Aspetto davanti alla stazione di Bologna





Aspetto davanti alla stazione di Bologna
un mio amico residente nel bresciano
e che non vedo ormai da tempo.
Non tutti i viaggiatori sanno che lì
c’è un orologio rotto: alcuni modificano
il proprio, mentre altri si rivolgono
agli addetti chiedendo spiegazioni,
lamentando il disservizio.
E per certuni quella lapide è patetica,
porta tristezza alla mattina presto a questi
che si recano al lavoro. Gradirebbero piuttosto
un cartellone che la sostituisca,
qualcosa d’esplosivo, una pubblicità di sconti
eccezionali, di prezzi bomba, qualcosa
d’inimmaginabile, che colpisca le coscienze,
che sui passanti abbia un effetto devastante.


Matteo Fantuzzi

Commenti

  1. Pensa invece a quante persone di quell'ora possono dire che per qualche minuto in più o qualche minuto in meno oggi sono ancora
    qui vivi e strettamente legati a quelle persone che invece alle 10:25
    del 2 agosto 1980 si trovarono in quel luogo sbagliato e le loro vite finirono senza scampo nelle mani di esseri spregevoli e codardi.

    Impossibile da dimenticare. Grazie Amanda.

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  2. quel 2 agosto, l'ho già raccontato, ero lontana, molto più lontana di quanto non sia ora, da quella sala d'attesa, ma loro, tutti loro sono sempre vicini a me, chi ha spezzato le loro vite me li ha resi affini, amici, parenti, li ha resi parte di me

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  3. e io che tutti gli anni senza rendermene nemmeno conto guardo l'orologio e mi viene un groppo al cuore?
    di vigliacchi in Italia ne abbiamo avuto fin troppi, ci vorrebbe qualcuno di estremamente ONESTO a questo punto.... chiedo troppo?
    un pensiero a tutti i parenti rimasti da soli.

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  4. Sono tornato da poco dal mio consueto doppio appuntamento.
    Il primo è quello con l'intera città, inondata dal sole d'agosto, lungo via Indipendenza gremita ancora una volta dal corteo fino alla stazione, fino al minuto di silenzio, alle dieci e venticinque, un silenzio mirabilmente composto e totale.
    Il secondo è quello in Co.Ta.Bo., la cooperativa dei tassisti, dove si svolge un'altra cerimomia, nel gazebo dove è esposto come un monumento il taxi giallo orribilmente deformato da tutti quei chili di esplosivo. Cerimonia ancora più toccante, grazie soprattutto alle immancabili e sempre vibranti, e sempre nuove, testimonianze di due signore che furono colpite nella tragedia.
    Ho fatto ancora una volta il pieno di emozione profonda, di condivisione civile, di richiamo alla solidarietà e alla partecipazione.
    E ora trovo qui, con gratitudine, la testimonianza di Amanda, che completa il senso di ricchezza di una giornata ogni anno diversa da tutte le altre.

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  5. Dopo tanti anni vissuti a Bologna, in cui passavo davanti a quella crepa due o tre volte al mese, ci sono ritornata poco tempo fa, e ancora mostrandola a Mr. K mi veniva un groppo in gola.

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  6. Pensando al primo commento, ricordo che passai in treno da quella stazione poche ore prima dell'esplosione e quando poi seppi della bomba ebbi una sensazione che non saprei mai esprimere a parole.

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    1. perché come ho scritto l'anno scorso loro, siamo noi nel posto sbagliato al momento sbagliato, ma siamo tutti noi

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  7. Grazie Amanda, ci sono anch'io a ricordare.

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    1. Ora aggiungo, dopo aver riletto il titolo, che sono anche ad aspettare...

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