economia e territorio





Su cosa può basarsi l'economia di un altopiano?
Foraggio e pascolo, produzione di latte e formaggio, patate e poca orticoltura, legname, miele e confetture. Poi, o prima, c'è il turismo. L'Altipiano dei Sette Comuni è il paradiso dello sci di fondo. Mancano le alte vette e le discese ardite che lo rendano votato allo sci di discesa, che pure si pratica ma con moderazione ( il patrimonio boschivo ringrazia) ma sembra disegnato apposta per godersi lunghi giri tra boschi e radure dove l'occhio può spaziare lontano, con quei sali scendi che accontentano anche gli sciatori più esigenti e tragitti adatti per tutti i gradi di preparazione atletica. Ci sono centri fondo che sono su versanti opposti di un rilievo e  sono collegati in modo da permettere centinaia di chilometri di percorso, un'offerta unica a livello europeo. Ma questo aspetto sfugge proprio a coloro che dovrebbero sfruttare a fondo la risorsa che offre loro il territorio. Se un centro fondo funziona c'è un intero indotto che ruota attorno al mondo dello sci: noleggio attrezzatura, sciolinatura, vendita attrezzatura, bar, ristorazione, alberghi. Ma su nei sette comuni pare che la cosa non li riguardi, è più importante farsi la guerra. Ora prendiamo uno sciatore di fondo non veneto, e ce ne sono che vengono dalla Toscana, dall'Emilia Romagna e anche più raramente da Lazio e Lombardia. Questo prenota la sua settimana bianca, sapendo che potrà girare per l'altipiano in lungo ed in largo quasi senza rifare due volte  lo stesso percorso, se l'innevamento lo consente. No lor signori, che l'anno scorso piangevano lacrime amare per la mancanza di neve, quest'anno che hanno la neve, sono in guerra e quindi non battono le piste di collegamento, uno parte pensando di fare un certo giro e si trova il percorso dimezzato,  per giunta  forniscono  informazioni parziali perchè aggiornano i loro siti a piacimento .
Non osino parlare delle disponibilità economiche degli oparatori turistici del Trentino a loro negate se i primi Tafazzi sono loro, incapaci di sfruttare il loro patrimonio per le beghe da occhio penosamente miope e non piangano sul latte versato quando si saranno giocati l'ultimo turista. La gente, specie di questi tempi, va dove viene accolta da un'organizzazione che offre il meglio, che informa con attenzione, che offre pacchetti diversificati. Vabbè lasciatemi lamentare, anche se nello specifico dello sci di fondo a voi non importa una beata... , a guardarsi intorno ci sono ben altri argomenti su cui accalorarsi, ma il cuor mi manca e la tastiera si smorza.

Commenti

  1. Risposte
    1. a volte l'ottusità non permette neppure il mero riempimento della tasca che a certi livelli è proprio il massimo del minimo

      buona notte Silvia

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  2. Mi sa che questo esempio rientra in un modo di ragionare che ultimamente è frequente dalle nostre parti:
    guardare solo il proprio ombelico (senza accorgersi che così facendo si perdono un sacco di possibilità) e, peggio ancora, pensare a breve, se non brevissimo termine.
    Purtroppo questa linea di comportamento è fallimentare proprio quando si parla di valorizzazione del patrimonio naturale o artistico, che per continuare ad essere prezioso e redditizio (se così vogliamo dire) ha bisogno di impegno e di investimenti... Cose che a "certi livelli" pesano, evidentemente, ma che nel lungo periodo darebbero i loro frutti.

    Pero' Amanda, le lamentationes di mercoledì?!? ;-)

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    1. dopo quelle del lunedì e quelle del giovedì abbiamo di che lamentarci tutti i giorni ormai, ma vi avevo avvertita che sono inacidita e peggioro con l'età :)

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  3. Nei parchi nazionali canadesi puoi leggere cartelli rivolti agli abitanti di quelle zone che hanno più o meno questo significato "Attento guardati bene intorno quello che vedi ti dà vivere, cerca di rispettarlo e tientelo caro". Ecco come dovrebbe funzionare lo "sfruttamento" del territorio per ricavarne fonte di guadagno. E noi italiani potremmo davvero fare del turismo e delle bellezze naturali la prima risorsa di cui vivere. Ma è risaputo nel nostro Dna alberga un cromosoma che evidentemente gira all'incontrario e allora.......

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    1. quando è avvenuta la mutazione? o eravamo bacati fin dalla notte dei tempi?

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  4. Bacati e begosi (nonchè un po' bavosi) fin dalla notte dei tempi. Ricorda un po' la storia degli Italiani anche Augias in un libricino "La paura della libertà" o qualcosa di simile.
    Però, forte del mio bicchiere (di prosecco) mezzo pieno, guardo solo agli uomini di buona volontà, per il cambiamento.

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  5. IO, invece, col mio mezzo bicchiere di Glen Grant, guardo all'Etna che è in eruzione e mi chiedo: "proprio adesso, con tanti mesi estivi a disposizione?" Boh!

    Buon weekend, Edo

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