Alieni allo specchio 3


Jack Vettriano

Si è fatto giorno ormai ed ancora non ha avuto avuto termine la tua battuta di caccia. Ma sei un cacciatore da poco: ti sei fatto portare nel luogo giusto, all'ora giusta per catturare la preda offerta sul piatto d'argento. O meglio sei come il toro nell'arena e non ti avvedi che la sceneggiatura è già scritta e tu sei lì per fare la tua coreografica fine. Hai iniziato le tue assurde danze dietro al drappo rosso che lei agitava, incurante della mia presenza e fiera di avere un vasto pubblico, sinuosa, agile, vestita per la mattanza, e non una, nè due, ma tre erano le vittime predestinate: tu che non potevi che aizzarti dietro alle sue danze di giovane donna in calore, io che assistevo inerme alla cattura, e la nostra vita insieme.
E so che non potrò recriminare perché fin dal tramonto del primo giorno che aprì la porta a migliaia di notti in cui il mio corpo si fuse col tuo ed il tuo sonno colorò i miei sogni, ti proclamasti agnosta della fedeltà e mi dicesti "questo sono io e se mi dichiari il tuo amore è questo che ami"
Ed io giurai e spergiurai che vivevo per il presente e che il domani sarebbe stato solo il passato del giorno a venire, ed abiurai un futuro comune e vissi ogni ora come se fosse l'ultima o la prima dell'alba di un nuovo giorno.
Smisi di contare i giorni e poi le notti e poi i mesi e poi gli anni, ed ora, che se mi guardo nello specchio non vedo più la ragazza che ti diede il primo bacio, ma una donna segnata dal suo non futuro che si è fatto passato, giunge la condanna procrastinata nel tempo. Ho pianto di dolore e di rabbia, sulla donna fiduciosa che ero che, nonostante tutto, ti fossi fatto devoto non della dea fedeltà ma di quella montagna di attimi che erano solo nostri. Poi ho versato l'ultima lacrima e mi sono detta che non ti/vi avrei donato la donna vinta con gli occhi gonfi che vedevo allo specchio. Ho lavato via da me la sconfitta e mi sono preparata con tutta la cura possibile, ho indossato quest'abito nero e null'altro che il desiderio di te, e quello ha riempito la stanza in questa lunga attesa, e si insinuerà sotto la porta di casa, e quando finalmente varcherai la soglia, giungerai al cospetto di una regina ai cui voleri non potrai che piegarti e caccerò da ogni tua molecola il ricordo di lei, poi me ne andrò lasciandoti con il ricordo del nostro futuro trapassato. 





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