Incipit: L'incontro
Abbiamo giocato nelle stessa strada.
E' così che si diventa davvero fratelli a Cabras, che venire dalla stessa madre non ha mai reso parenti neanche i gatti. Benedetto sempre sia il rispetto per la carne della nostra carne, ma la strada e l'averci giocato insieme offre ai bambini una più alta dimensione di parentela, che nemmeno da adulti sarà dimenticata. Non c'è niente di intuitivo nella generazione: il sangue segue percorsi torbidi e per questo nessun ragazzino crede davvero che basti condividere il cognome di un padre per rivendicarsi seme comune.
Michela Murgia. L'incontro. Einaudi
Ho
letto la prima riga di questo lungo racconto ed ho deciso che mi
piaceva, perchè io sono una che sul gioco in strada ha costruito la
propria esistenza, ha forgiato il proprio carattere; non regalo cose che
in qualche modo non mi piacciano, anche se quando si regala bisogna
pensare sempre prima a chi riceve il dono. Certo le righe successive non
erano molto indicate per un regalo ad una sorella, ma mia sorella non
si scompone per due righe su un libro, e trovare un libro che possa
interessare a mia sorella e soprattutto che mia sorella non abbia ancora
acquistato o letto è un'impresa ardua. Così siccome Accabadora
era piaciuto ad entrambe, ho scelto questo. Parla dell'estate di tre
preadolescenti, piccoli abbastanza per vivere di gioco, grandi
abbastanza per vedere il mondo con la malizia che i bimbi più piccoli
non hanno, o meglio non avevano negli anni 70. Un' estate in Sardegna
quando la fame di lavoro spingeva a migrare, dove in fondo nulla è
cambiato, o se è cambiato è cambiato in peggio, partire si doveva
allora, partire si deve ora e non basta scendere in continente lo si
deve attraversare in lungo ed in largo ed a volte non basta. Dove la
Chiesa, che dovrebbe unire, divideva. Dove dei ragazzini riescono a
vedere più lontano degli adulti.
Ma sai che anch'io trovo una certa somiglianza, inoltre sono entrambe sarde è capace che qualcuno le confonda davvero!
RispondiEliminaUna lettura interessante, un modo per conoscere una terra nel profondo e andare oltre ai siti vacanzieri alla moda. Me lo compro!
Facci sapere se il regalo è stato azzeccato.
sì certo le è piaciuto, se l'ho letto io significa che lei lo ha già finito, almeno per un regalo la prelazione è d'obbligo :D
RispondiEliminaDecisamente separate alla nascita. O cresciute assieme in strada.
RispondiEliminaFinchè non ho visto la foto e sono andata a rileggere il nome dell'autore, sia ora che nel post precedente avevo letto Michele Murgia.
Sarà per questo che ci metto tanto a leggere, devo continuamente tornare indietro.
Michela bravissima, ma costava troppo quando avevo pensato di comprarlo. Posso consigliarvi Nuraghe Beach di Flavio Soriga? parla della Sardegna di oggi che non è così diversa dal resto dell'Italia :)
RispondiEliminaBenvenuta Josy, prendiamo nota, grazie :)
EliminaIo di suo ho letto solo Accabadora, e mi è piaciuto tanto che avevo paura a leggere i successivi per paura di restare delusa. Allora vado? Leggo?
RispondiEliminaNon siamo al livello di Accabadora, è solo un racconto lungo, ma quei ragazzi sono ben delineati e lei scrive bene
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