lo goda, c'è tempo per i rumori molesti"

Commenti

  1. Gradevolissimo e fantasiosissimo "instant post".
    Non potevo resistere alla tentazione di lasciare questo breve commento a poche ore dalla rottura dell'incantesimo, che questa volta avrà anche suoni e rumori insoliti.

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  2. Rumori molesti....espressione notevole, ingloba tutto alla perfezione. Questi due giorni di quiete sono stati salutari, aiutati anche dal silenzio ovattato della neve caduta per 15 ore ininterrottamente. Prepariamoci........

    Grazie Amanda, azzeccato as usual :)

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  3. ho pensato fosse la neve.
    ad attutire, ovattare.
    invece no, invece no, era lo spazio dilatato del silenzio.
    ieri erano sempre poche, le persone. poche al centro commerciale, poche al seggio, poche in palestra, poche al cinema.
    ed era, sì, un mondo più vicino al mare.
    tanto da sentirsi il salato sulle dita e la salsedine nelle ossa.

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  4. ho il terrore della tv che avremo dopo le 15.00.... e se rivince lui? noooooooooooo, non ci posso pensare, nemmeno per sbaglio!
    baci
    Sandra

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  5. Io arrivo a cose fatte. E mi taccio, perché la nausea mi impedisce di parlare. Bello il tuo racconto, però, Amanda.

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    1. forse da lì uno può prenderla con la giusta distanza, ma da qui, da qui...

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  6. Il racconto e' bellissimo e io mi sto informando sulle procedure x avere la cittadinanza a San Marino , in alternativa va bene anche Andorra ma devo capire bene dov'e'.Vi tengo aggiornati.

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  7. MI piace e non credevo fossi così brava
    c'è un'aria fredda che sferza le facce e che incontra un sonno caldo
    il tempo non c'è più come in un orologio di De Chirico
    e sullo sfondo il mare. E' un racconto metafisico.

    Mi sono informato su San Marino,
    la cittadinanza te la danno solo se c'hai un pacco di soldi
    sai com'è, loro badano al sodo!
    (o al soldo, adesso chiedo di nuovo perchè non ho capito bene)
    Ciao Dottò.

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  8. Da ieri sera, ho deciso di rifugiarmi nel silenzio. Non leggo più il giornale, non voglio sapere nulla di quello che sta succedendo nel nostro paese: perché non cambia nulla. Sembra tutto decisivo, fondamentale, indispensabile, urgentissimo - e noi, attanagliati dalla paura, speriamo che "loro" trovino la soluzione, che si mettano d'accordo o che non cedano su nulla - e tutto questo accade sulla nostra pelle. Non mi interessano gli insulti tra i politici, i loro tentativi di imporre una volontà piuttosto che un'altra. Tra un mese, o tra un anno, chi si ricorderà di questi giorni? Non voglio farmi riempire la testa dalle loro sciocchezze.

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