Con un click del pennello: De Nittis in mostra a palazzo Zabarella
Chissà se De Nittis avrebbe fatto il fotografo o il pittore se fosse nato un secolo più avanti. Il suo occhio era quello di un fotografo. La sua mente scattava il click ed anche quando non dipingeva en plein air sempre una foto ne usciva. Forse per questo ebbe un successo straordinario fin da subito, successo che gli permise di fare vita agiatissima nell'alta società parigina, londinese e partenopea negli anni in cui i suoi contemporanei, che sono ora tra i pittori più famosi di tutti i tempi, morivano letteralmente di fame. Faceva questi ritratti delle madamine borghesi, sua moglie in testa a tutte, mentre pattinano sul ghiaccio, passeggiano a Bois de Boulogne, tifano alle corse dei cavalli, si preparano per la serata al ballo, poi ci vanno a criticare il resto del bel mondo, si vestono col kimono chè il giapponismo è tanto in voga, si fanno traghettare in giro per corsi d'acqua sotto i cieli estivi, fanno colazione in giardino con le papere e la tavola decorata da fini porcellane, mangiano gaudenti a Posillipo con l'Apicella dell'epoca che "schitarra" sullo sfondo.
Lui e la moglie Leontine (Titina e Peppino) sapevano come intessere i rapporti sociali giusti e come mantenerli: "Quando Peppino appariva sulla porta della sala da pranzo con un immenso piatto di lasagne alla barlettana, da lui stesso sapientemente preparato, di cui era orgoglioso quanto i suoi quadri, era accolto con un viva De Nittis da quegli invitati eccezionali". Ed è tale il successo di De Nittis che il povero Corcos che pure era un ritrattista eccezionale (ricordate Sogni nell'altra mostra di Palazzo Zabarella di cui vi ho parlato qui) veniva venduto meglio alle aste se si metteva una mano di colore sulla sua firma e ci si scriveva sopra un De Nittis falso come giuda.
Vabbè ormai l'avrete capito non amo molto De Nittis, anche se c'è una testimonianza molto particolare alla mostra, di qualcuno che di pennelli se ne intende davvero molto: "Abbiamo ricevuto un quadro di de Nittis, una veduta di Londra in un giorno di pioggia, il ponte di Westminster. Quando ho visto questo quadro ho sentito quanto amassi Londra" V. Van Gogh
A Vincent tocca credere.
io adoro gli impressionisti, la luce...., gli attimi colti proprio come in una foto
RispondiEliminasandra
De Nittis non è un impressionista, avesse usato De Nittis la luce ed i colori come gli impressionisti ne sarebbero risultati altri quadri, De Nittis si fa emozionare dai macchiaioli, ma poi va per la sua strada molto tradizionale, tanto vende bene e vive ancora meglio
Eliminanell'ultimo mese sono stato due volte a palazzo marra, a barletta, dove ha sede la fondazione de nittis. ma non avrei mai pensato di ritrovarlo anche qui. come mi piace questa storia dell'arte che tiene unita l'italia quando tutto il resto sembra muoversi solo per separarla. sono contento :)
EliminaRicordo anch'io il muse De Nittis a Barletta, visto anni e anni fa. Un gioiellino.
EliminaIn effetti, dopo un primo periodo innovativo, la sua pittura prese un andazzo molto borghese. Un virtuoso del pennello, che come tutti i virtuosi tende spesso allo sfoggio di bravura fine a se stesso, alla ruffianeria modaiola (connaissez-vous Giovanni Boldini?).
Però devo confessare che queste figure, in un certo qual modo, mi affascinano.
@Lillo:Musica, arte almeno che quello ci unisca!
Elimina@Sergio: mi piacevano di più i suoi studi del Vesuvio, quel "fotografare" la roccia lavica, la terra rossa, le fumaiole. Boldini sì l'ho visto e rivisto in giro per mostre
Mi piace De Nittis, purtroppo
RispondiEliminae lo dico davvero,
perchè tutti quelli come lui che sfruttano la propria bravura
correndo sulla strada degli impressionisti borghesi
che fanno soldi a palate alla corte dei ricchi
mi stanno sulle palle.
Preferisco di gran lunga i nostri macchaiaioli
socialisti, terragni e affamati che hanno fatto grande l'arte dell'800
raccontandoci le sofferenze della gente e dei soldati nelle guerre risorgimentali.
De Nittis, è bravo e mi piace,
ma che vada un po' a cagare lui con la sua spocchia e i suoi soldi.
Gli impressioisti vendono molto ora, vendevano molto meno allora,troppo innovativi, alcuni morivano di fame. De Nittis rimase orfano di madre a 3 anni e suo padre si suicidò quando lui era ancora bimbo, di sicuro stava bene di famiglia altrimenti col cavolo che di quei tempi un orfano bambino di Barletta avrebbe potuto permettersi la scuola d'arte a Napoli
EliminaRenoir vendette un disegno fatto a matita
Eliminae col ricavato si comprò l'automobile.
Hanno fatto la gavetta, vero, ma poi...
La strada tradizionale è quella che vende sempre di più. Ma Vincent li aveva visti i quadri di Corcos?
RispondiEliminaBellissima, questa cavalcata attraverso i quadri di De Nittis... il più bello (secondo il mio parere) è il quadro del pattinaggio. Era un'esteta, De Nittis, uno interessato alla forma - e questo, dal mio punto di vista, non è affatto un limite.. Mi hai fatto venire voglia di andare a vedere la mostra! ;)
RispondiEliminaA presto,
Paolo
ps nota di servizio: il link a "Peppino" non funziona
Risistemo Peppino appena posso è un suo autoritratto :) buona visione
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