Lungo il fiume, sull'acqua
Osservava,
a tratti, gli oggetti familiari nella stanza tenuamente illuminati
dalla luce esterna che giungeva filtrata dalle stecche degli scuri,
aperte per riconquistare il fresco sottratto dalla calura dell'estate
incipiente. Le notti in città non conoscevano più il buio. Poi lasciò
che le palpebre pesanti reinventassero l'oscurità. Fu proprio allora che
il respiro regolare dell'uomo che giaceva al suo fianco creò un ritmo
e, dopo poco, con il ritmo venne l'immagine, e con l'immagine tornarono i
colori ed anche i suoni, suoni d'acqua. Immaginò o, forse no, sognò di
essere su una canoa. Vogava a ritmo lento, il respiro cadenzato
dell'uomo addormentato era l'incitazione del timoniere; la canoa
procedeva solenne. Nel sole basso del tardo pomeriggio si godeva il
quasi impercettibile rollio dell'imbarcazione e lo sciabordio dei remi
che fendevano l'acqua, ogni tanto verso riva scorgeva delle papere che
si beavano al fresco delle canne, dei salici protendevano le fronde
verso l'acqua del fiume. Per un attimo pensò: che fine hanno fatto tutti
i salici piangenti che popolavano le estati della mia infanzia, che
davano quel tocco romantico ad ogni corso d'acqua? Passano di moda anche
gli alberi, come le razze canine, come gli abiti degli stilisti? Una
nutria procedeva rapida, si fingeva olimpionica, ma era solo furba non
sfidava la corrente, la cavalcava. Ora anche il respiro della donna si
era fatto ritmato e non sapremo mai fin a dove abbia risalito il corso del
fiume
è davvero una bella domanda questa... che fine hanno fatto tutti i salici piangenti della noostra infanzia? :)
RispondiEliminaUn sogno liquido e fresco...
RispondiEliminaConfermo, temo che gli alberi passino di moda come i vestiti. Conosco una tizia che ha "cambiato il giardino" perché voleva rifarlo nuovo e gli alberi che c'erano non le andavano più.
bastarda!
EliminaCerto anch'io ho le mie fisime: le palme a Padova, nei giardinetti delle case da geometri, mi fanno venire i nervi e pure quegli alberi scheletriti sempreverdi che non so da dove diavolo hanno importato e dei quali mi rifiuto di imparare il nome
Taci, che anch'io ho il giardino pieno di orride palme! Sono infestanti, crescono come la gramigna, ma al padrone di casa piacciono perché "non sporcano". Sono molto diffuse, dalle mie parti, tanto che un'amica parlava di "giardini assiro-varesotti".
EliminaNo, che orrore, la moda dei giardini è odiosa! Alcuni sembrano fatti di plastica.
RispondiEliminaComunque l'atmosfera che hai descritto è meravigliosa, mi sono rilassata leggendola :D
un miracolo insomma :)
EliminaQuesto racconto fa effetto frescura!
RispondiEliminaEh si, in effetti... i salici non si vedono piu', le magnolie di ogni tipo, imperversano pero'.
avevano detto che rinfrescava..... mah!
Eliminaa me guà immaginare di risalire il fiume e di annusare i muschi mi mette effetto fresco ..... peccato che ancora si bolle qui da noi. andiamo in canoa a cercare i calici và!
RispondiEliminai calici di vino? :D
Eliminaanche qui si muore ancora