Ritmo





Sedici anni.
Sedici anni fa, nella notte tra il 2 ed il 3 settembre, la mia vita, per come la conoscevo fino ad allora finì, con un gesto di dolore, dolore e rabbia impotenti. Quel gesto innescò una bomba che deflagrò più tardi, nel primo pomeriggio del 3 settembre, dilaniò anime e carni ed ancora ne portiamo i segni.
E poiché c'era chi aveva più ferite di me, strinsi i denti, non si poteva cedere, non allora, per rispetto a loro, per poter puntellare e sostenere, come si poteva. Così mi aggrappai ad una cosa stupida, ma che speravo sarebbe stata come un balsamo, cantare, cantare in coro.
Cosa c'entri io con le canzoni gospel non è dato sapere, ma ci mettevo l'anima, cantavo e ballavo dentro a quel tunicozzo azzurro e le parole parlavano di vita, di libertà, di amore, di speranza ed io mi ci aggrappavo come un naufrago ad una zattera.
Cantavo e ballavo, tenevo il ritmo.
Prova tu a cantare e a ballare ed a non tenere il ritmo, vedi se il fiato ti regge: è una sincronia che sostiene l'anima.
Ora salgo sui monti. E ci salgo allo stesso modo: un passo, un respiro. Ritmo.Prova tu a salire se non tieni il ritmo. Allunghi passo e respiro se il sentiero è comodo, li accorci se la via si fa erta.
Il pensiero vola.
Vicino: stupore per cose minuscole che ti perdi nel grigiore quotidiano, colori, odori, segnali di vita inaspettata.
Lontano: ti si spalancano mondi, associazioni impensabili, voci, parole, persone.
E il tuo corpo è vivo e suda e desidera e annusa e vede, ruba coi sensi milioni di informazioni dai mondi che gli si spalancano davanti ad ogni curva del sentiero.
Vita, libertà, amore e speranza ed ancora mi ci aggrappo, come una naufraga, anche per chi le ha abbandonate in un gesto di dolore e rabbia impotenti, sedici anni fa

Commenti

  1. Si intravede un dolore immenso, dietro queste parole giustamente reticenti... anche il post che linki ha la stessa distanza - l'unica che consente di entrare nel territorio del dolore senza esserne sopraffatti.
    Mi chiedo: dov'ero sedici anni fa, quel giorno? Ero appena tornato dalla Sicilia, aspettavo di trovare lavoro, mandavo lettere con i curriculum. Ero sulla soglia della vita da adulto - università finita, milite assolto - pronto per iniziare. E a qualche chilometro da me, è successo qualcosa che ha dilaniato vite, e che nella mia non ha fatto nemmeno un rumore.
    Viste dall'alto, le nostre viste devono sembrare un'incomprensibile groviglio di amore, dolore e ricordi che non si possono cancellare...

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    1. quel groviglio ci ha fatti così come siamo, non la cambierei la mia vita, spererei di saper trovare le parole giuste per chi ho amato per trovare il desiderio di gustarsi la propria, di giorno in giorno

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  2. Un abbraccio, da qui. Queste parole si sono fatte strada un po' ovunque.

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