Incipit: Ogni contatto lascia una traccia



Se mi dovete chiedere di parlarvi di mia moglie, dovrei avvisarvi che so ben poco di lei.
O almeno, non quanto credevo di sapere.
E poi aggiungerei che arrivare a questa conclusione, se posso chiamarla così, è stato per me una scoperta: mi sono chiuso con la macchina in una camera oscura per qualche tempo, e ne sono emerso con la fotografia di una donna che non avevo mai visto prima.
Forse è perché oscillo tra la condizione di sapere enon sapere che, quando mi si pone questa domanda, ho qualche difficoltà a decidere da dove incominciare.
E' morta sei mesi fa. quasi esatti. Una notte di mezza estate, a Oxford, sotto un grande e rigoglioso platano nel parco del Worcester College, andando verso il lago, con il ponte che porta al giardino del preside da qualche parte sulla destra e la nuova luna che sorge. E' stato lì che ho trovato il suo corpo.


Eleanor Dymott. Ogni contatto lascia una traccia. Einaudi. Traduzione Eva Kampmann


E lo spacciatore disse "prova questo, prova questo" e la sventurata rispose.
Ma con il mio spacciatore vado sempre sul sicuro, per questo ora sono qui a proporlo a voi. Visto la potenza dell'incipit? Alex perde la donna della sua vita, incrociata all'università, e di cui si era infatuato senza speranza, ritrovata ad un banchetto di matrimonio e sposata senza riserve. La donna con cui avrebbe voluto invecchiare. La perde in modo orribile, assassinata. La polizia ben presto smarrisce ogni traccia che possa portare alla soluzione del caso e lui per amore di verità, ma direi semplicemente per amore, imbocca la strada di una conoscenza, dura, ma che non mortifica minimamente l'intensità del sentimento che li ha uniti

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