Cieli di settembre


Gabriel Pacheco






E l'azzurro cielo di settembre
- a cui venti del nord avevano rubato calore e donato un manto scintillante,
nel quale l'astro imperatore tardava ad indossare la corona
dopo una notte di passione
con una luna gialla e mollemente coricata
su coltri ricamate di stelle,
violato dalla coda di un aereo -
lasciò il posto,
al risveglio di lei,
che aveva sognato bocconi su un prato odoroso di timo selvatico,
ad una bava lattescente dalla quale,
solo a tratti,
il sole tornava a baciarle le gote
rigate dal sonno,
respirando profumi intensi tornò in se stessa,
che ormai una luna,
 vistosamente gravida,
faceva capolino dal monte

Commenti

  1. Risposte
    1. ma non è una poesia, sono mie impressioni sabato sui monti
      invece di camminare questa volta siamo stati quieti a leggere al sole
      poi ero così stanca che mi sono addormentata
      ed al risveglio ho buttato giù queste impressioni

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    2. apperò!
      sei brava con le parole...

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  2. invece è una vera poesia.... e pure bellissima...

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  3. (Nel senso di "certo che lo è, e pure illustrata")

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    Risposte
    1. botta di fondelli trovare pacheco che pareva fatto apposta :)

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  4. Appunto! e' una bella poesia, non finisci di meravigliarci!

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