Sorpresa!
Davvero non so come e se festeggerò ad agosto i miei 50 anni, so che 15 giorni fa mi chiama M. una delle mie amiche del cuore di infanzia, che ancora vedo almeno una volta l'anno e quando la vedo è festa, e quando la vedo, generalmente insieme a E., il discorso sembra interrotto il giorno prima e c'è sintonia anche se abbiamo preso strade diverse e quella occasione per trovarci la recuperiamo sempre perchè è importante. Insomma suona il telefono ed è M. e lì per lì un po' mi agito perchè abbiamo genitori anziani e perchè Carla, la nostra Maestra di vita, è acciaccata e temo cattive notizie, ma sento la voce serena e subito mi godo la chiamata e lei mi dice che le ha telefonato la sorella di C. che formava con M., E. e me il quartetto di ferro ( lei davvero ce la siamo persa per strada, ma a quello che dice la sorella, C. ci nomina spesso) e visto che compie 50 anni il 23 vogliono farle una sorpresa e farci arrivare al momento del taglio della torta. Ora il fatto che lei ci nomini spesso già ci fa pensare che, sì, dovremmo proprio andarci e quindi M. prenderà accordi e poi il trio farà la "carrambata". La penultima volta che vedemmo C. era al suo matrimonio, anche lì dovevamo arrivare per il taglio della torta, invece arrivammo alle cinque del pomeriggio, gli sposi erano andati a fare le foto ci fecero spazio ad un tavolo e dopo mezzora arrivarono dei tortellini in brodo che non potemmo rifiutare, la torta arrivò alle nove di sera quando ormai pensavamo che avessero inoltrato una richiesta di riscatto alle nostre famiglie, ma trovammo il modo di ridere come matte per tutta la durata di quella cosa che fu chiamato secondo tempo (aveva più a che fare con il terzo tempo di una partita di rugby a dire il vero). L'ultima volta che vedemmo C. la sua figlia maggiore aveva 4 anni, ora ne ha 24 ed abbiamo scoperto che quest'anno si sposa. C. abitava due portoni prima del mio, eravamo sempre una a casa dell'altra. Suo padre faceva il posatore piastrellista, aveva una Prinz NSU beige, cantava sempre, partiva al mattino per il lavoro con un fiasco di rosso e la gavetta termica, d'estate ci preparava il pollo alla brace sul grande terrazzo di casa, per me quelle cene erano meglio di una sagra, aveva le gambe rasate perchè amava la bici da corsa, che era sempre lucida e ben oliata, era sacra, tanto sacra quanto era sacra la bibbia per sua moglie, l'aveva sempre con sè. Ad un certo punto della sua vita, quando noi eravamo in seconda o terza elementare, aveva preso contatto con la comunità cristiano evangelica ed era diventata devota osservante. So che fu la sua forza quando si ammalò ancora molto giovane di cancro e la sua serenità quando si esaurirono le forze per lottare contro la malattia che si era ripresentata dopo una breve remissione. Sabato pomeriggio mi chiama M., non sarà con me ed E. alla festa perchè una tardiva influenza l'ha schiantata, da tre giorni ha 39 di febbre e se ne dispiace molto. E. mi recupera e giriamo come due deficenti sotto una pioggia torrenziale in cerca del civico che non si trova, scopriremo che ci è stato dato per errore il numero sbagliato, quando finalmente arriviamo, la festeggiata ha gli occhi chiusi e al nostro ingresso un coro grida ORA!. C. spalanca gli occhi e immediatamente le si riempiono di lacrime, e sono baci ed abbracci e "non sei cambiata" ed effettivamente il tempo è stato clemente con noi. Quello a cui non ero preparata è la sua trasformazione, quella che vedo è sua madre, una persona assolutamente guidata da una profondissima fede, la sua comunità è la sua famiglia allargata, per sua stessa definizione, tutti i messaggi di auguri al momento dell'apertura dei regali, menzionano il dio caritatevole che l'ha condotta per mano in questi anni. Io ed E. ci guardiamo e ci sentiamo assolutamente fuori luogo. Loro sono tutti molto gentili e carini, con lei, sua sorella e suo padre ricordiamo episodi della nostra infanzia ed amici comuni, ma alla fine io ed E. pensiamo che se ci siamo perse per strada forse un motivo c'è
la fede è una gran cosa per chi ce l'ha. io ho degli amici testimoni di Geova e da venti anni a questa parte ci invitano immancabilmente alla celebrazione per Pasqua al tempio. quest'anno hanno tentato la carta della curiosità, vieni prova, per curiosità... io non ce la faccio, neanche per amicizia. che Dio mi perdoni.
RispondiEliminaSandra
p.s. anche a me dicono che sono come mia madre e questo mi terrorizza un po'....
io la vedo molto sicura e coinvolta e sono certa che sia sincera ed in pace con se stessa ed è un bene per lei
EliminaLasciati dire che, avendoti incontrata, la vera sorpresa è quel numero 50. Lo so, a una donna si dice sempre che non li dimostra e che li porta bene, ma tu sai che io non sono proprio il tipo da smancerie conformiste: li porti davvero bene quei 49, cara nipotina! :)
RispondiEliminamio caro Zio tu sai come fare i complimenti :)
Eliminaio non ti ho incontrata ma mi fido delle zio! :)
RispondiEliminaragazzi intendiamoci il post non aveva certo lo scopo di attirare complimenti: 1963 sta scritto sulla data di nascita e non si scappa, quelli sono
EliminaCARA LA MIA BAMBINA TUE SEI GIOVANE DENTRO E FUORI, E I COMPLIMENTE SONO SINCERI E DI CUORE DA PARTE DELLE TUE RAGAZZE CHE TI ABBRACCIANO
RispondiEliminaio voglio incontrare le mie ragazze al più presto!
EliminaAuguri!
RispondiEliminap.s.
bella e simpatica in foto e dal vivo:)
:)
EliminaIl tempo e la memoria sono un filo conduttore, oggi.
RispondiEliminaIo per farti gli auguri aspetto agosto :-)
ecco appunto, aspettiamo agosto e godiamoci questo finale di 49!
Eliminache bella foto
RispondiEliminaci tengo molto :)
EliminaAnche io, fervente credente, chierichetto a 4 anni destinato a una crriera che mi ha portato fin sull'altare del duomo a servire messa
RispondiEliminapoi mi son ritrovato.
Come dice Montaigne e come ribadisce il mio amico Antonio:
EliminaMi accade anche questo: che non mi trovo dove mi cerco; e trovo me stesso più per caso che per l'indagine del mio giudizio.
Arrivo tardi, ma tanto ancora non è il tuo compleanno, arrivo trafelato, di corsa, dopo aver letto il tuo meraviglioso commento. Mi hai lasciato senza parole, le poche che mi rimangono le metto qui, vorrei formassero un sorriso.
RispondiEliminaHo letto solo memoriale dal convento del Saramago in prosa, ma Saramago poeta, quello lo leggo e lo rileggo
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